Il comune di Centola-Palinuro è uno dei paesi della costa cilentana nel Parco nazionale più esposti ad abusi. Se ne contano a decine tra quelli di discariche di rifiuti e, quel che peggio, di natura edilizia.
L’anno passato fu sequestrato dalla Guardia costiera l’ex Club Med, un’area di circa 150 mila metri quadrati con all’interno, affacciate sul mare, 120 costruzioni abusive.
Il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, dott. Alfredo Greco, ne dispose pertanto il sequestro e richiese anche al sindaco di Centola di firmare le ordinanze di abbattimento. Fu presto fatto (si era davanti ad un illecito grave e manifesto), ma i proprietari delle villette e case di vacanza ricorsero al Tar. Il procuratore Greco che “non intendeva fare sconti a nessuno” sollecitò per iscritto Regione e comune a provvedere agli abbattimenti degli abusi.
Pronte le ruspe, ma tutto si fermò. Perché?
Presto detto. Il sindaco Speranza, come si legge nel quotidiano La Città del 22 dicembre, “non si è ancora costituito al Tar nel giudizio intentato dai proprietari”. La Regione davanti a questo inspiegabile intoppo invia il commissario. Intoppo che il sindaco spiega così: “ la costituzione davanti al Tar comporta un impegno economico che al momento non possiamo permetterci e poi nessuna legge ci obbliga a farlo”. Però quei “manufatti sono stati edificati sul territorio del Parco, su un suolo rigorosamente inedificabile e incondonabile”. (Il 90% dei manufatti risultano essere illegali). E’ sempre il procuratore Greco, che le leggi deve conoscerle bene, che parla..
Le ultime notizie su questo fatto complesso riguardano la denuncia al sindaco avanzata dall’architetto Caso dell’ufficio tecnico comunale. L’architetto accusa difatti il sindaco Speranza di “mobbing” in quanto rimosso dall’ufficio urbanistico ad horas “perché ritenuto colpevole di aver predisposto senza indugio ordinanze di demolizione nel ex Club Med che interessano anche la moglie di un assessore e di un consigliere a lui (il sindaco) fedelissimo”.
Ora toccherà al commissario, l’ingegnere Salvatore Giordano, emanare atti e provvedimenti non avviati dal comune, come prevede la legge regionale n. 10 del 2004. Saranno così demoliti 20 mila metri cubi di cemento spalmati su uno dei territori più belli del Parco nazionale.
Paolo Abbate
penso che in Italia al peggio non c’e’ mai fine !