di Giuseppe Di Giampietro (arch., Phd, Comitato Saline.Marina.PP1)
1. Il fatto
Dopo aver speso quasi 2 milioni di euro per costruire lo “stadio-pattinodromo” nel PP1, zona alberghi di Montesilvano, che ha funzionato forse solo una settimana nel 2024 per i campionati mondiali di pattinaggio a rotelle, rimanendo poi una cattedrale nel deserto nel quartiere turistico di Montesilvano, anch’esso desolatamente incompiuto, arriva ora un’altra costosa opera pubblica nel PP1: il “pala-pattinodromo” su corso Strasburgo. Deciso dalla Giunta comunale, per captare un finanziamento pubblico, per un progetto già pronto, che non si è potuto realizzare in altre città. Ci sono i soldi, c’è il progetto. Lo mettiamo nel PP1. Decide la giunta, senza confronto con nessuno. Ma il PP1 è un piano particolareggiato approvato nel 1996, che ancora attende tanti servizi, una rete verde, la filovia, il completamento di corso Strasburgo e piazza Germania. Ma il finanziamento non può attendere. Le procedure urbanistiche e la partecipazione sono orpelli inutili?
2. Una variazione senza variante
Con una decisione di Giunta si cambia destinazione d’uso ad un’area di piano particolareggiato, si interrompe il disegno di un corso con porticati e alberate, si piazza un palasport di fronte ad una chiesa e alla piazza più importante del quartiere. Senza discussione, senza pubblicazione, senza confronto. “Ci sono i soldi di un finanziamento inatteso”.
Ma la città è dei cittadini che ne dovranno pagare i costi, non del sindaco pro-tempore. Si rispettino le regole dell’urbanistica, pubblica, trasparente, e partecipata. Anche per migliorare un progetto nato altrove, ascoltare le istanze delle parti interessate, ed evitare errori di una progettazione affrettata, non riferita al contesto. Il comitato SMPP1 Saline.Marina.PP1 condivide le preoccupazioni denunciate dall’arch Mattioli, uno dei progettisti del quartiere, su una illecita variante al PP1 decisa arbitrariamente dalla giunta comunale senza discussione pubblica.
3. Le obiezioni urbanistiche
L’intervento proposto, un grosso capannone per il pattinaggio sportivo in zona PP1, va a modificare nella sostanza un piano particolareggiato pubblico approvato nel 1996, il PP1, Marina Nord – Grandi alberghi – Saline. L’intervento cambia la destinazione d’uso di un’area, da residenziale a grande attrezzatura sportiva invasiva, interrompe la continuità ed il disegno degli spazi pubblici, del corso Strasburgo, grande viale urbano centro-mare, alberato e con portici, e della centrale piazza Germania, cuore del quartiere. Non si tratta di servizi richiesti dal quartiere, si generano problemi funzionali di traffico, e all’attrattività commerciale del corso.

4. Urbanistica a trattativa privata
Oltretutto non è dato sapere cosa e dove è stato offerto al proprietario dei lotti edificabili per spostare altrove la cubatura prevista e cedere l’area per la nuova attrezzatura sportiva. La Giunta, senza portare la variante in Consiglio Comunale, si arroga un diritto che non ha, di cambiare le regole del gioco durante la partita, senza discussione pubblica. Cittadini ed operatori hanno investito in un quartiere di cui conoscevano disegno, quantità e relazione tra le parti. Se bisogna cambiarle, occorre che sia fatto in una variante al PP1, in maniera trasparente: adottata, osservata, controdedotta e approvata pubblicamente, secondo le regole urbanistiche per le varianti dei piani attuativi.
4. Urbanistica senza partecipazione né controllo
Non è più sopportabile che, in relazione alla disponibilità di finanziamenti o alle richieste di operatori economici, si patteggi e si cambi disegno e configurazione della città pubblicamente approvata, a trattativa privata, ad opera della giunta comunale, senza discussione pubblica e valutazione delle alternative e degli impatti possibili.
Anche perché costi e impegni delle varianti dovranno essere sostenuti dalla comunità negli anni futuri, e non saranno pagati dagli attuali membri della giunta. La vicenda dei parcheggi del palacongressi nello stesso PP1, mai pagati ai proprietari e rivendicata oggi dai privati, ce lo dimostra. Si porti la proposta di variante al PP1 in consiglio comunale, alla discussione pubblica e trasparente della città. Si rispetti la legge. La città è dei cittadini, non delle giunte temporaneamente elette.
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