Torino: ciclo di incontri su città e territorio

“Domande e risposte su città e territorio”
IV Ciclo di incontri: dicembre 2011 – febbraio 2012

Sempre più spesso i cittadini assistono impotenti a rapide e significative trasformazioni dei propri luoghi di vita e di relazioni. La città, il territorio e più in generale il paesaggio – sia esso urbano o rurale – invece di essere tutelato nell’interesse della collettività come bene comune, riconosciuto dalla Costituzione, è spesso considerato opportunità di rendite private.

Con i tagli ai finanziamenti locali e con lo svincolo della destinazione degli oneri di urbanizzazione, le amministrazioni pubbliche praticano una politica, convergente con gli interessi di grandi proprietari e di costruttori, che vede nella cementificazione dei territori urbani ed extra-urbani, nonché in grandi opere talvolta inutili, la fonte primaria della propria stessa sussistenza.

La pratica ormai prevalente dell’«urbanistica contrattata» presuppone che possa essere il privato a proporre progetti e pianificazione, adottati dai poteri pubblici nell’indifferenza degli interessi collettivi.

Dissesto idrogeologico, consumo di suolo agricolo, degrado della qualità sociale e ambientale dei luoghi sono tra gli esiti più evidenti di questi processi. Ma siamo sicuri che i ‘vantaggi’ per la collettività (pur sotto il ricatto della gravissima crisi economica ed occupazionale odierna) siano superiori ai costi che – tanto ora quanto nel lungo periodo – ci troveremo a pagare?

Quali possono essere le strategie per un cambiamento radicale di rotta?

Come può la partecipazione dei cittadini contribuire ad avviare processi di difesa e di riqualificazione dei territori?
A questi ed altri interrogativi proveremo a rispondere con il contributo di studiosi, di comitati e di associazioni, promuovendo tanto il diritto di parola dei cittadini, quanto il confronto con taluni amministratori pubblici.

INGRESSO LIBERO

Unione Culturale Franco Antonicelli
via Cesare Battisti 4b – 10123 Torino
apertura uffici dal martedì al venerdì, ore 15.30-18.30
tel. +39 011 5621776 – fax +39 011 5628621
http://www.unioneculturale.org – e-mail: info@unioneculturale.org

 

Primo incontro
A cosa serve la partecipazione al progetto urbano?

MARTEDÌ 6 DICEMBRE 2011, ore 21

Di fronte al progetto di trasformazione di città e territorio, l’atteggiamento dei decisori pubblici è tendenzialmente teso a negare i problemi o a decostruirli in termini di ‘male minore’, o ancora a (s)qualificare i cittadini come incompetenti, mossi da rivendicazioni del genere «non nel mio cortile» (da cui la sigla NIMBY: «not in my back yard»).
Prendendo spunto dal recente volume di Ezio Boero, La Spina 3 di Torino (Impremix Edizioni, Torino 2011) sulla storia del Comitato Dora Spina 3, autorevoli studiosi italiani di urbanistica partecipata cercheranno di aiutarci ad approfondire le ragioni del difficile (forse impossibile) dialogo tra gli amministratori, i movimenti e le associazioni.
Provare a riflettere sulle esperienze di quei cittadini che più attivamente e seriamente hanno criticato gli interventi e avanzato proposte alternative diviene uno degli imperativi intellettuali e civili ai quali sentiamo di dover dare risposta.
Quale sfida rappresenta la reale partecipazione degli abitanti al processo cognitivo, al progetto, alla realizzazione e alla gestione della propria città?

Intervengono:
Enzo Scandurra, docente di urbanistica, Università La Sapienza, Roma;
Alberto Magnaghi, docente di Pianificazione Territoriale, Università di Firenze.
Sarà presente l’autore Ezio Boero.

Coordina
Elisabetta Forni, docente di sociologia urbana, Politecnico di Torino.

Introduce il ciclo d’incontri:
Guido Montanari, docente di storia dell’architettura, Politecnico di Torino.

 

Secondo incontro
Urbano e periurbano: i confini perduti. Quale relazione tra infrastrutture, edificato e non edificato nella lotta al consumo di suolo?

MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2012, ore 21

Nell’incontro si affronterà la problematica dell’uso del territorio secondo tre prospettive, in parte convergenti e in parte divergenti, con cui valutare le effettive possibilità di controllo del consumo di suolo.
Un urbanista focalizzerà l’attenzione sui meccanismi della contrattazione pubblico/privato negli strumenti di pianificazione del territorio, un tecnico della Provincia di Torino illustrerà il Piano territoriale di coordinamento (PTCP2) come strumento di contrasto al consumo di suolo (di cui sono da valutare l’efficacia e le debolezze), e un portavoce del movimento NoTangest – tra i tanti comitati che si sono costituiti a difesa del valore del territorio e del paesaggio – parlerà di un caso emblematico di consumo di suolo come quello della Tangenziale Est prevista da Torino verso l’Astigiano.
E’ possibile tutelare il territorio come bene comune ed il suolo come preziosa risorsa non riproducibile nell’ambito degli attuali strumenti normativi?

Intervengono:
Vezio De Lucia, urbanista;
Paolo Foietta, architetto, dirigente Amministrazione Provinciale di Torino;
Pier Carlo Porporato, portavoce Movimento No Tangest.

Coordina:
Maria Teresa Roli, architetto, membro Consiglio Nazionale di Italia Nostra.

 

Terzo incontro
Territorio e infrastrutture: perché viviamo una mobilità ‘insostenibile’?

MERCOLEDÌ 1 FEBBRAIO 2012, ore 21

Di fronte alle apparentemente insormontabili ‘colonne d’Ercole’ delle retoriche dominanti l’urbanistica contemporanea, «scarsità di risorse» e «fragilità del bene comune territorio», viene spesso riproposta la fallace alternativa tra declino economico o grandi opere infrastrutturali.
A due esperti e ad un rappresentante di associazioni ambientaliste sarà richiesto di illustrare e di confrontare, da un lato, l’utilità/inutilità di alcune grandi opere (anche attraverso l’analisi dei meccanismi degli appalti); dall’altro, la loro alternativa in funzione delle priorità attuali di intervento.
Con il contributo anche di rappresentanti di comitati di cittadini si proverà a rispondere alla domanda: come costruire un efficiente sistema integrato di mobilità territoriale e metropolitana rispetto alle necessità reali dei cittadini, delle attività economiche e della loro sostenibilità ambientale?

Intervengono:
Angelo Tartaglia, docente di fisica, Politecnico di Torino;
Ivan Cicconi, Direttore dell’ Associazione Nazionale ITACA-Istituto per la Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale;
Emilio Soave, ambientalista.

Coordina:
Claudio Malacrino, architetto, membro effettivo Istituto Nazionale di Urbanistica.

 

Quarto incontro
Come controllare la rendita nella costruzione ‘dal basso’ di una città dei cittadini?

MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012, ore 21

Dopo gli incontri sui temi della partecipazione, del consumo di suolo, della mobilità e delle grandi opere, l’ultimo appuntamento intende affrontare il vero problema da risolvere quando si parla di progetto e di gestione del territorio e della città: la rendita fondiaria.
Com’è possibile sviluppare una politica urbanistica che non svilisca il nostro patrimonio e possa costituire risorsa per tutti i cittadini e non soltanto per alcuni?
Com’è possibile invertire la pratica della «messa a reddito» del territorio nel quadro della costante riduzione della spesa pubblica locale e dei processi di indebolimento dello Stato avviati con il federalismo?
In che modo i cittadini possono diventare protagonisti di una nuova stagione di rilancio del territorio e del paesaggio come bene comune?

Intervengono:
Fabio Minucci, già docente di urbanistica, Politecnico di Torino;
Paola Somma, già docente di urbanistica presso IUAV, Venezia;
Fiorenzo Ferlaino, architetto, dirigente IRES Piemonte.

Coordina e conclude il ciclo:
Guido Montanari.

 

4 commenti

  1. E’ una lotta strenua, impari, apparentemente senza speranza, ma per tutto quello che per me conta, vale la pena di essere sostenuta, senza armi o motivi di interesse personale, ci sarò quando posso per mantenere tale nel tempo un immagine di un mondo antico sistematicamente corroso da speculazioni e meschinità di bassa lega
    Ricerco sempre quacosa di immutato ma è un impresa ormai rara, tanto che ho rinunciato da tempo a rivisitare luoghi della mia infanzia

  2. per chi non può partecipare, dato il grande interesse dell’iniziativa è possibile avere registrazioni, o atti o relazioni degli interventi
    Silvia Catalino

  3. Tutto questo è meraviglioso. Il solo fatto di poter finalmente iniziare a prendere consapevolezza di questo problema, che all’apparenza può sembrare a detta di molti ” il male minore di questo paese”, mi rende un po’ più serena. Mi chiedo anche con quale coraggio si possa definire tale un male minore, alla luce delle ultime alluvioni che grazie alle case abusive, ai capannoni (ma quanti ce ne sono in questo paese??!!) all’assenza di manutenzione dei canali e dei corsi d’acqua e alla cementificazione selvaggia in generale si sono portate via oltre che i detriti di una società allo sfascio, anche degli innocenti.

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