La nostra lettera al Ministro dell’Agricoltura Mario Catania

 

Al Ministro
alle politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Mario Catania

 

 

Bra, 3 Febbraio 2012

Illustrissimo Signor Ministro,

Le scriviamo a nome della Rete delle 583 Organizzazioni che danno vita al Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio e alla sua prima Campagna nazionale denominata “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori”.

Abbiamo apprezzato le dichiarazioni con cui Ella ha voluto farsi carico della delicata problematica relativa all’utilizzo speculativo di terreni agricoli per realizzare grandi impianti fotovoltaici. Condividiamo fortemente la volontà, sottesa al “Decreto Liberalizzazioni”, di prevenire fenomeni speculativi quali quelli verificatisi nel recentissimo passato e, ahinoi, ancora presenti in virtù delle proroghe concesse dal quarto Conto Energia.

Pensiamo che in ambito agricolo la produzione energetica da fonte solare debba rappresentare un’opportunità che l’azienda agricola possa utilizzare, per sviluppare un’integrazione al reddito agricolo, ma senza snaturare la propria attività, utilizzando per questo prioritariamente le superfici già coperte da edifici o, eventualmente, quelle non coltivabili già compromesse (aree adibite a parcheggio, aie, piazzali o terreni marginali irrimediabilmente compromessi all’uso agricolo), mentre all’opposto deve essere ostacolata in ogni modo la pratica, sovente speculativa, di sacrificare le produzioni agricole per realizzare coperture fotovoltaiche.

Da questo punto di vista, anche l’integrazione dei pannelli fotovoltaici nelle coperture di serre potrebbe risultare accettabile, ma solo laddove si attuino coltivazioni che richiedano parziale ombreggiamento. Tuttavia, riteniamo che il disposto del citato art. 65 possa invece risultare estremamente problematico e che tale norma vada pertanto corretta in modo robusto.

Una copertura fotovoltaica pari al 50% delle superfici delle serre corrisponde infatti ad una ombreggiatura pressoché totale dei terreni sottostanti, considerata l’inclinazione dei raggi solari, ed è pertanto chiaro che, laddove venissero approvati ed incentivati progetti simili, essi risulterebbero sostanzialmente incompatibili con qualsivoglia coltura agraria.

Di più: la possibilità offerta dal decreto è talmente generosa che potrebbe alimentare la realizzazione di “finte serre”, realizzate esclusivamente per giustificare l’accesso agli incentivi.

L’impatto ambientale e paesaggistico di simili installazioni sarebbe perfino maggiore di quello di un tradizionale impianto fotovoltaico al suolo, in quanto si sommerebbe l’ingombro e la visibilità delle due installazioni e, per di più, il suolo sottostante risulterebbe integralmente impermeabilizzato, con rilevanti conseguenze negative sulla corrivazione delle acque meteoriche in occasione di eventi estremi, nonché sull’alimentazione delle falde acquifere. L’equiparazione degli incentivi per i moduli fotovoltaici collocati su serre agli incentivi per i moduli collocati su edifici rischia di premiare proprio le speculazioni contro cui il decreto si batte.

Oltre a quanto descritto, per comprendere quale sia l’impatto attuale e futuro delle realizzazioni fotovoltaiche al suolo, Le chiediamo, Signor Ministro, di farsi urgentemente promotore di un’indagine per capire quali e quanti progetti di impianti di grandi dimensioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili installabili su terreni agricoli, fertili, ancor liberi e non edificati e su siti di importanza naturalistica, sono effettivamente in corso di realizzazione in tutta Italia, autorizzati dal 3° Conto Energia nonché dalle disposizioni temporanee del 4° Conto Energia, e da quali soggetti siano essi proposti.

La preghiamo altresì di farsi promotore nel richiedere tutte le misure, anche urgenti, che Lei ritenesse necessarie per salvaguardare questi terreni da un abnorme numero di impianti già autorizzati o in via di autorizzazione.

Sottolineando quanto sia importante che il nostro Paese affronti al meglio la sfida delle energie rinnovabili, ci preme evidenziare la necessità che tale obiettivo non sia perseguito a danno di beni preziosi quali i suoli agricoli e il paesaggio, e che le localizzazioni degli impianti da energia rinnovabile siano dunque stabilite nel rispetto degli elementi di sostenibilità collegati. Siamo lieti che il Governo abbia intrapreso una incisiva azione tesa a salvaguardare la destinazione dei terreni agricoli primariamente alla produzione alimentare e, dunque, alla piena valorizzazione della fertilità del suolo come strumento per arrestare il costante allontanamento dalla terra e dall’agricoltura dei suoi principali ed essenziali protagonisti: i contadini e gli allevatori.

E’ nostra preoccupazione che sia impedito quanto sta già accadendo in alcuni territori, ovvero che la produzione di energia rinnovabile, del tutto auspicabile in sé, provochi il depauperamento di una risorsa naturale con tutta evidenza scarsa ed esauribile, quale è il suolo e così si comprometta irrimediabilmente quella “parte di territorio il cui carattere deriva dall’azione di fattori umani e naturali e dalle loro interrelazioni” che la Convenzione europea (art.1) definisce come “paesaggio” e che “concerne sia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, sia i paesaggi della vita quotidiana” (art.2).

Riteniamo, insomma, che l’ installazione di tali impianti debba essere pienamente in accordo con le esigenze di autentica sostenibilità, ovvero non compromettere la qualità dell’ambiente e della vita delle future generazioni. Dalla Puglia all’Emilia Romagna, dalla Toscana al Piemonte, da ogni Regione e da ogni Provincia e Comune, ci giungono infatti messaggi fortemente preoccupati di cittadini e comunità che denunciano progetti che occuperanno grandi superfici agricole, incrinando paesaggi già fragili e alla perenne ricerca di una valorizzazione. Non possiamo restare inerti.

Nei prossimi giorni sarà nostra cura inviare una precisa richiesta anche al prof. Lorenzo Ornaghi, Ministro ai Beni e alle Attività Culturali, per sollecitare un Suo urgente intervento – nei confronti tanto delle Regioni quanto dello Stato co-pianificatore – per l’approvazione dei Piani Paesaggistici e la conseguente corretta e urgente loro applicazione (oggi gravemente trascurata, nonostante la Legge nazionale approvata da anni), così da fornire un fondamentale strumento ulteriore anche alla chiarezza sul tema degli impianti per la produzione energetica da fonti rinnovabili.

Sin d’ora, però, vogliamo segnalare a Lei, proprio per la sua carica di Ministro dell’agricoltura, un altro, grave elemento di criticità connesso al pur necessario ed auspicabile sviluppo delle energie rinnovabili: si tratta del vero e proprio dilagare, soprattutto nelle zone rurali del nord pianeggiante, di impianti per il biogas, per la cui “alimentazione” sempre più estesi campi di mais vanno a sostituire (e a cancellare) i tradizionali prati stabili delle zone irrigue.

I danni all’ambiente ed al paesaggio sono tanto devastanti quanto lo sono le conseguenze che l’incontrollata espansione di questo settore della produzione energetica sta avendo sulla vita e sui redditi di contadini , agricoltori e allevatori, i quali, alle altre difficoltà congiunturali vedono sommarsi l’inarrestabile lievitazione dei fitti rurali.

Le chiediamo in proposito di accogliere i suggerimenti contenuti nella Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2008 in particolare laddove si raccomanda non solo di “non mettere a repentaglio la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare della popolazione”( art.17), ma anche di privilegiare “la produzione di biogas basata sull’effluente di allevamento animale, fanghi e rifiuti animali e organici” (art.20) e di valutare “gli effetti delle dimensioni dell’impianto sul paesaggio circostante, tenuto conto dell’estensione della coltivazione delle monoculture” che lo vanno ad alimentare (art.21).

RingraziandoLa anticipatamente per la Sua attenzione, e sicuri del Suo interesse per una tematica così attuale, urgente e delicata, porgiamo le nostre più vive cordialità, restando in attesa di una Sua cortese e urgente risposta e ponendoci sin d’ora a Sua disposizione per ogni approfondimento necessario.

 

Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio

 

Nella foto in alto: Puglia (Salento), ulivi secolari tagliati per far posto a pannelli fotovoltaici

27 commenti

  1. penso che finalmente il FV non si farà piu, e inizieranno a breve le trivellazioni in pianura padana per il petrolio, non eravate pronti per tale evenienza? Allora informatevi, dopo il V conto energia, avrete amianto sui tetti e nessuno farà piu FV e l’eolico è terminato. Ieri sera la prima riunione per la trivellazione in pianura padana. Comunque ad Almeria, Spagna gli agricoltori forniscono la frutta e la verdura per tutta l’Europa, forse dovreste chiedervi come mai, siete in default…saluti.

  2. […] Il 13 febbraio è partita la campagna per il censimento nazionale degli immobili sfitti o non utilizzati. Nel frattempo, sono state inviate due lettere ufficiali a nome delle 583 associazioni aderenti al forum. La più recente è una LETTERA AL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA Mario Catania, sul consumo di suolo legato alle energie rinnovabili (pannelli fotovoltaici, serre fotovoltaiche e biogas). Leggi la lettera al ministro dell’agricoltura http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/02/la-nostra-lettera-al-ministro-dellagricoltura-mario-c… […]

  3. Due notizie mi sono pervenute ieri: a)nel mio Comune(Argenta-FE)è stata annunciata l’auttorizzazione di 12 nuovi impianti a biogas da 1 MW,che sommati ai 6 già autorizzati fanno 18, per un totale di 5.400 ettari di superficie da destinare alla loro alimentazione; b)Save the Children denuncia che, a causa dell’aumento dei prezzi dei beni agricoli indotto dall’accaparramento di terre destinata alle bioenergie, mezzo miliardo di bambini dei paesi poveri sono condannati alla sottonutrizione. Le Amministrazioni locali sono impotenti e/o conniventi; a fronte dello strapotere del capitale finanziario, inclusi i fondi pensione(ogni impianto di biogas costa da 4.500.000 e 5.000.000 euro), complice la Banca Mondiale. Mi sembra un’ecatombe annunciata. Per chi non conoscesse il fenomeno suggerisco di guardare le puntate di Report dei giorni 4 aprile, 8 ottobre e 18 dicembre 2011.

  4. Togliamo completamente gli incentivi su aree agricole e comunque ogni iniziativa di questo tipo sia soggetta alla procedura di VIA e concessione edilizia. Lasciamo gli incentivi per i tetti, coperture e quanto assimilabile; è la cosa più semplice.
    Felix.

  5. Penso che se pure un terreno può appartenere ai legittimi proprietari,ed essi come tali hanno il diritto di sfruttarlo secondo i loro interessi,tuttavia deve passare il principio che esiste un interesse superiore che pone dei limiti a quello privato. E IN QUESTO CASO E’IL PAESAGGIO, CHE E’DI TUTTI, E’ DEL PAESE, ANZI IL NOSTRO PAESE SI IDENTIFICA CON ESSO.Un bene talmente grande, quindi, che va tutelato con leggi inoppugnabili. Sono con voi.

  6. Abbiamo i coglioni per disfarci definitivamente di questi personaggi inutili? Non abbiamo i coglioni per una vittoria? Andiamo a spannar meglia se non crediamo a delle alternative intelligenti. BASTA CON QUESTA POLITICA SENZA CERVELLO

  7. Ottimo, approfitto per segnalare uno strataggemma che stanno mettendo in atto i proprietari terrieri, chiedere i peremssi alle amministrazioni per realizzare capannoni agricoli con copertura costituita dai pannelli, con già il progetto di enelsi. Le amministrazioni comunali spesso non constrastano questi tentativi. Escamotage o truffa?
    leucino

  8. sono un’imprenditrice agricola e abbiamo costituito nel 2002 Confagricoltura Donna per dare valore e merito alla donna che lavora nell’Agricoltura
    Da sempre mi batto per contrastare l’uso del buon terreno agricolo da parte degli speculatori che vogliono impiantare fotovoltaico pagando quel terreno stesso cifre che l’agricoltore non potrebbe mai realizzare diversamente e viene così allettato alla vendita o all’affitto.
    E’ dunque assolutamente indispensabile che il ministro Catania(il quarto ministro all’agricoltura eletto in un anno!), sicuramente stimabile! ponga fine a questo scempio di territorio con una legge inoppugnabile. Come tanti altri hanno sottolineato siamo pieni di tetti sui quali, se non si modifica l’attuale provvedimento, dovremo pagare l'”imu” pur non utilizzandoli.Il che significherà chiudere l’azienda.

  9. A Padova la giunta comunale vuole a tutti i costi costruire un mega edificio chiamato Auditorium in un sito lungo lo storico canale cittadino Piovego, a pochi metri dalla cappella degli Scrovegni contenente i famosi affreschi di Giotto.

    L’area chiamata Piazzale Boschetti era destinata a verde pubblico, e con una variante il Comune l’ha destinata a servizi, per poter costruire. A poca distanza stanno per realizzare un grattacielo e sempre a pochi metri hanno già costruito, sempre lungo il canale Piovego nell’ex area destinata a verde pubblico “Cledca”, un parcheggio auto a più piani, deturpando il cosiddetto “water-front”.

    Uno studio recente di 3 professori universitari padovani ha stabilito che vi sono rischi idrogeologici che mettono a repentaglio la sicurezza della Cappella degli Scrovegni.
    Già oggi i locali sottostanti, cioè il Cenobio, sono invasi da acqua di falda e pluviale in quanto la Cappella di Giotto non è ancora stata messa in sicurezza.

    Help!
    Sottoscrivete l’appello per la salvezza del verde pubblico a Piazzale Boschetti e per la salvaguardia della Cappella di Giotto.

    Maurizio Ulliana
    Amissi del Piovego
    info@amissidelpiovego.it
    cell. 3487077807

  10. Sono pienamente d’accordo col contenuto della lettera, solo avrei aggiunto il fatto che molto terreno agricolo
    andrà perso ancora con la realizzazione di nuove strade assolutamente inutili.
    Inoltre vorrei capire che cosa sta succedendo nel cremonese ultimamente: mi pare che in sordina si stia stravolgendo il nostro territorio col beneplacito delle autorità competenti, nell’indifferenza o nelle inconsapevolezza generale.
    Urge difendere i territori.

  11. Perdiamo ogni decennio il 10% di SAU (superficie agricola utile). Ma il fotovoltaico, che attualmente ne occupa lo 0,12%, è davvero il grande problema del territorio italiano? Perchè non parliamo di TAV, Bebremi, Pedemontana, edilizia, ecc ecc?

  12. ottima, il fotovoltaico deve essere installato solo ove vi siano coperture già esistenti e non antropizzando altro suolo!!!
    Io ce l’ho sul tetto di casamia ma vanno bene anche i capannoni, qui in Veneto ce ne sono a poggia!!!! E poi importantissimo: INcentivi al sub- affitto dei tetti dei capannoni industriali!!!!!!!!
    Ma quanto ci vuole!!!! Ministro sveglia per cortesia, dopo quasi due decenni è mattina…..

  13. Concordo con chi mi ha preceduto. Fotovoltaico SOLAMENTE sui tetti di capannoni industriali o in aree REALMENTE non impattanti. E soprattutto NO Maxi eolico. Al limite mini. IL VERO EOLICO del futuro e’ solo quello dwl progetto KITEGEN. il forum dovrebbe scrivere una lettera al ministro competente per farlo sovvenzionare

  14. Condivido pienamente l’iniziativa che rafforza l’immagine ed il ruolo che il Forum si vuol dare nei rapporti con le Istituzioni. In particolare mi fa piacere che la lettera abbia raccolto alcune preoccupazioni emerse nel corso dell’Assemblea di Roma.

  15. Tutto condivisibile, ma attenzione, l’articolo 65, quando parla della copertura FV delle serre che non deve eccedere il 50%, si riferisce alla percentuale di suolo ombreggiato e non di copertura effettiva delle serre.
    Quindi il decreto già considera i vostri timori.

  16. Condivido articolo e commenti. Potrebbe anche essere auspicabile, con una pianificazione attenta, utilizzare i terreni a margine degli snodi stradali o autostradali,dove spesso capita di vedere coltivazioni residuali che certamente danno prodotti ad elevato tasso d’inquinamento.

  17. sono pienamente d’accordo con la lettera. Propongo di inviarla per conoscenza ai governatori ed agli assessori all’agricoltura dell’ambiente e dell’urbanistica di ogni regione.
    Infatti dovremmo trasferire le questioni ai territori per rimarcare questo stato di cose, Che ne pensate???
    Marisa Gigliotti

  18. Pienamente condivisibile! e d’accordo anche con i commentatori: in Italia hai voglia a tetti da coprire, specialmente i tetti di tutti quei capannoni industriali, quei centri commerciali costruiti negli ultimi anni (ma servivano tutti?) e poi le pensiline dei distributori, le barriere fonoassorbenti delle autostrade (lungo la A22 vicino a Trento ce n’è un bell’esempio). Secondo me bisogna rimodulare la legge sugli incentivi e decidere quali sono le condizioni a cui possono essere erogati (no impianti a terra, no impianti che sottraggono spazio all’agricoltura!).

  19. sono d’accordo con questa lettera,sono anch’io preoccupata nonostante sia convinta della validità del fotovoltaico, penso debba esere utilizzato con metodiche più intelligenti, ad esempio tutte le copeture di complessi industriali, sportivi civili ecc.. per i quali sarebbe opportuno e possibile studiare applicazioni integrate in modo esticamente poco impattante.

  20. l’uso del terreno agricolo , anche se incolto , per produrre energia fotovoltaica è un scempio ma soprattutto una fesseria che supera i normali livelli di stupidità ( o di interesse privato) !!!!!!
    Ci sono tante superfici “industriali” che possono essere ricoperte di pannelli fotovoltaici come valore aggiunto : parcheggi , stadi , addirittura autostrade (come già sperimentato con successo negli USA) con ulteriori vantaggi pratici come protezione dalle intemperie e risparmio di manutenzione del sottostante . Azzeriamo gli incentivi per chi non usa superfici già “costruite” per rivestimenti fotovoltaici !!!!!

    1. Quì in Lombardia da una nostra stima, sono stati realazzati oltre 60 centrali fotovoltaiche su terreni Agricoli, l’impatto è stato ed è DISASTROSO, sono stati occupati oltre 6.000.000 di mq, di fertili terreni.
      Condivido che la questione serre vada chiarita e possibilmente fermata, perchè lascia troppo spazio ai soliti furbi.

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