Gru ferme e gru in movimento

Bernareggio (Monza e Brianza): seminando cemento e asfalto, si raccolgono problemi e proteste

In questo comune della Brianza, negli ultimi anni caratterizzato da urbanizzazione intensa, il Piano di Governo del Territorio prevede di costruire ancora: case, industrie ed un bitumificio. Tutto ciò nonostante l’alto numero di appartamenti sfitti e di cantieri fermi. Non si considerano le vere necessità di tutela del territorio, che ha bisogno di essere protetto con l’annessione ad un parco. I cittadini si fanno sentire.

Ancora trasformazioni

Il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) di Bernareggio (MB), in fase di elaborazione, trasformerà più di 90.000 mq di aree agricole e verdi in nuovi capannoni e abitazioni. Verrà persino realizzato un bitumificio: oltre a spandere cemento e asfalto, qui se ne farà anche produzione.

Tutto questo nonostante la già pesante eredità in termini di edificazione proveniente dal Piano Regolatore Generale (P.R.G.) in fase di superamento. Da 7.000 si è arrivati a più di 10.000 abitanti in pochi anni, con appartamenti sfitti che hanno raggiunto il picco di 700, ora diminuiti, ma probabilmente ancora oltre i 300 (l’analisi de “Il Giorno” del 6 febbraio 2011 rilevava 320 appartamenti sfitti).

Il Paleoalveo di Bernareggio

 

In questo territorio c’è una ricchezza ambientale che, nonostante tutto, è ancora chiaramente visibile. Osservando infatti il paese dall’alto si nota una vera e propria “tangenziale verde” ad ovest del centro abitato: è il Paleoalveo di Bernareggio, cioè l’alveo di un fiume estinto che, a parte l’acqua, ne conserva ancora le caratteristiche paesaggistiche: le sponde boscate e l’estesa piana centrale, coltivata, una delle ultime aree agricole rimaste. Un importante corridoio ecologico che ha un ruolo fondamentale: è ancora il recapito naturale della maggior parte delle acque meteoriche che cadono sul territorio.

Con tutto il cemento spalmato negli ultimi anni, gli eventi in cui piogge intense hanno causato alluvioni e danni sono stati numerosi. Da tempo i cittadini chiedono la tutela di quest’area e delle altre aree verdi con vincoli forti. Si chiede che Bernareggio aderisca ad uno dei Parchi Locali di Interesse Sovracomunale che circondano il territorio comunale . Ma il paese rimane ancora l’unico, dal Lambro all’Adda, a non avere aree tutelate.

Le proteste

Un gruppo su facebook dice chiaramente no al PGT, basta cemento e no alla realizzazione del bitumificio altamente inquinante in un area già ambientalmente compromessa dalla prossima realizzazione della nuova autostrada Pedemontana. C’è inoltre una mostra itinerante che sta girando il paese per spiegare ai cittadini quello che il piano propone, mostrando le foto attuali delle aree agricole e libere che potrebbero presto rimanere semplicemente un ricordo.

Luca D’Achille

4 commenti

  1. bisogna rendere la vita difficile a chi tradisce la propria terra e a chi calpesta una terra non sua vedendola solo come fonte di denaro, lecito o illecito…bisogna appellarsi alle poche istituzioni sane(ce ne sono,vero?)e fare tanta opera di sensibilizzazione tra i giovani La Brianza va tutelata e difesa ad ogni costo!

  2. Sono d’accordo con Lucia Borroni, ma non è costume dei brianzoli bensì di tutti i lombardi. Qui in provincia di Varese abbiamo lo stesso problema: il parco del Ticino e i corridoi ecologici connessi, stanno scomparendo, sostituiti da autostrade e dal cemento dei centri abitati in forte espansione.

  3. penso che i brianzoli eleggono i cementificatori perchè non vedono più in là della loro casetta.

  4. Conosco l’alveo e le sue rive verdi che raccoglie molta acqua durante le forti precipitazioni,una vera valvola di sicurezza oltre ad essere una zona paesaggistica da difendere

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