Lettera di “Salviamo il Paesaggio” al Presidente della Repubblica

Un appello urgente sul riconoscimento del ruolo fondamentale delle organizzazioni territoriali per la tutela del paesaggio e dell’ambiente.

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Al Presidente della
Repubblica Italiana
On.le Giorgio Napolitano

Palazzo del Quirinale,
00187 Roma
Piazza del Quirinale

Cassinetta di Lugagnano (Milano), 14 Dicembre 2011

Eccellentissimo Signor Presidente,

nello spirito del saluto che Ella ha voluto offrire lo scorso 29 Ottobre alla prima assemblea nazionale del nostro Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio tenutasi a Cassinetta di Lugagnano e delle parole che, anche nei giorni scorsi, Ella ha rivolto con sempre maggiore frequenza e con immutata autorevolezza per invitare all’avvio di serie politiche di prevenzione nella gestione del nostro fragile territorio, ci permettiamo rivolgerLe questo appello urgente che riguarda il riconoscimento del ruolo fondamentale delle organizzazioni territoriali a tutela dei luoghi.

La partecipazione delle associazioni ambientaliste nel campo della tutela del paesaggio e dell’eco-sistema, anche sotto il profilo della sicurezza del territorio, dovrebbe essere sostanziale, riconoscendo alle stesse l’effettiva partecipazione procedimentale, sin dall’inizio dell’iter amministrativo.

È paradossale che oggi, con il sistema legislativo vigente, un territorio sia “controllato” da un solo ente, ad esempio l’ente locale, che ha un interesse – per varie ragioni (come l’incasso dei diritti edificatori etc.) – talvolta antitetico alla tutela del territorio.

Dall’agosto del 2011 in Italia la protezione dell’ambiente in sede giurisdizionale è divenuta più difficile, se non impossibile. La Legge n. 111/2011 prevede il pagamento di cospicue somme di denaro per le associazioni che agiscono dinanzi a un tribunale della Repubblica per rivendicare una qualche tutela in materia ambientale, per lottare ad esempio contro un Piano regolatore che deturpi il territorio, o per contrastare uno scempio paesaggistico, un «ecomostro», o ancora un atto che determini dissesti idrogeologici. Prima di quella Legge, tutte queste azioni erano gratuite, se intraprese dalle associazioni ambientaliste riconosciute per legge.

Oggi proporre un ricorso avanti ad un tribunale amministrativo comporta costi non inferiori ai 700 euro, con ulteriori incrementi, di pari importo, in caso di proposizione di ogni ricorso per motivi aggiunti, ipotesi ampiamente diffusa nel campo del processo amministrativo.

L’effettiva difesa dell’ambiente in Italia è così divenuta una chimera, un sogno non più realizzabile!

Proprio oggi che si avverte, da più parti e ai livelli più alti, la necessità di limitare il consumo di suolo, di mettere un freno alla dilagante cementificazione, di avviare politiche di prevenzione che limitino il dissesto del territorio, il quale ad ogni scroscio di pioggia provoca tragedie e distruzioni.

La difesa effettiva dell’ambiente diviene mera chimera proprio in un Paese, come il nostro, che all’articolo 24 della Costituzione riconosce il diritto inviolabile alla difesa.

Ma una difesa effettiva è possibile per le associazioni ambientaliste che agiscono sulla base di limitate risorse?
Possono esse affrontare costi tanto cospicui per difendere interessi diffusi?
Interessi che sono di tutti, perché difendere un paesaggio urbano o rurale significa proteggere un valore riconosciuto, una storia consolidata, pretendere gestioni sane del territorio significa difendere la pubblica incolumità.

È per questo che, attraverso la Sua persona, chiediamo al Governo insediatosi in queste settimane e al Parlamento di voler approntare, in via prioritaria e immediata, questi tre fondamentali provvedimenti normativi:

1. introduzione del diritto delle associazioni ambientaliste e dei Comitati civici di essere partecipi, in via preventiva, delle scelte locali in materia ambientale e paesaggistica;

2. riconoscimento ai Comitati della legittimazione ad agire in materia di tutela ambientale;

3. esenzione dal contributo unificato per le associazioni che promuovano azioni giurisdizionali in materia di tutela ambientale.

I suddetti suggerimenti, condivisi e fatti propri dalla Rete delle 507 Organizzazioni che danno vita al Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio e alla Campagna nazionale “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori” non sono altro che espressione di principi fondamentali sanciti dalla Costituzione.

RingraziandoLa anticipatamente per la Sua attenzione, porgiamo le nostre più vive cordialità restando in attesa di una Sua cortese risposta.

 

Per Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio
Pierluigi Morena
Domenico Finiguerra

 

9 commenti

  1. Il passo è ottimo, l’iniziativa necessaria, e quanto scritto nella lettera completamente condividisibile. Purtroppo è una realtà che i Comuni, specialmente quelli con maggior numero di abitanti, faticano a mantenere una certa “obiettività” nella gestione del territorio: la redazione e l’approvazione di un PUC sono iter lunghi e complessi che sfuggono alla maggior parte delle persone: nascono da uno studio dello stato del territorio e si sviluppano su dorsali che divengono spesso dolorosamente (per il territorio) politiche. Il che non sarebbe necessariamente un male, se Politica potesse sempre scriversi con la lettera maiuscola. Invece si cade nell’interesse più o meno personale, più o meno partitico, più o meno elettorale, ma di certo sempre meno lungimirante ed equilibrato.
    La partecipazione “collettiva” è necessaria e utile, ma non credo debba disperdersi in molteplici voci. Per questo concordo con l’iniziativa della lettera, e soprattutto con tutto quanto a questa lettera immagino seguirà; e concordo con Salvatore, quando richiama la necessità di far riferimento ad A.A.R.

  2. Se la lettera è stata inviata cercherò, lo stesso, di precisare alcune cose che dovrebbere essere inviate, al più presto, al Parlamento.

    Ai tre punti delle richieste inviate al Presidente della Repubblica farei queste brevi correzioni:

    Primo punto:
    va bene, ma limiterei la richiesta per le Associazioni Ambientaliste Riconosciute (A.A.R.)e NON AI COMITATI CIVICI.
    Aggiungerei: “Le A.A.R.potranno presentare una Terna di nominativi, al Sindaco, alle Giunte comunali o ai Consigli comunali, che sceglieranno un solo nominativo da nominare all’interno della Commissione di Valutazione Ambientale (fin quando esisteranno)o nelle Commissioni a cui verrano delegate le stesse funzioni.
    Per questo occorre che i Comuni operino affinchè all’interno di queste commissioni ci sia anche un rappresentante delle A.A.R.”.

    Secondo punto
    sciverei così: “Riconoscimento alle A.A.R.a PROPORRE, IN VIA PREVENTIVA, agli Enti locali le loro considerazioni sulle DELIBERAZIONI che riguardino il territorio o l’ambiente, e la legittimazione delle stesse A.A.R. ad agire per la tutela del Paesaggio e dell’Ambiente, non solo verso gli Enti locali, ma anche verso i Privati, nei modi e nelle forme previsti dalle Leggi e dalle normative vigenti in materia di tutela del Paesaggio e dell’Ambiente”.

    Terzo punto
    Scriverei così: “Le A.A.R. che promuovono azioni giurisdizionali in materia di difesa e tutela del territorio e dell’ambiente, SONO ESENTI
    da contributi, oneri, parcelle ecc.”.

    1. Ciao Salvatore, la lettera è già stata inviata (la prima bozza era stata sottoposta a tutti gli aderenti via newsletter circa 3 settimane fa).
      Comunque per commenti o osservazioni puoi inviare una mail al coordinamento nazionale: info@salviamoilpaesaggio.it

  3. non sapevo della Legge n. 111/2011. quanto richiesto dalla presente lettera mi pare giusto.

  4. Va bene …ma il nodo da affrontare è quello di una visione immobiliare del suolo/territorio che sta portando allo scempio dello stesso. Va perciò imposta una visione pubblica ed ecosostenibile a vantaggio della collettività e della qualità della vita urbana e non.
    I comuni non devono essere costretti a vivere di oneri di urbanizzazione ,ICI e Tarsu ma garantire servizi,verde e invarianti ambientali.

  5. Sono più che d’accordo, specialmente nel coinvolgimento preventivo delle associazioni nelle scelte di “trasformazioni” territoriali. Non dimentichiamo che, con l’abolizione delle Province, viene eliminato un ente intermedio ed una pianificazione intermedia che, in alcuni casi, fungeva proprio da organo di controllo. L’idea che a gestire tutto siano le Regioni ed i Comuni mi mette solo un brivido di paura! Si accentuerà il processo degli “affari di pochi a danno di molti”….
    Rossella Amato

  6. Assolutamente d’accordo che la partecipazione delle Associazioni Ambientaliste, nel campo della tutela dell’eco-sistema e del paesaggio, sia necessaria e fondamentale ai fini della sicurezza e valorizzazione del territorio.

  7. Complimenti per quest’iniziativa!
    Penso che il nostro bel territorio italiano è la PRIMA risorsa che abbiamo che tutto il mondo ci invidia e specialmente in questi momenti di crisi potrebbe essere un buon carburante per tutta l’economia se fosse fermamente valorizzato e pubblicizzato!
    Mi auguro che questo sia il primo passo verso il cambiamento.

    Sandro Fabrizi
    http://www.lamiabellatoscana.com

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