Parco di Migliarino Massaciuccoli San Rossore

Un appello per agire secondo “coscienza e conoscenza” per tutelare 9000 ettari del Parco di Migliarino Massaciuccoli San Rossore

Le Associazioni Amici della Terra, Coordinamento Ambientalista ApuoVersiliese, LIPU, il delegato WWF per la Toscana hanno inviato alla IV Commissione Consigliare e per conoscenza ai Consiglieri della Regione Toscana un appello affinché la superficie del Parco di Migliarino Massaciuccoli San Rossore non venga ridotta di circa 9000 ettari, ossia 90 milioni di metri quadrati, come prevede il nuovo piano integrato in corso di adozione. Una richiesta che era stata avanzata con forza durante gli incontri partecipativi del 2020, nei molti eventi e nelle numerose manifestazioni che si sono succedute in questi anni.

Posizione sostenuta non solo da Cittadini e dalle Associazione Ambientaliste ma anche dallo stesso Comitato Scientifico del Parco nonché da enti scientifici nazionali come la Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell’Ambiente che scrisse al Presidente Bani, al Presidente Giani e all’allora ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani di mantenere integra la superficie del Parco, aggiungendo e non sottraendo le aree Contigue. Tutto rimasto lettera morta per portare avanti interessi settoriali e privati cercando di mescolare le carte giocando coi numeri e sostenendoli con annunci equivoci e mistificatori quali ad esempio che la superficie “dell’area Protetta” è aumentata rispetto all’attuale Area Parco oppure affermando nella Relazione che “Le infrastrutture di accesso al porto di Viareggio risultano, come già nell’attuale pianificazione, esterne al territorio del parco”, falso e ampiamente denunciato a mezzo stampa.


A questo punto non ci si meraviglierà se, nel nuovo Piano si sia provveduto a fare spazio arretrando adeguatamente gli attuali confini del Parco.
Del resto sempre nello stesso documento si afferma che : “Il piano proposto non prevede in tutta
l’area pianificata nuova edificazione con nuovo impegno di suolo, pertanto non sono ammesse
possibilità di realizzazione di caserme e, più in generale, non vi sono previsioni di nuovi volumi
edificatori.” Invece, purtroppo, pare molto probabile che Presidente, Dirigente e Consiglio Direttivo del Parco siano propensi a non opporsi a far posto all’interno dell’Area Parco (anche per il nuovo Piano) alla realizzazione di NOVECENTOMILA METRI QUADRATI di caserma cancellando un
bosco planiziale secolare insieme a tutte le forme di vita che ospita
. Uno scempio che il Presidente del parco Bani propone di compensare con la piantagione di qualche migliaio di alberelli che, se anche fosse realizzata, difficilmente sopravvivrebbero all’incuria e al progressivo inasprimento dei cambiamenti climatici.
Così, concordemente al Comitato Scientifico del Parco che ritiene : “insufficiente la porzione di
territorio inclusa nell’area parco” secondo l’attuale proposta di perimetrazione….inconcepibile e
inspiegabile non includere nell’area protetta porzioni di territorio di elevato interesse naturalistico, attualmente relegate ad “area contigua”…….” chiediamo pertanto alla IV Commissione, parafrasando Cervellati, di agire secondo “coscienza e conoscenza” tutelando il Parco, già sotto attacco per piani e progetti come l’asse di penetrazione e la caserma dei carabinieri, mantenendone l’attuale superficie, fermando la speculazione, tutelandone l’integrità per la salute e la qualità di vita dei Cittadini che da esso dipendono.