Sul lago di Garda nuovo cemento minaccia una chiesa romanica

Pubblichiamo la lettera che ci ha inviato il parroco di Limone Del Garda, DON ERALDO FRACASSI, che ha assistito all’ultimo consiglio comunale avvenuto lo scorso 30 dicembre, in cui è stato adottato il piano regolatore che prevede la costruzione di nuove case e nuove cementificazioni intorno all’oliveto della Chiesetta di San Pietro (900 d.C), dove sono avvenuti recenti scavi archeologici. Mentre invece intorno alla chiesa si potrebbero continuare ad effettuare scavi per scoprire l’antico paese che circondava la chiesetta.

Ma il PGT non va a devastare solo i pochi oliveti di San Pietro che cita il parroco nella lettera, il PGT va a devastare con l’asfalto e l’allargamento di stradine tutt’oggi sterrate nell’oliveto adiacente di San Pietro e almeno 30 mila metri di terreni ora solo oliveti.

Il paese di Limone del Garda conta 1100 abitanti circa e ci sono circa un centinaio di strutture turistiche con una presenza estiva di 15 mila turisti.

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Lettera di don Eraldo, Parroco di Limone sul Garda

Vorrei manifestare il mio sconcerto dopo aver assistito al Consiglio comunale di Limone sul Garda che si è tenuto in seconda convocazione lo scorso 29 Dicembre 2010, alle ore 18. Da queste parti si costuma convocarlo a quell’ora forse per evitare il grande pubblico o perché si è acquisito il fatto che i cittadini non si interessano a certe questioni dal momento che sono convinti che tanto non cambia niente. Al sottoscritto molti affermano che non sarò certo io a cambiare la realtà in questo Paese. Comunque ci provo.

All’ordine del giorno del Consiglio Comunale, all’ultimo numero, il 7, si leggeva: “Adozione del Piano di Governo del Territorio – P.G.T. – ai sensi della Legge Regionale 11.03.2005, n.12 e successive modifiche ed integrazioni”.

Sono responsabile di una chiesa romanica del 900 “San Pietro in Oliveto” dove si prospetta l’idea di costruire a distanza di circa 60 metri la prima delle 12 casette, magari villette. Se verrà realizzato il progetto dovrò pure coniare un nuovo nome alla chiesa che forse sarà “San Pietro in domibus aureis”.

Lo sconcerto mi viene dal fatto che si è tenuto il Consiglio in seconda convocazione per evitare che in prima venisse meno il numero legale dei votanti. In effetti scopro che il vice- Segretario ( e perché non il Segretario?) , dopo che il Signor Sindaco aveva invitato i tecnici comunali ed il responsabile dell’intero progetto ad illustrarlo, senza alcuna discussione e senza nessun commento o richiesta da parte dei Consiglieri, invita determinati Signori del Consiglio – incluso il Signor Sindaco – ad abbandonare il Consiglio per procedere alla votazione dell’adozione del P.G.T.

Non si è specificato il perché detti Signori dovessero abbandonare il Consiglio, probabilmente perché con qualche interesse di parte. Sorpresa delle sorprese rimangono 5 Consiglieri su un totale di 11 presenti, essendo tre gli assenti. Il vice-Sindaco presiede la votazione. Tutti e cinque approvano il P.G.T. per alzata di mano, nessun contrario, nessuno astenuto. Meraviglia delle meraviglie: anche il Consigliere di opposizione della Lega, notoriamente a favore dell’ambiente, vota a favore. In verità ‘voci di Paese’ parlano di convocazione in Comune dei leghisti per aggiornamenti, il giorno prima della convocazione del Consiglio Comunale. In realtà lo stesso leghista aveva precedentemente chiesto che il candidato proposto per la nomina a Revisore dei Conti per il triennio 2012/2014 (N. 3 all’ordine del giorno) fosse realmente deputato a quel solo incarico. Infatti il candidato era stato precedentemente Segretario del Comune di Limone sul Garda e, ormai in pensione, era stato nominato ‘Direttore’ (!) del Comune. La motivazione della candidatura è stata la sua competenza nelle cose di casa nostra.

Interessati alla costruzione di case nel nuovo P.G.T. sono anche l’impiegato dell’Ufficio tecnico del Comune ed almeno un membro della Commissione edilizia. Nello stesso Consiglio (N. 2 dell’ordine del giorno) si è appreso che lo STER aveva autorizzato la deroga dai 15 ai 10 metri quale limite per poter costruire sulle sponde del torrente San Giovanni a favore dell’Hotel Sogno del Benaco. Logicamente la deroga sarà utilizzata da altri Hotel.

In Paese rimango quindi democraticamente solo a perorare la causa della difesa della chiesa romanica di San Pietro in Oliveto, di recente restaurata ed oggetto di scavi archeologici ben descritti nel volume n.47, Documenti di Archeologia, edito dalla SAP, Società archeologica, viale Risorgimento 14, Mantova ( www. Archeologica.it).

Ma sono certo che qualcuno vorrà aiutare il sottoscritto in qualche difesa della citata chiesa di “San Pietro in Oliveto”.

Mons. Don Eraldo, Parroco di Limone sul Garda
Email: limone@diocesi.brescia.it

2 commenti

  1. Non trovate divertente che il G4 a difesa dell’ambiente, dei vescovi delle diocesi attorno al lago, si tenga proprio a Limone?

  2. Qui sotto c’è il testo di una lettera che inviterei tutti ad inoltrare al
    seguente indirizzo: protocollo@pec.comune.limonesulgarda.bs.it
    Come forma di pressione e sostegno dell’iniziativa del parroco di Limone,
    che potete leggere cliccando sul link contenuto all’interno del testo
    della lettera stessa.
    Agire è facile basta cliccare su inoltra, togliendo la parte di testo che
    state leggendo e mettendo l’indirizzo del comune qui citato, ciao a tutti.

    Egregio Sig. Sindaco, ho appena letto con sconcerto l’articolo sulla
    prossima realizzazione di alcune villette nei pressi della chiesetta
    romanica di “S.Pietro in uliveto”.

    http://www.ilcorrieredelgarda.info/2012/03/a-limone-nuovo-cemento-minaccia-chiesa-romanica-il-parroco-scrive-una-lettera-a-difesa-di-san-pietro-in-oliveto/

    Come dice bene Don Eraldo, sarà opportuno cambiare il nome alla suddetta
    chiesa, visto l’intervento edilizio che raserà al suolo l’oliveto.
    Le voglio inoltre cortesemente ricordare le possibili scoperte
    archeologiche che si potranno avere nello scoperchiare un suolo così
    carico di storia.
    Scoperte che potrebbero, Vs. malgrado, fermare per lunghi periodi
    l’intervento.
    Mi auguro, ma ne sono certo, che i lavori di sbancamento e bonifica
    dell’area vengano eseguiti sotto lo stretto controllo di tecnici della
    soprintendenza, e/o del ministero dei beni culturali. Ricordi che sotto
    quella terra potrebbe esserci la ricchezza per il Suo paese e per il
    futuro turistico dello stesso, e sarebbe assurdo fare un lavoro affrettato.
    Detto ciò La esorto a riflettere sul provvedimento adottato, che potrebbe
    rivelarsi dannoso per l’economia e la storia del paese e, di riflesso, per
    l’intera riviera.
    Cordialmente

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