Cassinetta di Lugagnano – 29 Ottobre 2011
VERBALI DEI GRUPPO DI LAVORO
Come sapete “Salviamo il Paesaggio” (Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio) è nato “ufficialmente” un paio di settimane fa con l’assemblea di Cassinetta di Lugagnano e ha ormai raggiunto l’adesione di 500 associazioni su tutto il territorio italiano, tra cui tutte le storiche associazioni dell’ambientalismo italiano e oltre 5 mila soggetti individuali.
Ecco i verbali dei gruppi di discussione del pomeriggio.
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GRUPPO 1
SULLA PROPOSTA DI LEGGE POPOLARE E LA CAMPAGNA PER IL CENSIMENTO NEI COMUNI DEGLI IMMOBILI VUOTI E NON UTILIZZATI
Ecco un sunto delle questioni emerse durante la discussione del gruppo di lavoro dedicato ai temi “censimento comunale degli immobili sfitti/non utilizzati” e “Proposta di legge popolare per arrestare il consumo di suolo/territorio:
Ci sono tre elementi principali emersi nel fitto dibattito avviato a Cassinetta di Lugagnano, ferma restando la condivisa centralità dell’attività primaria (agricoltura) nei prossimi scenari:
a) il censimento degli edifici sfitti e/o non ultimati
Il gruppo ritiene indispensabile avviare in tempi brevi una pressante richiesta a tutti i Comuni italiani affinché ciascuno di essi avvii il preciso monitoraggio delle abitazioni e dei capannoni vuoti nel proprio territorio ed in corso di edificazione, nonché delle aree edificabili (di qualsivoglia destinazione) non ancora urbanizzate/attuate.
Tale campagna potrà essere “gestita” da un nostro coordinamento nazionale che potrebbe occuparsi della formale spedizione delle richieste a tutti gli oltre 8.000 Comuni italiani, ma si è indicato che l’azione sul territorio (promossa direttamente da aderenti singoli e/o comitati) andrebbe preferita ovunque possibile.
Si possono verificare, sul territorio comunale, diverse situazioni:
- il municipio è collaborativo e quindi mette a disposizione del comitato locale i dati già in suo possesso, che possono essere evinti dal catasto, dal censimento Istat in corso, dalle dichiarazioni dei redditi, dalle analitiche informazioni già in possesso (residenze, ICI e TARSU) ed eventualmente da alcuni dati facilmente ottenibili (utenze gas, elettricità e telefono, verifiche Camera di Commercio) …
- il municipio non è collaborativo e quindi occorrerà predisporre uno spazio sul sito in cui segnalare i rifiuti ricevuti dai Comuni e costruire azioni di pressione specifiche;
- in ogni caso il censimento è un’attività che può iniziare (in alcuni Comuni tali richieste sono già state formulate e hanno in tal caso ottenuto puntuale risposta) a prescindere dal percorso della proposta di legge e anche per evitare tempi prolungati.
Viene pertanto deciso di creare una sorta di vademecum che ogni aderente/comitato locale potrà utilizzare come traccia per il proprio approccio al relativo Comune di appartenenza. L’iter complessivo prevederà anche un documento già pronto (e solo da personalizzare) per girare la richiesta al Comune e un suggerimento su come il Comune stesso dovrà condurre il censimento. Pertanto verrà preparata una scheda che contenga tutte le informazioni che ciascun Comune dovrà raccogliere e metterci a disposizione, basandoci su quanto realizzato fino ad oggi dai Comuni “a crescita zero urbanistica” e proponendo possibili alternative (ad esempio: un incrocio di dati con le utenze gas/luce/acqua a zero consumi …).
Si è inoltre valutata la possibilità di preparare una “mozione tipo” che i singoli comitati potranno proporre al Consiglio comunale. Ciò potrà avvenire o con iniziative popolari (raccolta firme con banchetti) o direttamente chiedendo un’audizione in commissione competente.
b) il testo della proposta di legge da sottoporre ai cittadini
La discussione si è avviata dal documento che nelle settimane precedenti un gruppo di circa 60 persone aveva preparato per consentire un più rapido lavoro. Tutti i partecipanti hanno convenuto che quel documento deve essere inteso non come una prima bozza della Proposta di Legge popolare ma come un documento di “linee guida”, utile e necessario per chiarire la visione comune e gli obiettivi che nel medio/lungo termine si vorranno raggiungere.
L’analisi preventiva di tale documento (distribuito nei giorni precedenti a tutti gli iscritti al lavoro del gruppo) ha consentito di giungere a questa sintesi: la proposta di legge popolare
- deve essere breve e chiarissima anche nella sua esposizione linguistica
- deve essere composta da una quantità ridotta di articoli che mettano a fuoco gli elementi principali della nostra azione
- tutte le parti di commento politico, di descrizione della situazione attuale, di previsioni di crescita demografica etc, vanno radunate in una agile premessa e poi ci deve essere solo la lista degli articoli tecnici
- occorre definire i punti irrinunciabili e poi affidare il testo a un ristretto gruppo di giuristi che, come nel caso dell’acqua, scrivano un testo ineccepibile e facile da comunicare
- per raccogliere le firme, infatti, occorrerà un testo semplice che tutti possano comprendere dopo una rapida lettura e che non sia difficile da raccontare negli incontri pubblici o sui media.
Per procedere nel lavoro così “sgrossato” a Cassinetta, si è stabilito di creare una mailing list nazionale su cui dibattere ulteriormente il tema e ciascuno dei partecipanti si è assunto il compito individuale di provare a ridurre e condensare le nostre linee guida in un testo minimo, essenziale e mirato da sottoporre – attraverso la mailing list stessa – alla valutazione di tutti fino a raggiungere una sintesi condivisa che verrà poi sottoposta alla validazione dei giuristi.
Ecco il link per iscriversi alla specifica mailing list/gruppo di discussione:
http://groups.google.com/group/salviamoilpaesaggio-coord-tecnico?hl=it
c) la moratoria
Bisogna decidere se inserirla nella legge, come un elemento di condizionalità rispetto al censimento (nessuna costruzione fino a quando non c’è il censimento finito), il che significherebbe di fatto che fino a quando non passa la legge la moratoria non inizia, oppure se far partire immediatamente una campagna solo per la moratoria (e dunque per il censimento) in modo da chiedere subito uno stop alle nuove costruzioni. Questo punto è molto importante, le due azioni forse potrebbero essere anche portate avanti congiuntamente.
Durante la lunga assemblea di Cassinetta, sono emersi anche alcuni suggerimenti di tipo tecnico/legislativo che segnaliamo a tutti:
- 1. Sentenza del Tar Lombardia (sezione di Brescia) di annullamento del nuovo PGT di Soncino (Cremona) in quanto sovradimensionato rispetto al dato demografico registrato negli anni nel Comune (poiché in generale i PRGC/PGT hanno tutti queste caratteristiche, sarebbe utile far leva su questa sentenza del Tar in ogni futura attività di “Osservazioni”). Trovate maggiori informazioni qui: http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=495&Itemid=1
2. Sentenza della Cassazione in cui il territorio viene definito un “bene comune”: si tratta della sentenza 3665 del 14 Febbraio 2011 e può essere scaricata qui: http://www.cortedicassazione.it/Notizie/GiurisprudenzaCivile/SezioniUnite/SchedaNews.asp?ID=2874 . Qualche nota di interpretzione la potete leggere qui: http://www.cittanuova.it/contenuto.php?TipoContenuto=web&idContenuto=31955
3. Perimetrazione dei centri abitati ai sensi del “Nuovo Codice della Strada (Dlgs 285/1992) e del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R. 495/1992)”. Indica una classificazione delle strade finalizzata alla loro assegnazione a Comuni/Province/Regioni e definisce un concetto di centro abitato (artt. 3 e 4 del Codice e circolare 29 dicembre 1997, n. 6709, recante direttive in ordine all’individuazione dei tratti di strade statali, regionali e provinciali all’interno dei centri abitati; art. 5 del Regolamento). Il “centro abitato” così definito svolge però una differente funzione da quella da noi considerata nella possibile proposta di legge popolare, pertanto si invita ad approfondire tale strumento ma non a considerarlo come una base dati assoluta per la nostra iniziativa di “censimento”.
4. Accesso del pubblico all’informazione ambientale. In attuazione della direttiva 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale, il nostro Parlamento ha emanato il Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 195 che chiarisce ogni aspetto sulla “trasparenza” delle amministrazioni.
5. Destinazione proventi dei titoli abilitativi. E’ necessario ritornare a quanto previsto in origine con la L. 10/1977 c.d. “Bucalossi”, con versamento dei proventi provenienti dai “titoli abilitativi edilizi” e dalle relative “sanzioni edilizie”, in capitolo di bilancio vincolato e destinazione per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, risanamento dei complessi edilizi ed acquisizione delle aree e degli immobili da espropriare. Con anche l’obbligo di aggiornare le tariffe degli oneri di urbanizzazione, peraltro come già previsto dall’art. 16 comma 6 del D.P.R. 380/2001, pena l’imputazione della responsabilità amministrativa del danno erariale (viste le notevoli differenze tra Comune e Comune, con meno interventi probabilmente si incasserebbe la stessa quantità di oneri), il tutto come peraltro previsto dall’art. 5 delle nostre linee guida per la proposta della legge di iniziativa popolare.
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GRUPPO 2
COMUNICAZIONE / COMITATI LOCALI
Ecco una sintesi di quanto discusso.
Prima cosa: la nascita dei comitati locali
È emerso che la cosa più importante e urgente è la nascita dei comitati locali di Salviamo il paesaggio. I comitati locali dovranno essere il più possibile inclusivi e saranno forti quanto più ampia sarà la fascia di popolazione che rappresentano. Quindi dovremo fare un grande sforzo, tutti insieme, per superare gli steccati a livello locale e perseguire un obiettivo comune.
Come si prendono le desioni nel forum?
Si dovrebbe creare un gruppo allargato di coordinamento, in cui tutti possano intervenire, e non si decide nulla per votazione, ma si va per approssimazione nel trovare una sintesi. Si condividono le istanze, poi il coordinatore cerca di fare una sintesi, includendo anche le istanze della minoranza. È un esperimento di partecipazione democratica, a volte lungo e faticoso, ma che può portare ad ottimi risultati.
Come si comunica con la gente?
I mass media (televisioni e grandi giornali) non ragionano secondo una logica movimentista, non sono interessati a vedere cosa succedere dal basso, nella società civile, di solito cercano una rappresentanza politica o partitica. Ma in realtà si può parlare alle persone anche senza la televisione: sul web, ma anche nelle piazze. È lo strumento più vecchio del mondo ma funziona, se siamo in tanti e se abbiamo tante cose da dire. La gente ti sta a sentire se ci metti il cuore, per questo saranno fondamentali i comitati locali. Bisogna parlare un linguaggio comprensibile a tutti, mantenendo la propria identità.
Chi sono i nostri interlocutori?
Innanzitutto l’opinione pubblica, con lo scopo di intercettare una fascia di popolazione più ampia possibile. Questo si potrà ottenere puntando a diversi mezzi di informazione: non solo il web, ma anche i banchetti nelle piazze, e un elemento molto importante saranno le bandiere appese ai balconi: un modo per incuriosire anche chi di solito è difficile da raggiungere. Tramite le bandiere i singoli cittadini potranno usare il proprio spazio abitativo (cioé la propria piccola “fetta di paesaggio”) per esprimere la propria adesione al Forum.
Altri interlocutori importanti sono gli amministratori locali e i tecnici (geometri, architetti), che spesso non si sono mai posti il problema del consumo di suolo. È importante che i comitati locali facciano un’azione di informazione presso amministratori e addetti ai lavori, perché poi sono loro a prendere le decisioni.
Kit comunicazione per i comitati locali
Ad oggi sono già stati stampati alcuni materiali, messi in vendita durante l’asemblea, ma sarà importante farne stampare altri, in particolare:
– bandiere
– spillette
– volantini e/o flyer
– striscioni
Da decidere
– chi potrà occuparsi di fare da magazino per i materiali e spedirli ai vari comitati
– con quali modalità i comitati potranno fare richiesta dei materiali e pagarli
Creazione dei comitati locali
Da definire le modalità secondo cui nasceranno i comitati.
Il nome dovrà essere: Salviamo il Paesaggio + Località (es. Salviamo il Paesaggio Torino).
Sarà importante mettere al più presto sul sito una pagina con istruzioni su come costituire un comitato locale.
Inoltre, ci vuole una figura che si occupi del coordinamento nazionale, compito piuttosto oneroso in termini di tempo, quindi è da prevedere una retribuzione.
Raccolta fondi
Sarà richiesto un contributo iniziale alle associazioni aderenti, in base alle disponibilità di ciascuno. Inoltre sarà aperta una sottoscrizione popolare di fondi (via PayPal e bonifico bancario). Sul sito dovremo indicare quanti soldi ci servono e per fare cosa, in modo da essere trasparenti con chi vuole contribuire economicamente.
Alcuni suggerimenti interessanti raccolti nel gruppo comunicazione:
– Il problema non sono gli amministratori, ma la gente comune, che non esitano a cementificare i propri terreni quando diventano edificabili, quindi il lavoro è andare nelle scuole, parlare coi ragazzi.
– I gas locali (gruppo di acquisto solidale) sono un alleato formidabile (filiera corta, prodotto più sano, e si salva il paesaggio): bisogna coniugare economia e tutela del paesaggio.
– Cercare l’appoggio degli osservatori sul paesaggio
– attenzione perché sarà una battaglia dura, specialmente per gli interessi illegittimi che sono già presenti sui territori, perché la mafia non è una realtà distante da noi, ma cresce anche in territori che ne sembravano immuni.
– È importante organizzare serate informative con la popolazione, ma è difficile trovare i relatori giusti. Si dovrebbe creare una rete di persone competenti in alcuni argomenti, che siano disponibili a partecipare a serata informative con rimborso spese.
– come si fa a convincere gli interlocutori? Insieme al comitato di esperti bisogna mettere sul sito una serie di domande/risposte preconfezionate, le faq del paesaggio.
– È importante comunicare nelle scuole la cultura dell’alimentazione, prodotti a filiera corta, per salvare anche il paesaggio.
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COORDINAMENTO NAZIONALE
Fino ad oggi al Forum ha lavorato un ristretto gruppo di persone, che però oggi è inadeguato a gestire un progetto tanto ambizioso. Noi abbiamo lanciato la sfida, ora bisogna che molti altri la raccolgano, e tutti insieme dovremo creare un coordinamento nazionale.
Per questo si è deciso di indire una
prima riunione di coordinamento nazionale
a ROMA il 27 novembre
La riunione sarà strettamente operativa, e si tratterà di dividersi i (moltissimi) compiti che un grande Forum nazionale comporta (durante la riunione non si parlerà dei singoli comitati locali).
Per maggiori informazioni sulla riunione di coordinamento nazionale:
http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?page_id=876