Alta Valsesia: un sito da preservare. Stop alla cazzuola selvaggia

Lo scempio all’ambiente sale sempre più in alto, ormai anche alle pendici del Monte Rosa. I Comuni di Alagna Valsesia (Vc) e Riva Valdobbia (Vc) stanno varando la costruzione di due complessi ricettivo-turistici da vero sballo, l’uno di 24.000 metri cubi, l’altro di 31.000 metri cubi, una vera e propria colata di cemento alla porta d’ingresso del Monte Rosa, un vero e proprio “stupro ambientale”. Non escluso che nel tempo le spaventose costruzioni si trasformino nella solita speculazione edilizia dei bi/trilocali. Sono definiti “ecomostri”, ma sarebbe più corretto chiamarli “maximostri” per il devastante impatto ambientale. Le loro enormi proporzioni, se rapportate alla realtà circostante, si pongono al di fuori della storia e della cultura dell’Alta Valsesia e costituiscono allarmante minaccia al paesaggio compromettendone i delicati equilibri e stravolgendone il profilo costituito in larga parte da antiche case walser in legno. I Walser sono una popolazione di origine germanica che nel XIII secolo varcò le Alpi e scese in Piemonte e Valle d’Aosta. I Walser hanno dato origine ad una civiltà agro-pastorale originalissima la cui massima espressione in Italia è rappresentata dalla casa walser in legno di Alagna e Riva Valdobbia. Firma anche tu per fermare questo scempio.

Vi informiamo che è on line la petizione pubblica “Salviamo il paesaggio dell’Alta Valsesia, Monte Rosa” http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2011N17845 alla quale hanno aderito 2.175 persone promossa dal Comitato “Noi walser, per un turismo sostenibile e responsabile”.

Il Comitato “Noi walser, per un turismo sostenibile e responsabile”

Un commento

I commenti sono chiusi.