Ma cosa avviene alla foce del Bussento?

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Una testimonianza del degrado perpetrato da 4 anni alla foce del Bussento, proprio in una  Zona di Protezione Speciale nel golfo di Policastro (SA).

Tutto comincia con lo sfratto dei contadini che da anni coltivavano quella piana, realizzando orti e frutteti. Due di essi, marito e moglie anziani, sono morti di crepacuore cacciati da quella terra dove passavano molte ore del giorno, fieri del loro lavoro.

Siamo nel golfo di Policastro, a pochi metri dal mare e dal fiume Bussento, e l’obiettivo della amministrazione di Santa Marina era di realizzarvi un porto canale – sicuramente visto in qualche zona del nord – sulla riva destra del fiume. Sulla riva sinistra invece si voleva realizzare un centro sportivo con palestra, scuola vela, bar ristorante.

Tuttavia, anche in seguito a un esposto della Lipu che come noto si occupa di uccelli – l’area è tutelata da norme nazionali ed europee – l’amministrazione fa retromarcia e pensa ad un parco fluviale. Inizia così a realizzare posti ristoro sotto gli alberi di agrumi con tavoli, panche in legno e una griglia in muratura. Subito, o quasi, vandalizzati.

I soliti napoletani, si mormora. Ma, in realtà, “etnie” varie vi posteggiavano macchine, consumavano merende, lasciavano cumuli di rifiuti.

Il progetto tuttavia non è rimasto un sogno, perché via via si procedeva a spianare l’argine esistente sul fronte mare con i relativi canneti, ampliando così la spiaggia sassosa . Si recintava con lunghe ringhiere in legno rustico, si tagliavano molti alberi da frutto per realizzare un ampio parcheggio a pagamento per autovetture, si tagliava alla base la vegetazione riparia del fiume (spesso inquinato), costringendo così l’avifauna selvatica stanziale o nidificante a fuggire altrove.

Gallinelle d’acqua, aironi cinerini, cormorani, garzette, cavalieri d’Italia ancora presenti lungo il fiume che, ricordiamo, è Sito d’importanza comunitaria e Zona di protezione speciale in ottemperanza delle direttive europee , non si vedono quasi più.

Non a caso la LIPU avanzò la diffida alla amministrazione. Adesso gli alberi da frutto, colpiti dall’aria salsa proveniente dal mare, privi della protezione spazzata via da furia iconoclasta, si vanno ammalando o seccando uno dietro l’altro.

Così questo progetto, strombazzato nel programma elettorale, si può proprio dire non ha avuto un bel risultato.

Ma è lecito chiedersi: la Regione e il Comune perché non adottano, per evitare il degrado, le misure di conservazione necessarie che “implicano all’occorrenza piani di gestione specifici”, come previsto dal DPR del 1997 n.357 che attua la direttiva Habitat 92/43/CEE ?

Nel frattempo vi si raccoglie il fieno, che servirà si spera per mucche e cavalli.

Paolo Abbate

6 commenti

  1. E’ solo una guerra contro l’amministratore di turno…ce la prendiamo con la politica ma noi cittadini.che aspettiamo per amare e curare il nostro territorio??? Il permesso di qualcuno?…caro Paolo non so quali fonti ti hanno raccontato di quei coltivatoridi un tempo…a ti assicuro che la spazzatura e i cattivi odori che c’erano non davano un habitat ideale alla fauna che tu nomini. Non dimentichiamo l’ex pescicultura poi…quella ha fatto un danno enorme!! Ti assicuro che sono stati fatti molti passi avanti da allora e cti dico che l’AMMINISTRAZIONE ATTUALE e’stata l’unica a farsi sentire dai comuni montani che hanno usato il fiume come una discarica per anni! Io sono una Policastrese, una Canoista e una persona che ama il suo paese…spero che tu abbia buone intenzioni e non che usi la parola ecologista per fare solo polemica politica!
    Marianna.

    1. cara marianna, sono ecologista quindi nè di destra nè di sinistra,perseguo pertanto gli abusi contro l’ambiente. Ad esempio, denunciai qualche anno fa un grosso caso di inquinamento alla foce del Bussento, colpa di un guasto alla pompa di sollevamento, si gettava pertanto i reflui direttamente nel fiume. L’amministrazione corse subito a riparare il guasto dopo mesi. il 26 aprile ho denunciato una grossa discarica al km. 201 della SS18. L’altro ieri è stata bonificata dall’Anas (vedi Cilento notizie dove si ringrazia l’amministrazione). Potrei continuare ancora su denuncie in altri paesi del golfo. Ma come vedi Fare Verde (io ne sono il responsabile) guarda solo gli interessi della natura.Pensi che faccia solo polemica politica? che abbia cattive intenzioni? ti prego vivamente di leggere Cilento notizie e altri siti dove mando/mandiamo i C.stampa. detto tra parentesi a Policastro sono state raccolte più di 350 firme per la legge popolare Rifiuti zero. é una iniziativa organizzata da Fare verde. Hai firmato? Questo è fare politica per l’ambiente. ciao
      P.Abbate

  2. bisogna fare rete almeno sul web per denunciare questi scempi! è ora di finirla, se non è per speculazione, è per ignoranza, ma ora basta, in tutta Italia.

  3. Un giornalista se è tale deve scrivere notizie vere e non tendenziose o diffamatorie.E’ giusto conoscere il nome degli anziani che sarebbero morti ,a dire del giornalista,di crepacuore.Segnalerò questo vergognoso articolo con questa notizia all’ordine dei giornalisti non solo della Regione Campania ,ma nazionale per la gravità dell’affemazione e per la tendenziosità dell’articolo.Il giornalista è un medico o ha consultato un medico cardiologo per i decessi dei quali parla?E senza fare nomi a chi bisogna pensare che si riferisca?Leggendo certi articoli mi vergogno di appartenere alla categoria dei giornalisti che specula anche sulla parola morte scrivendo assurdità…..E’ una vergogna!

    1. cara signora grippo, non sono un giornalista ma un ecologista quindi può scrtivere a tutti gli ordini che crede, non devo infatti rispopndere a nessuno. riguardo ai due contadini è una voce che circola da tempo ed insistentemente. perchè non prova vergogna invece per i progetti assurdi che l’amministrazione fortunato ha portato avanti da anni nel sito? ho scritto anche sull’erosione nel Golfo, colpa del mega porto che anche la sua amministrazione ha voluto e realizzato. provi un poò di vergogna? paolo abbate

      1. mi dimenticavo. attendo la risposta scritta della regione a cui ho mandato il dossier sul sito di cui parlo nell’articolo.
        il settore ecologia mi ha già contattato.

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