Ginostra (Isole Eolie): come distruggere il paesaggio di una riserva naturale siciliana

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Snaturato un luogo di bellezza eccezionale e ignorati gli strumenti di protezione. Le autorità competenti sembrano non intervenire. Questa la segnalazione pervenuta da Ginostra, sull’Isola di Stromboli, patrimonio dell’Umanità.

In una dettagliata relazione vengono rilevate le modifiche e le alterazioni che ha subito il paesaggio in una vasta superficie (3 ettari) nel territorio di Ginostra (ME), inserita in un ambiente dall’altissimo valore sia per l’aspetto vulcanologico che per quello naturalistico.

La mano dell’uomo, che in passato aveva realizzato sentieri, terrazzamenti e muretti a secco in pietra lavica salvaguardati oggi dalla normativa in materia di beni culturali, ha invece colpito negli ultimi anni la vegetazione spontanea asportandola, distruggendo questi muretti, piantumando e mutando l’habitat della fauna selvatica. Un paesaggio completamente trasformato – si evidenzia nel testo – dove arbusti salvaguardati sono stati sradicati e bruciati. Piantumato con essenze alloctone anche l’alveo di un torrente.

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Ci si chiede: sono state concesse le necessarie autorizzazioni? Come si concilia l’intervento con quanto riportato nel “Piano di gestione delle Isole Eolie” dell’Unesco dove si sottolinea che “Le Eolie rappresentano un esempio straordinario di diversità ecologica, paesaggistica e naturalistica? E con la direttiva “Habitat” sulle “zone speciali di conservazione” (ZSC)?

Il libro bianco si chiude rilevando amaramente che: le norme che tutelano i nostri paesaggi non devono rimanere lettera morta, per evitare che le nostre riserve naturali, già penalizzate dalla crisi e dalla mancanza di finanziamenti, si sgretolino sempre più e che con esse si perda un patrimonio inestimabile di bellezze naturali.

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4 commenti

  1. Le autorizzazioni lì non potevano essere rilasciate! L’alterazione paesaggistica è grave e irreversibile. I proprietari del terreno a chi si son rivolti? E’ possibile conoscere il nome dell’azienda agricola? E il Sindaco che ha fatto? E l’Ente Parco dov’era? Nessuno vedeva? O si faceva finta? Perché non li denunciamo tutti? I vecchi muretti sono spariti per sempre. Perché, a fronte di tanta ignoranza, non mettiamo il decepugliatore nel cervello delle cosiddette autorità competenti?

  2. si, facciamo pure le verifiche ma, se sono state messe specie alloctone alterando l’habitat della fauna selvatica,come si scrive nell’articolo, significa che anche se ci fossero le autorizzazioni c’è sicuramente una incompetenza naturalistica da far tremare i polsi, una insensibilità e una ignoranza scientifica che mi fa gridare “aiuto all’uomo all’uomo!” e chi può salvare il paesaggio!? Continueremo solo a segnalare i disastri! Richiediamo competenze e impariamo a lavorare in equipe con più figure professionali specifiche.

  3. SI TRATTA DI INFORMARE TUTTE LE AUTORITA’ DI TUTELA DELL’AMBIENTE E DEL PAESAGGIO PER FAR VERIFICARE SE E’ STATA FATTA DEBITA PREVENZIONE, VIGILANZA E CONTROLLI PER GLI EVENTUALI PROVVEDIMENTI.
    CIO’ PRIMA DI ATTIVARE,EVENTUALMENTE, ANCHE L’ANTICORRUZIONE.
    CORDIALI SALUTI
    Riccardo Bernardini

    1. Il libro bianco su Ginostra è molto interessante. Vorrei sapere il nome dell’autore (o degli autori). Grazie!

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