Ospedale Bambino Gesù nella Riserva a Palidoro, prosegue la battaglia

Non si ferma il progetto del palazzo sul mare a Palidoro, per l’ampliamento dell’Ospedale Bambino Gesù. E non si fermano le organizzazioni ambientaliste decise a dare battaglia per difendere la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.

Nelle foto: particolari dell’area interessata dal progetto


Anche Salviamo il Paesaggio si schiera per soluzioni alternative
al progetto in discussione in conferenza dei servizi. E non crediamo che per questo ci si possa definire degli “scalmanati” (termine usato dal vicesindaco e Assessore alle Strategie del territorio del Comune di Fiumicino Ezio di Genesio Pagliuca in riferimento all’opposizione delle associazioni). Come certo non lo sono sigle autorevoli quali il FAI Lazio, Italia Nostra Lazio, il WWF Litorale Laziale e la LIPU Lazio. O il Comitato per la Bellezza che tra i primi ha alzato la voce contro quel palazzone di 6 piani ora ridotto a 5 ma sempre estremamente invasivo.

Ricordiamo peraltro che il no all’ampliamento dell’Ospedale nella Riserva era stato sottoscritto da ben 21 sigle nella lettera aperta ai candidati per le elezioni amministrative 2018. Tutti “scalmanati” ?

Queste le ultime fasi della vicenda. Nonostante il parere negativo della Commissione di Riserva (del 19 luglio 2018), e della Soprintendenza (del 10 luglio 2018) è stata convocata una seconda conferenza dei servizi. Gli enti si devono pronunciare sullo stesso progetto, che l’Ospedale ha soltanto ridotto in altezza, e che ha già ricevuto nuovo parere negativo dal Ministero dei beni culturali.

Questa la motivazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio: “la soluzione progettuale integrativa risulta modificata mediante l’eliminazione di un solo livello rispetto al progetto originario”. Riduzione giudicata “irrilevante” dal documento che precisa: “l’intero complesso, così come progettato, arrecherebbe ugualmente un forte impatto al paesaggio circostante, caratterizzato da aspetti di notevole valenza naturale e culturale”.

Per completezza d’informazione riproponiamo di seguito il comunicato stampa già pubblicato in precedenza:

 “Salviamo Il Paesaggio dice NO al progetto di ampliamento dell’Ospedale Bambino Gesù a Palidoro, nel Comune di Fiumicino, all’interno della Riserva del Litorale Romano, condividendo le posizioni espresse nelle scorse settimane dalle principali associazioni ambientaliste e da comitati locali.

La zona è quella delle preziosissime aree dunali e agricole nella Riserva statale più grande d’Italia, istituita nel 1996 e per la quale peraltro si attende ancora il varo del Piano di Gestione. Comprende diverse aree SIC/ZPS come le dune di Capocotta, Macchiagrande di Focene, Ponte Galeria, il Lago di Traiano.

“Tra Marina di San Nicola e Passoscuro”, si legge nella scheda dedicata all’importante luogo nel sito della Regione Lazio, “un tratto di costa miracolosamente inedificato – con la sola, circoscritta eccezione dell’ospedale Bambin Gesù – si allunga per circa tre chilometri lungo il mare, offrendo un paesaggio litoraneo sorprendentemente solitario. Si trova qui l’ambiente dunale meglio conservato dell’intera costa di Fiumicino. Subito alle spalle della spiaggia si eleva la caratteristica mole della cinquecentesca Torre di Palidoro”.

In questo scenario troneggia l’Ospedale pediatrico, molto amato dalla popolazione, che rende un grande servizio alla collettività, ma la cui presenza in un luogo così delicato corrisponde a una visione anacronistica e superata.

In un paese civile da decenni si sarebbe pensato a un trasferimento dello stabilimento in aree interne urbanizzate, soprattutto più facilmente raggiungibili dai cittadini romani e non, collegate alla rete ferroviaria, come appare oggi per esempio il mega comprensorio (in gran parte disabitato) di Parco Leonardo o la grandiosa e boccheggiante Nuova Fiera di Roma.

E invece avviene il contrario. Anni fa si era addirittura ipotizzato di spostare a Palidoro tutto il Bambino Gesù del Gianicolo.  Era davvero troppo, la proposta sembrava tramontata. Ma l’Ospedale vaticano non rinuncia all’espansione. Nel 2006 l’ampliamento del padiglione diabetario, nel 2012 un mega parcheggio multipiano superilluminato di notte, costruito sui resti di una villa romana accertata dal Ministero dei Beni culturali, di recente una richiesta di autorizzazione per una nuova struttura in legno lamellare, e ora quella per il palazzo di 5 piani.

Inammissibile per la Soprintendenza, visti i sostanziosi vincoli a cui l’aera è sottoposta. Si era detta contraria anche la Commissione di Riserva, l’organismo che ha potere di veto sui progetti presentati dall’Ente Gestore, che in questo caso è il Comune di Fiumicino, e che invece clamorosamente si è detto favorevole. Del resto il rieletto sindaco Esterino Montino aveva adottato l’operazione “ampliamento ospedale” nella sua strategia di propaganda in campagna elettorale.

I due autorevoli no di Soprintendenza e Commissione avrebbero dovuto immediatamente bloccare la possibilità di costruire, almeno per quanto riguarda il progetto in questione. Ma la storia, in questo caso più che mai, insegna: se l’Ospedale è riuscito finora a costruire nuovi edifici e il parcheggio, propinando a chi di dovere i singoli progetti e non una pianificazione complessiva, le preoccupazioni rimangono.
Di fronte alla disponibilità della Presidente Mariella Enoc (espressa alla Repubblica) a un dialogo con le associazioni (che evidentemente considera con stima e rispetto), Salviamo il Paesaggio sottolinea
la necessità di un ripensamento, e chiede che il Bambino Gesù chiarisca le sue intenzioni su tutta la pianificazione prevista, finendola col proporre un intervento alla volta.

Inammissibile adottare procedure limitate o semplificate, come la conferenza dei servizi in atto, piuttosto che affrontare l’iter più complesso che opere di trasformazione così importanti in aree protette inevitabilmente imporrebbero. Facile profezia rimane uno scenario con nuovi edifici per reparti e ospitalità, nuove strade (magari una bretella autostradale in concessione a Benetton che sbracherebbe l’unico tratto inviolato di continuità campagna-dune-mare), il tutto in interconnessione con Casa Ronald/Casa del Clero (il vicino stabilimento balneare con stanze e appartamenti della fondazione finanziata dal fondatore della McDonald’s) e con l’edificio che fu delle Piccole Ancelle del Sacro cuore a Passoscuro, di recente acquistato.

Salviamo il Paesaggio chiede più trasparenza: chiudere l’attuale Conferenza dei servizi semplificata e ripartire da una pianificazione seriamente orientata al rispetto dell’ambiente.

Per il Presidio medico di Palidoro non servono altro cemento, maggiore traffico automobilistico, maggiori rifiuti speciali e inquinamento nella Riserva. Forse una ristrutturazione di qualità potrebbe invece puntare sull’eccellenza scientifica, sulla ricerca, lasciando l’ampliamento dei reparti a territori più adatti e più facilmente raggiungibili dai cittadini, riusando o riqualificando l’esistente.

Il caso del quasi-raddoppio dell’Ospedale Bambino Gesù costituisce per noi l’ennesimo esempio di inammissibile consumo di suolo. Contro tale fenomeno, che secondo l’Ispra in Italia sottrae alla natura una superficie analoga alla romana Piazza Navona ogni giorno, Salviamo il Paesaggio rilancia la sua Proposta di legge popolare PER L’ARRESTO DEL CONSUMO DI SUOLO E PER IL RIUSO DEI SUOLI URBANIZZATI.