17-23 ottobre 2011: paesaggi agrari

E’ partita la campagna 2011 per i Paesaggi Agrari!

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Da sempre l’Italia è identificata con le sue vedute agresti, il suo paesaggio rurale, fonte di prodotti preziosissimi (olio, vino, verdure, pane, pasta, formaggi). Ma il processo virtuoso si sta inceppando: sempre meno campi sono dediti all’agricoltura, soppiantati da campi di pannelli fotovoltaici (energia al posto del cibo), attraverso l’edificazione dei terreni agricoli, attraverso lo sversamento di veleni che inquinano il territorio e contaminano i suoi prodotti.

Se non verrà fermato il processo di devastazione che erode il territorio, il paesaggio agrario e agricolo del nostro paese rischia di scomparire.

Ecco allora il monito forte di Italia Nostra: fermare tutte quelle azioni dell’uomo che ne stanno compromettendo non solo la bellezza ma anche la sua ricchezza, che è ricchezza del Paese, bene comune di tutti gli italiani. Dopo il fallimento dell’economia tradizionale di mercato finanziario e la crisi mondiale che ne è conseguita, è sulla terra e sul paesaggio che bisogna puntare attraverso una politica economica europea che rivaluti il valore dell’agricoltura come risorsa fondamentale per l’economia. L’Unione Europea deve rivedere la PAC (Politica Agraria Comunitaria) attraverso investimenti forti nel settore che favoriscano lo sviluppo, l’occupazione giovanile per un ricambio generazionale e pongano fine all’abbandono che gradualmente ma costantemente da 50 anni a questa parte la campagna ha subito.

I pericoli di perdita dei paesaggi agrari e con essi della vocazione agricola dell’Italia, che abbiamo rilevato, sono molti:

  1. i territori agricoli abbandonati, incolti, a rischio frane;
  2. l’abbandono delle campagne, il cambiamento antropologico e sociale;
  3. i monumenti e le testimonianze storiche dell’agricoltura antica abbandonati e degradati;
  4. l’inquinamento che devasta l’agricoltura con le discariche e gli sversamenti incontrollati;
  5. la perdita delle agro-biodiversità (ovvero la tendenza delle aziende agrarie a standardizzare i processi produttivi);
  6. le leggi sbagliate (anche europee) che hanno annullato le nostre colture specifiche;
  7. la desertificazione e lo spreco dell’acqua;
  8. le bonifiche inutili;
  9. i disboscamenti e gli incendi motivati da nuove costruzioni;
  10. la rovina dei terrazzamenti (“le fascie” in Liguria) che sostenevano tutto il territorio collinare italiano;
  11. la perdita delle coltivazioni a causa dellee nuove destinazioni a produzione di energia (vedi ad es. fotovoltaico a terra)
  12. le grandi infrastrutture progettate/tracciate sulla carta senza riguardo alla morfologia agraria dei territori che percorrono;
  13. la cementificazione dei grandi centri commerciali o delle infrastrutture per cosiddetti svaghi nei territori agricoli periurbani; una volta ricoperto di asfalto o di edifici il territorio agricolo sarà perduto per l’agricoltura e l’ambiente chissà per quante generazioni.

10 proposte positive di Italia Nostra per un’economia agricola sostenibile:

  1. ridare valore alla terra: la campagna è vita, è cibo, la terra vale per il futuro;
  2. più terra e zero cemento; basta mangiare la terra d’Italia o torneremo alla fame;
  3. sostenere gli agricoltori innovatori; i giovani e le famiglie che tornano alla terra;
  4. ridefinire la distribuzione, invertendo il percorso produttivo per cui solo il 10% del prezzo pagato dal consumatore rimane nelle tasche dell’agricoltore;
  5. valorizzare i nuovi stili di vita per il risparmio energetico e l’economia sostenibile;
  6. sostenere e finanziare i prodotti agricoli e alimentari di qualità e identitari dei nostri paesaggi;
  7. incoraggiare le imprese che praticano i nuovi valori dell’economia sostenibile;
  8. una nuova politica deve dare nuove regole e leggi in favore dell’agricoltura sostenibile; l’agricoltura, infatti, appare oggi il sistema che, meglio di altri, può assumere e potenziare le varie funzioni necessarie ad assicurare la sostenibilità ambientale che l’intera umanità cerca di raggiungere; l’agricoltura deve essere sostenuta in tutti i modi perché sarà in futuro il perno non solo della catena alimentare, ma anche della gestione consapevole di una quota significativa della superficie terrestre;
  9. recuperare, conservare, rigenerare la biodiversità; e sostenere le ricerche sulla biodiversità: un valore per la ricerca e una risorsa per la medicina e le biotecnologie;
  10. i paesaggi si difendono riattivando in forme nuove le pratiche colturali, sociali ed economiche che hanno contribuito alla loro costruzione e possono ancora contribuire a tenerli in vita o a trasformarli in maniera coerente con il loro contesto.

Saranno le 200 sezioni sparse in Italia, i 16 coordinamenti regionali e le decine dimigliaia di soci che vigilano costantemente sul territorio, insieme a tutti i cittadini, ad alimentare la classifica dei territori più minacciati nel nostro Paese, luoghi ricchi di storia che rischiano di perdere la loro identità per l’attacco o l’incuria dell’uomo, zone deturpate, ma anche  località di estrema bellezza rimaste integre e da salvare.

Materiali stampa:

Comunicato stampa >

Elenco eventi Paesaggi agrari >

Presentazione Progetto Educativo 2011-2012 >

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Leggi il primo Rapporto sui Paesaggi Agrari

Leggi il documento sui “casi peggiori”… finora!

30 settembre 2011: scadenza per il concorso fotografico “Paesaggio di risaia 2011″

30 settembre 2011: Concorso fotografico “Il Paesaggio costiero dalla falesia del San Bartolo alla foce del Cesano” e “Il Paesaggio agrario della provincia di Pesaro e Urbino”

3a edizione –  “Identità salentina”, Concorso fotografico. Leggi il Bando