Consumo di suolo: l’Italia ha bisogno di uno stop! Positivo l’impegno dell’On. Mario Catania in tal senso

Foto di Pino Bonsanto, da www.statoquotidiano.it

21 novembre 2014
Comunicato Stampa del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio

logo_salviamoilpaesaggioDopo la conversione in legge dello Sblocca-Italia, e le tragedie causate dall’uomo e dal cemento nelle ultime settimane, appare ormai chiaro a tutti quanto occorra porre un freno alla cementificazione.

Il Forum Salviamo il paesaggio, ribadendo la propria posizione sulla necessità di preservare i suoli liberi e in special modo le aree agricole e permeabili, accoglie positivamente l’impegno dell’On. Mario Catania per accelerare l’iter delle proposte di legge attualmente ferme in Parlamento, senza rinunciare, ove necessario, anche all’idea della decretazione d’urgenza.

Il Forum nazionale dei movimenti per la terra e il paesaggio, che riunisce una rete di oltre mille organizzazioni e comitati locali, apprezza l’impegno del Parlamento per riavviare l’iter di approvazione di una legge che fermi il consumo di suolo, un fenomeno che ormai ha travalicato i limiti della sostenibilità, come purtroppo ci mostrano l’attualità del dissesto idrogeologico e le conseguenti tragedie umane.

Già nel marzo scorso, dopo l’annuncio del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti di accelerare l’approvazione del disegno di legge d’iniziativa governativa, il Forum aveva rinnovato le osservazioni Prodotte da un gruppo tecnico di oltre 300 esperti all’indomani del provvedimento sul consumo di suolo del precedente governo.

Osservazioni che partivano, e continuano a porre l’attenzione

  • sul riconoscimento del suolo come bene comune e risorsa non rinnovabile,

  • sulla volontà di allineare le politiche del nostro Paese agli orientamenti espressi dall’Unione europea,

  • sull’esigenza di individuare una roadmap suggerita dall’UE a tutti gli Stati membri per giungere al “consumo netto zero di suolo/territorio” entro il 2050,

  • sulla necessità di azzerare la possibilità di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente delle amministrazioni comunali,

  • sulla priorità data ai Comuni dotatisi di strumenti urbanistici “virtuosi” nell’accesso a finanziamenti statali e regionali per gli interventi di rigenerazione urbana.

Tali osservazioni costituiscono un documento già inviato ai ministeri competenti, alle Camere e alla Conferenza Stato-Regioni, e illustrato in audizioni parlamentari.

Per realizzare questi ambiziosi ma oramai non più rinviabili obiettivi, il Forum, pur apprezzando gli sforzi di chi come l’On. Catania si sta impegnando per salvare i territori italiani, ribadisce pertanto, anche a fronte della recente conversione in legge del decreto Sblocca-Italia, di cui la discussione in corso dovrà necessariamente tener conto, la volontà di completare entro il 2015 la propria proposta di legge d’iniziativa popolare, sui cui mobilitare l’intera rete di comitati e associazioni che costituisce il Forum su tutto il territorio nazionale.

“Fermare il consumo di suolo è una necessità non più rinviabile  – spiega Claudio Arbib del coordinamento nazionale del Forum – Da anni si susseguono disegni di legge governativi e proposte di legge d’iniziativa parlamentare, senza mai giungere a una conclusione, mentre i disastri della deregulation e del cemento selvaggio sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto in questi giorni”.

Rinnoviamo quindi la richiesta di “rottamare” la legge Sblocca-Italia, appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale: è una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro, incentiva e finanzia la realizzazione di infrastrutture pesanti, porta all’estremo la deregulation in materia edilizia, fomenta la privatizzazione dei beni demaniali, scommette sui combustibili fossili, affossa i meccanismi di controllo istituiti dallo Stato nell’interesse pubblico.

9 commenti

  1. il consumo indiscriminato del suolo ha foraggiato principalmente la mafia edilizia,attraverso l’economia del mattone le cosche hanno potuto invadere il nord italia, soprattutto la Lombardia,inquinando un sistema sociale storicamente laborioso ed onesto. Già questo fa capire l’urgenza di una legge ferrea di tutela del residuo suolo e di ricucitura(mutuando un concetto del grande Renzo Piano) delle periferie urbane ma soprattutto del paesaggio italico tutto.

  2. penso che questo governo stia operando bene su molti fronti ma non su quello ambientale. Bisogna fermarlo. L’ambiente è l’ultima risorsa che abbiamo per sopravvivere in questo Pese disastrato.
    Grazie per quello che fate per salvarlo (l’ambiente).
    Tenete il fiato sul collo a questi politici insensibili. Ogni giorno.
    Fate in modo che non se ne dimenticano mai. Ogni giorno.
    GRAZZIE!!

  3. Al di là degli interessi speculativi dei singoli imprenditori, che comunque non sono assolutamente giustificabili, resta l’imprevidenza e la leggerezza con cui molti amministratori concedono licenze, concessioni ed autorizzazioni per depredare un territorio, comunque già fragile, al solo scopo spesso di introitare gli oneri di urbanizzazione, spacciando queste scelte come soluzioni ai pressanti problemi occupazionali e di sviluppo economico.

  4. Congratulazioni tante all’Onorevole Catania che continua nel suo grande impegno di salvaguardare il suolo agricolo.Inviategli i miei saluti.
    Maria Teresa Bausone
    Presidente Confagricoltura Donna Alessandria

  5. Alla luce di quanto avvenuto in Italia (frane, smottamenti e quant’altro) mi sembra il caso di provvedere ad una regolamentazione dell’uso (imprioprio) del territorio, awscoltando l’on. Catania e portando avanti le sue iniziarive e il suo impegno per il bene comune costituito dal territorio dstesso.

  6. Spero che il consumo del suolo finisca e si inizi a riconvertire l’ esistente.

  7. Fissare al 2050 l’obiettivo “consumo netto zero di suolo/territorio” per realtà come quella italiana vuol dire far man bassa per altri 35 anni! Per incidere concretamente e fermare il consumo, va introdotto l’obbligo del riuso/riqualificazione dell’esistente; costruzioni su suolo libero devono essere sostenute da motivazioni rilevanti e sottoposte a iter autoritativi gravosi ed onerosi(quindi economicamente svantaggiosi rispetto al recupero dell’esistente)

  8. E una vera vergogna quello che da decenni i comuni ha fatto di tutto per cementificare senza scrupoli ambientali,mentre assistiamo a centri storici sembre piu’ abbandonati con appartamenti vuoti, in periferia case nuove e invendute,capannoni nuovi e vecchi vuoti centri commerciali dappertutto senza nessun rispetto del territorio con danni incalcolabili con pioggie frequenti . Ce solo da augurarsi di fermare questi politici avidi di interessi vari a svantaggio di tutti noi che paghiamo le tasse. Comitato NO PRG. Osimo.

  9. A Milano Bovisa abbiamo il serissimo problema della bonifica della Goccia – l’area dei Gasometri. La lettera aperta che abbiamo inviato al sindaco di Milano – Pisapia – va anche nel senso di limitare il consumo di suolo e lo sperpero di denaro pubblico. Stiamo ancora aspettando la risposta!!!!

    Lettera aperta al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia

    Caro sindaco Giuliano Pisapia, ci rivolgiamo direttamente a lei perché in questa nostra Milano, seconda città
    italiana dopo Napoli per consumo di suolo, sta per compiersi, nella storica area degli ex Gasometri in Bovisa,
    detta anche la Goccia, quello che noi riteniamo un grave scempio urbanistico, e come cittadini del quartiere,
    riuniti nel Comitato la Goccia, vogliamo vederci chiaro e prendere posizione.

    Siamo un’associazione di abitanti della zona e vogliamo riaffermare il nostro diritto/dovere alla difesa del
    patrimonio comune, e restituire alla città un grande polmone verde, di vitale importanza per il suo futuro.

    Il problema è che molti cittadini quest’area non la conoscono proprio, perché nascosta e recintata, ed è
    impossibile entrarci da quando il nostro Comune, comproprietario dell’area, insieme ad A2A e Politecnico di
    Milano, ha deciso di intervenire asportando tutto il terreno contaminato, con la conseguente distruzione di
    gran parte del patrimonio arboreo, riconosciuto e censito dal Corpo forestale dello Stato, in un’area estesa
    quanto il parco Sempione, e per giunta guardandosi bene dal rendere pubblico il Master Plan relativo all’area.
    Tale modello di bonifica è in palese contrasto con la legge vigente – il d.lgs. 152/2006 e il recente decreto
    Sblocca Italia – che in caso di contaminazione prescrive l’analisi di rischio prima di ogni intervento, come
    avviene in tutti i paesi europei, e riporta così indietro l’orologio al singolare e disgraziatissimo d.m. 471/1999.

    Gli ex proprietari dell’area, l’AEM oggi A2A, dopo aver inquinato per oltre un secolo l’area, non solo non
    provvedono a disinquinarla come prescrive la legge, ma vogliono agire indisturbati nell’ombra, insieme agli altri
    portatori di interesse, blandendo o screditando, a secondo dei casi, chi come noi si oppone a queste opache
    logiche di gestione del territorio.

    È anche singolare che fino a poco tempo fa nell’area potessero entrare tutti quelli che lo richiedevano, per
    organizzare feste, mostre, fuorisalone del mobile o studi del territorio, mentre ora, da quando il Comune ha
    deciso di spendere i primi 5 milioni di soldi pubblici per la bonifica – che guarda caso è oggi il business più
    lucroso per chi ne ha l’appalto – all’improvviso la Goccia è diventata così “pericolosa” da venirne
    continuamente procrastinato l’accesso a chi come noi vorrebbe rendersi conto del tesoro di verde che
    contiene.

    Ci chiediamo come mai il Comune abbia lanciato un workshop “per testare i desideri” dei cittadini e delle
    associazioni di zona sulla Goccia solo questo settembre, avvisando contemporaneamente che fin da subito
    incomincerà lo sbancamento del primo lotto intorno ai gasometri! E anche da chi e perché sia stata autorizzata
    una centrale di cogenerazione A2A, che atterra su un’area per la quale il nostro Comune si rifiuta di presentare
    e discutere la pianificazione complessiva. Sotto questo aspetto l’orologio della storia viene spostato ancora più
    indietro: siamo a prima del 1942, quando già si riconosceva l’obbligatorietà della pianificazione
    particolareggiata preventiva che oggi il Comune elude, nasconde e rifiuta di rendere chiara e trasparente.

    Noi non ci arrenderemo di fronte al fatto compiuto e ricorreremo anche a opzioni legali per far valere i nostri
    diritti. Le chiediamo di non indirizzarci all’assessorato competente, visto che è proprio lì che ci rispondono che
    non c’è altra via percorribile se non quella da loro proposta “a salvaguardia della nostra salute”. Noi al
    contrario vorremmo che si prendessero in esame metodi e modalità di bonifica meno distruttive, che
    richiedono magari tempi lunghi ma che sono infinitamente meno costose per la comunità e rispondenti alla
    legge.

    Sarebbe importante che lei potesse utilizzare un po’ del suo tempo per fare un sopralluogo insieme ai cittadini
    del quartiere. Per conoscere l’area dal vivo. E rendersi conto della posta in gioco.

    La ringraziamo per l’attenzione e restiamo in attesa di una sua risposta.

    Il Comitato la Goccia, Milano, li 4 novembre 2014

    comitatolagoccia@gmail.com

    tel 3351248981

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