Decreto “Sblocca-Italia”: comunicato MS5 dopo una notte di braccio di ferro in commissione Ambiente

Roma, 18 ottobre 2014

Diciannove ore di braccio di ferro in commissione Ambiente e la legge di Conversione del decreto Sblocca Italia ha avuto il via libera per l’Aula, dove dovrebbe arrivare la settimana prossima. Non sono mancati momenti di tensione tra l’opposizione, M5S, e gli altri partiti.

Soprattutto quando, a notte inoltrata, il governo ha provato a far passare in sordina un emendamento che avrebbe reso aree di interesse militare oltre a piattaforme petrolifere, trivelle e inceneritori (già inseriti nel decreto) anche gasdotti, porti, siti di stoccaggio. Da Tempa Rossa al Tap, sarebbe stato tutto coperto dal segreto, tutto difeso dall’esercito, secondo il piano del governo. La deputata Mirella Liuzzi, M5S, presente in Commissione, se ne è accorta denunciandolo. Allora il presidente di Commissione, Ermete Realacci – in questi giorni contestato dalle associazioni ambientaliste – ha ordinato un’ora di sospensione poi – dopo vari incontri con rappresentanti del governo e le proteste del M5S – ha definito inammissibile l’emendamento. Restano di interesse strategico inceneritori e piattaforme petrolifere: rimane l’impianto del decreto, che consente al governo di accentrare a sé poteri delle Regioni e di eludere così ai controlli della democrazia partecipata.

Grazie a un emendamento M5S è stato introdotto ufficialmente il divieto di shale gas e oil sul territorio.

Numerose le norme ad personam, o ad aziendam inserite: i soldi della Cassa depositi e prestiti (20 miliardi) potranno essere utilizzati per la contabilità speciale affidata al solo ministero delle Finanze che potrà deciderne la destinazione, a sua discrezione, senza rendere conto a nessuno. L’articolo 4 darà un miliardo di euro a opere segnalate dai Comuni dal 2 all 14 giugno: ma non è stato possibile vedere questa lista, né delle opere, né dei Comuni.

Lo Stato avrà mano libera per svendere il proprio patrimonio della Difesa e dell’Inail.

Approvata la defiscalizzazione di due miliardi di euro per costruire la Orte Mestre, una super autostrada costosissima che non ha giustificazioni alcuna. “Se non per far mangiare i soliti amici degli amici – spiega Arianna Spessotto, deputata veneta presente stanotte in Commissione – Alla nostra opposizione Realacci ha risposto: “Ma tanto è una boutade, si sa che non sarà mai costruita”. E che glieli diamo a fare due miliardi?”.

Il governo parlerà di decreto pro-Genova. Ma per i cantieri prevede solo snellimento dei controlli e libertà di derogare alle regole. Nel frattempo, però, finanziando il Terzo Valico, si mette ancora più in pericolo il territorio. Ricordiamo lo svio del treno nei giorni dell’alluvione: era franata parte della galleria diagnostica proprio del Terzo Valico.

Nell’edilizia le deroghe agli appalti la fanno da padrone. Con qualche chicca, come ad esempio quella dell’articolo 25: nelle zone archeologiche le linee guida delle opere saranno sottoposte al parere del ministero delle Infrastrutture e non dell’Ambiente. Via libera per la metro C di Roma: passa sotto il Colosseo e ha già mostrato delle criticità. Adesso Lupi potrà dire il suo sì senza neanche considerare i suoi colleghi di Beni Culturali o di Ambiente.

Grazie a un emendamento del M5S (Claudia Mannino) ci saranno pene più severe contro l’abusivismo, e la responsabilità per quegli amministratori che non mettono in campo un regime sanzionatorio.

E, grazie a un altro emendamento (a firma Davide Crippa), è ridotta dal 10 al 4% l’Iva per chi beneficia degli sgravi per ristrutturazioni green.

m5s.comunicazione@camera.it

2 commenti

  1. Vorrei capire a latere del problema in questione come la si pensa sul titolo V della Costituzione.
    Riportare alcuni poteri allo stato centrale, che per inciso dovremmo essere noi, e far chiarezza sulle troppe competenze delle regioni, per i Beni Culturali lo ha sempre chiesto anche Settis.
    Ogni volta che ci provano( fatto salvo il disgusto per Lupi) ci si erge a difensori delle regioni, neanche fossero veramente democrazia partecipata. Un po’ di coerenza complessiva, per favore!

  2. Ma questi cialtroni governativi e non perché non riusciamo a mandarli a casa? Non ne possiamo più di questi imbelli papponi.

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