Ex cava Melzi (foto da www.ilgiorno.it)

Cave abbandonate a Sesto San Giovanni: bonifiche necessarie per salvare il territorio

Ex cava Melzi (foto da www.ilgiorno.it)

La Procura di Monza ha aperto un inchiesta per la mancata bonifica e recupero ambientale delle Cave Melzi ed ex Falck. Grazie all’azione del locale Comitato Salviamo il Paesaggio di Sesto S.G., del Comitato Parpagliona, del Circolo Legambiente Chico Mendes e della Rete Salute e Territorio

Preoccupanti ritardi nei lavori di bonifica a 30 anni dalla cessazione delle attività e la necessità di tutelare l’area considerando che sono previsti interventi di movimento terre. Queste le questioni sollevate dai comitati per un’area che per di più è vicina al fiume Lambro e che potrebbe essere inserita “a tutti gli effetti” all’interno del Parco della Media Valle del Lambro.

Leggi l”articolo da “Il Giorno” di venerdì 5 aprile 2013 >

Il Comune di Sesto San Giovanni esprime con un comunicato stampa  l’impegno a perseguire il risanamento ambientale dell’area.

Cava Melzi Parpagliona: il Comune è impegnato a costruire il percorso di bonifica e recupero ambientale

In relazione alle notizie apparse oggi sulla stampa quotidiana relative all’apertura di un’indagine sulla situazione ambientale delle ex Cave Falck e Melzi Parpagliona, a seguito dell’esposto presentato dal Comitato “Salviamo il paesaggio”, l’Amministrazione Comunale comunica di aver avviato da tempo il percorso che condurrà alla bonifica ed al recupero ambientale di quelle aree.

Dopo la conclusione di un’adeguata attività istruttoria, svoltasi nelle ultime settimane, si aprirà infatti lunedì il confronto, fissato da tempo, con i proprietari delle ex Cave Falck e Melzi Parpagliona, con l’obiettivo di definire un percorso coerente e preciso di bonifica e recupero ambientale, percorso al quale l’Amministrazione Comunale assegna carattere prioritario, anche in relazione con le bonifiche da effettuarsi sulle ex aree Falck per la realizzazione della Città della Salute e della Ricerca.

L’Amministrazione, che da anni ha attivo un qualificato Ufficio Bonifiche, rafforzato recentemente anche con il contributo di un consulente esperto nel recupero di siti inquinati, ha sviluppato su questo tema una costante interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente, che è stato incontrato anche qualche giorno fa: tale interlocuzione è finalizzata a ricercare le migliori soluzioni in proposito, essendo le ex aree Falck (che ricomprendono anche una parte delle cave) sito d’interesse nazionale ai fini della bonifica e del recupero ambientale.

Il Sindaco Monica Chittò dichiara al riguardo:

“Esprimendo doveroso rispetto per l’azione della Magistratura, preciso da subito la piena e totale disponibilità a collaborare con il Pubblico Ministero ed auspico di essere ascoltata dallo stesso nelle forme e con i tempi che riterrà opportuni, anche per documentare la nostra attività. Il risanamento ambientale è obiettivo fondante del programma amministrativo e lo perseguiremo con coerenza, valorizzando anche le diverse attività produttive in una logica di sostenibilità ambientale”.

Un commento

  1. Io pre esempio essendo capo di un gruppo di pescatori sportivi saro’ lieto di prendere in gestione la cava con il tereno circondante 10 m da la riva(almeno)e aviare un progetto che riguarda pesca sportiva,educazione ai piu giovani nel rispetto del ambiente e di abraciare,comprendere uno sport meraviglioso.Organisazioni gare e concorsi sulla tematica(varie tecniche di pesca)insegnamento dei alluni,gruppi scolastici,eventi del tipo :potature alberi e piante guidate di un esperta ambientalistico.In poche parole una oasi del verde nella citta.

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