Valtellina: cittadini uniti in difesa del “Piano del Ranée”

 

Imprenditori agricoli, associazioni di produttori locali, ma anche componenti della giunta comunale e privati cittadini si sono uniti, a Brianzone (SO), in un comitato per difendere il cosiddetto “piano del Ranèe” dalla costruzione di una nuova cava.

Il piano cave della provincia di Sondrio, già varato dieci anni fa, e in seguito passato attraverso un procedimento di revisione (Deliberazione di Giunta n. 277/2007) mai concluso, ha individuato proprio il piano del Ranée come terreno per costruire una cava destinata all’ambito estrattivo B8.ATEg71 (fondamentalmente sabbia e ghiaia). L’area – circa 100 ettari che si estendono dal fiume Adda fino ai confini con il comune di Villa di Tirano – è costituita prevalentemente da campi di granturco e coltivazioni prative e rappresenta una risorsa imprescindibile per l’intera zona. Qui si producono, infatti, pregiati formaggi D.O.P., marchio il cui disciplinare prevede che il 50% del foraggio provenga dall’azienda stessa.

Esattamente un anno fa, quando la questione sembrava sospesa in attesa di sviluppi circa il processo di revisione del piano cave del 2007, alcuni proprietari agricoli della zona si sono visti recapitare a mezzo raccomandata un’intimazione alla cessione temporanea dei propri terreni. La comunicazione aveva per mittente un imprenditore del settore inerti, evidentemente autorizzato a procedere dalla delibera della Giunta Provinciale n.6 del 17 gennaio 2011, che aveva nel frattempo approvato il progetto di gestione della nuova cava.
E’ da quel momento che i produttori e gli imprenditori locali decidono di unire le loro forze. Si ritrovano insieme a componenti della giunta comunale di Brianzone e congiuntamente decidono di dare vita ad un comitato che chiede all’amministrazione provinciale lo stralcio dell’area dal piano cave.

Ora il comitato passa al contrattacco. Proprio in questi giorni è in programma un’audizione presso la VI Commissione Ambiente e Protezione civile del Consiglio Regionale della Lombardia, ottenuta dopo varie richieste e grazie anche all’interessamento del consigliere regionale Angelo Costanzo. In questa sede verranno esposte le argomentazioni che il comitato porta avanti e verrà di conseguenza ribadita la richiesta di stralcio del piano cave provinciale. Si farà leva in particolare sul procedimento di revisione avviato e mai conclusosi e su un altro aspetto, a dir poco paradossale. Sul Portale Territoriale della Direzione generale agricoltura della Regione Lombardia, il piano di Brianzone e anche la vicina area di Calcarola (sulla sponda sinistra del fiume Adda, in direzione del Piano del Ranée) sono ben evidenziati tra le aree agricole di pregio. Quelle da tutelare, da proteggere. E possibilmente da valorizzare.

Com’è possibile dunque lasciare che un’area considerata tra quelle col miglior suolo agricolo di tutta la regione diventi una cava estrattiva? E’ quello che si chiederebbe qualunque cittadino che ha a cuore il bene comune. E’ quello che si chiedono da tempo anche i rappresentanti del comitato locale. E che chiederanno, nel corso della loro audizione, ai membri del consiglio regionale lombardo.

Infoedj.polinelli@libero.it