Ecco il verbale della riunione di coordinamento del nostro Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio, tenutasi a Roma domenica 27 Novembre.
Lo abbiamo sintetizzato in una tabella che sottolinea tutti gli aspetti organizzativi più urgenti, i tempi di attuazione, le indicazioni per ognuno di noi.
Dalla gestione della segreteria nazionale alla creazione dei Comitati locali, dalle azioni comunicazionali alle esigenze finanziarie che con urgenza dobbiamo definire e che vengono qui riassunte in una proposta minima di contribuzione.
Potete vedere il verbale a questo link (file pdf) >
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Buonasera,
Anzitutto pregherei chi lavora al sito di voler utilizzare la lingua italiana il più possibile. Quel “what do you think?”, per esempio, può anche essere semplice e chiaro per molti, ma siamo pur sempre in Italia ed abbiamo la NOSTRA lingua, il che significa che moltissimi invece, e specialmente i meno giovani, l’inglese non lo parlano, non lo capiscono, e spesso non hanno nessuna intenzione di impararlo, a mio parere anche giustamente.
Penso inoltre che per una associazione che si pone come obiettivo quello di difendere il territorio, a maggior ragione sia doveroso rispettare chi il territorio lo abita, lo vive e lo ha assimilato sotto forma di “cultura” territoriale.
Non sono affatto contro la conoscenza e l’uso di lingue straniere ed anzi sono consapevole del grandissimo vantaggio che oggi comporta la conoscenza di almeno una di esse, ed in particolar modo dell’inglese. Credo però che se vogliamo davvero riuscire nei nostri intenti, dobbiamo partire proprio da queste piccole, e magari apparentemente futili considerazioni. Sono convinto che proteggere la Nostra lingua dalle ormai troppe influenze, contaminazioni, storpiature e stupidi neologismi, sia un gran buon modo di cominciare questo percorso non certo facile, ma sicuramente possibile e, soprattutto, auspicabile.
Detto questo, sono assolutamente felice che qualcuno stia prendendo seriamente a cuore questo vero e proprio “problema”, perché da anni mi domando dove vogliamo arrivare? che cosa crediamo di ottenere? e che fine vogliamo far fare alle nostre terre, alle nostre risorse, alla natura che ci dà la vita? Vedo cantieri e costruzioni IN OGNI ANGOLO E DIREZIONE, la campagna dove solo 15 anni fa si coltivava è diventata palazzine e capannoni, oppure una strada nuova, un centro commerciale! Non si può assolutamente accettarlo, eppure fino ad oggi ho vissuto nella lacerata consapevolezza che finché tutto questo starà bene a chi ci guadagna, e desterà indifferenza in tutti gli altri, quando non addirittura contentezza e soddisfazione, beh allora io da solo non potrò certamente impedirlo, e forse nemmeno giudicarlo se non di fronte a me stesso. Spero sinceramente che questo sia il segnale di un vero cambiamento, per lo meno di un vero TENTATIVO di cambiamento, da parte di chi, forse, pensa e sente allo stesso modo mio.
Grazie.
Daniele
Buongiorno Daniele,
concordiamo in pieno con la difesa della lingua italiana e abbiamo appena sostituito le parti in inglese.
Grazie per l’attenzione!