Centro turistico termale “Terme di Carignano”


Siamo nelle Marche in Provincia di Pesaro Urbino, la zona è vicino Fano più precisamente Carignano.
Il progetto contestato prevede  l’urbanizzazione di 58.067 mq per la realizzazione di strutture termali, alberghiere e residenziali; in un’ area sottoposta a vincolo paesaggistico “ad hoc” e dove ricade una S.I.C.
Il Comitato Carignano Terme Nostre chiede chiarezza e garanzie, per non dover, ancora una volta, fare i conti con vili speculazioni edilizie, che altro non farebbero se non distruggere un fragile equilibrio ambientale e sociale.

L’articolo ripercorre le tappe cronologiche del progetto, i dubbi, le zone d’ombra e conclude con un appello.

L’area delle terme di Carignano si situa a circa 10 km da Fano e dalla costa adriatica, in una piccola piana generata dalla confluenza di due torrenti (Arzilla e Bevano), circondata da colline su cui alloggiano borghi medievali, conventi, chiese. Il terreno è destinato all’agricoltura intensiva, ma trovano posto frequenti elementi di irripetibile paesaggio rurale tradizionale (filari, siepi, boschi, case coloniche) grazie anche all’assenza di recenti urbanizzazioni, impianti e aree artigianali.

Il nuovo progetto delle Terme di Carignano viene proposto attraverso un Accordo di Programma, siglato in data 28/5/2009, che vede coinvolti i proprietari delle licenze termali (Società Terme di Carignano srl, anche in rappresentanza di altri piccoli proprietari), i proprietari di un campo prova di Golf (Terme Golf sas), il Comune di Fano e il Comune di Pesaro (enti procedenti) e la Provincia di Pesaro ed Urbino (ente competente). Il Comune di Fano e la Provincia di Pesaro ed Urbino sono anche proprietari di terreni (per 19,5 ettari) su cui dovrà sorgere il nuovo Centro Turistico Termale.

Si tratta di una variante che prevede un aumento di superficie edificabile (SUL) di quasi 10.000 mq rispetto al Piano Regolatore vigente e di ben 15.000 mq rispetto al precedente Piano Particolareggiato del 1995 (Piano Cervellati) ora scaduto. In totale sono previsti 58.000 mq di SUL. Si noti che attualmente la superficie utile lorda degli impianti termali esistenti è di circa 6000 mq.

L’area interessata dal progetto è di 60 ettari di cui 23 per il campo da golf (9 buche) ed è posta a cavallo del confine tra il comune di Pesaro e di Fano (in cui si trovano le attuali terme). L’area, oltre ad essere interessata dal S.I.C. Arzilla (sito di importanza comunitaria) è soggetta a vincolo paesaggistico “ad hoc” di cui al D.P.G.R.M. n. 668 del 3.02.81 e a vari altri vincoli (Piano Assetto Idrogeologico-PAI,; P.R.A.R. versanti, corsi d’acqua, emergenze geomorfologiche, edifici storici; vincolo paesaggistico D.Lgs 42/2004).

Le funzioni che si intendono installare sono:

Attrezzature termali vecchie e nuove(14.680 mq+1.406)     16.086 mq

Alberghi (circa 340 posti letto)                                        12.780 mq

Residenze Turistico Alberghiere (circa 150 appartamenti)    6.880 mq

Abitazioni (circa 90 appartamenti)                                5.000 mq

Attività commerciali                                                     6.991 mq

Strutture sportive e chiesa                                           5.380 mq

Attività direzionali                                                        1.200 mq

Totale    comune di Fano                                         56.317  mq

Si aggiungono 1.750 mq nel Comune di Pesaro (Golf)         1.750 mq

Totale Fano e Pesaro                                                               58.067 mq

Il progetto, fatti salvi la superficie edificabile e le destinazioni d’uso, non esprime elementi progettuali di dettaglio e vincolanti. Infatti nei postulati all’Accordo di Programma viene precisato che: ”i fabbricati ipotizzati in questo progetto urbanistico potranno subire modificazioni di perimetro e sagoma in sede di progettazione di maggior dettaglio”, “questa ipotesi non  può essere ritenuta vincolante alla scala di progetto di maggio dettaglio”.

L’attuale clientela delle terme è di circa 4.000 persone/anno per trattamenti idropinici sotto forma di insufflazione (inalazione,aerosol, humage, ecc.) per la cura di malattie dell’apparato respiratorio, dell’orecchio e problemi muscolo-scheletrici.
Il nuovo progetto prevede (in base ai volumi e agli usi) una frequentazione media  annuale di circa 780.000 persone (2.500 al giorno).

Il Rapporto Ambientale allegato al progetto e presentato ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) giudica compatibile l’intervento pur considerando impropri e quindi evitabili gli impianti sportivi e suggerisce come generale misura compensatoria la piantumazione di 3000 alberi.

Dopo la prima fase di osservazioni (agosto 2009) la Provincia di PU (ente competente) ha chiesto al proponente alcuni studi integrativi sulle risorse idriche (termali e non). Nel secondo rapporto ambientale sono stati allegati due studi (risorse minerarie e risorse idriche) che analizzano la disponibilità e qualità delle captazioni termali e le caratteristiche dei flussi idrici superficiali e di falda. Dai dati forniti non è chiaro se le acque termali saranno sufficienti per gli usi propri e quelle di falda basteranno per l’irrigazione del campo da golf. Secondo nostre stime si potranno irrigare solo 1,5 ettari dei 23 complessivi e non 5,7 come dice lo studio.

In data 4/11/2009 la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle  Marche, esaminato il progetto, esprime parere negativo, tenuto conto dei vincoli gravanti sull’area.

Una nuova versione del progetto, presentato a marzo 2010, prevede una riduzione della SUL di 4.200 mq (viene cancellata la piscina coperta che resta come piscina scoperta e la chiesa), variano conseguentemente le destinazioni d’uso e le abitazioni private (5.000 mq) sono accorpate al nucleo centrale, insieme alle Residenze Turistico-Alberghiere (RTA), all’albergo, al commercio e al centro termale.

In data 13/09/2010 la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle  Marche, esaminato il nuovo progetto, esprime nuovamente parere negativo.

In data 29/11/2010 il Servizio Ambiente e Paesaggio della Regione Marche ha emesso parere positivo con molte prescrizioni alla Valutazione di Incidenza, senza alcuna riduzione della SUL dell’ultima versione del progetto.

In data 23/3/2011 il proponente presenta una nuova versione del progetto che si caratterizza per le seguenti modifiche

  1. i volumi esistenti sono riutilizzati attraverso la ristrutturazione e l’ampliamento (in particolare a sud, oltre il torrente Bevano); l’albergo di categoria inferiore viene realizzato in adiacenza all’attuale albergo Quattro Fonti; le abitazioni private sono dislocate diversamente in modo da consumare meno suolo;
  2. il progetto viene diviso in sei fasi attuative;
  3. la superficie edificabile aumenta di alcune centinaia di metri quadri e diventa di 54.387 mq.

In data 24/05/2011 la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle  Marche emette un nuovo parere sul progetto di variante e in particolare:

  1. parere favorevole alle fasi 1 e 2 (recupero vecchio stabilimento termale e nuovi annessi e costruzione campo da golf);
  2. parere parzialmente favorevole alle fasi 3 e 4 (sì alle funzioni termali, poliambulatoriali e riabilitazione, no alle funzioni sportive, ricettive e religiose);
  3. parere negativo per le fasi 5 e 6 (funzioni commerciali, residenziali private, residenziali turistico-alberghiere e alberghiere).

In sostanza la Soprintendenza boccia tutto ciò che non ha attinenza con le terme, in quanto i volumi previsti, sia per la quantità che per le funzioni, comporterebbero una notevole manomissione dei valori codificati nei provvedimenti di tutela dell’area (ricordiamo che c’è un vincolo paesaggistico dal 3.2.1981), comunque primari rispetto a qualsiasi interesse pubblico o privato.

In data 8/8/2011 la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle  Marche, a seguito di pressioni provenienti dai Comuni di Fano e Pesaro e dalla Provincia, autorizza anche l’albergo previsto nella fase 3, per una superficie di 4.400 mq.

In data 12/9/2011 il Dirigente dell’Ufficio Urbanistica e Pianificazione Territoriale della Provincia chiude con esito positivo il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica sulla variante delle Terme di Carignano, includendo tra le superfici autorizzate oltre 29.000 mq di cemento che la Soprintendenza aveva invece esplicitamente bocciato con i suoi precedenti pareri (fasi 5 e 6). Le parti autorizzate dalla Soprintendenza (corrispondenti alle fasi 1-2-3-4) diventano comparti autonomi con progettazione di dettaglio (1:500) sulle quali si può subito costruire al termine del procedimento della variante in oggetto. Le parti con parere negativo (corrispondenti a 29.237 mq) rimangono come previsioni di PRG e sono soggette a un nuovo piano particolareggiato che seguirà il suo corso.

In data 25/10/2011 la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle  Marche, in una lettera alla Provincia in merito alla variante per le Terme di Carignano, afferma che “stante l’estrema consistenza dei volumi previsti per la realizzazione di strutture residenziali, commerciali ed alberghiere, si ritiene necessario che la Determinazione di codesta Amministrazione Provinciale venga opportunamente rettificata”.

A seguito di un incontro con il nostro Comitato e successivamente con la Soprintendenza, il Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino si è dichiarato disponibile a rettificare la determina di chiusura della VAS e a riformularla nella forma più idonea. La determina dovrà riportare chiaramente che per quanto riguarda le altre fasi esiste un parere positivo con prescrizioni mentre, per quanto riguarda le fasi 5 e 6, la VAS si chiude con un parere negativo.

Il Comitato ritiene che:

  1. la Provincia non possa dare parere positivo alla VAS sulla variante, di complessivi 54.387 mq di SUL, in presenza di un parere negativo della Soprintendenza su una parte consistente della stessa pari a 29.237 mq;
  2. la determina già pubblicata costituirebbe un vulnus al vincolo ambientale esistente e consentirebbe pertanto una vasta cementificazione dell’area delle Terme di Carignano;
  3. le previsioni urbanistiche in contrasto con i vincoli paesaggistici dovrebbero essere stralciate e i terreni in questione riportati a destinazione agricola.


CONCLUSIONI

Poiché non esistono studi economici di settore che indichino in maniera attendibile le prospettive turistiche del nuovo centro termale, né studi che misurino l’impatto del nuovo centro termale sulle attività economiche limitrofe, poiché inoltre non è previsto alcun recupero e rilancio del borgo medioevale di Carignano e non ci sono sufficienti garanzie sulle disponibilità idriche, il dubbio, che tutta l’operazione si potrebbe configurare come l’ennesima operazione di speculazione edilizia o comunque concretizzarsi in un progetto basato su concetti di sviluppo antiquati e fortemente impattanti, appare legittimo.

Ora crediamo che sia giunto il momento per verificare se la sostenibilità, la cura del paesaggio, la salvaguardia dei terreni agricoli e la green economy possano diventare il solco in cui seminare il benessere dei prossimi anni a venire o se sono destinati a restare parole prive di significato, utilizzate da certi politici e da imprenditori attratti dal solo profitto.

Fano, 24/11/2011
              
Il Comitato Carignano Terme Nostre