Fa discutere il nuovo elettrodotto fra Calabria e Sicilia

Un importante progetto sta per partire nel Sud Italia tra il forte dissenso delle popolazioni interessate e nel silenzio più totale da parte degli organi di stampa nazionale.

Stiamo parlando dell’elettrodotto in doppia Terna “Sorgente – Rizziconi”, a 380 kv:  tralicci di 80 metri e 18 cavi in estensione che collegheranno due regioni italiane, la Calabria e la Sicilia; “il ponte dell’energia”, lo ha definito l’ex ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo, nel corso della presentazione tenutasi nel giugno 2011 a Messina.

I cavi partiranno da Rizziconi, in Calabria, si immergeranno nel mar Tirreno a Favazzina, per poi approdare in corrispondenza del torrente Gallo a Villafranca Tirrena, in Sicilia, e dalla costruenda stazione elettrica di Villafranca partirà il collegamento aereo che attraverserà tutta la fascia collinare del versante tirrenico della provincia messinese, fino all’altra stazione elettrica di Sorgente – Corriolo, a San Filippo del Mela.

I lavori propedeutici sono già in corso.

L’opera, qualificata come progetto d’interesse nazionale, non ha e non può avere il consenso delle popolazioni della provincia messinese, in quanto interessa aree Zps, Sic, zone ad elevato rischio ambientale e contrasta con piani paesaggistici.

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Inoltre, è frutto di un poco trasparente iter di concertazione, chiuso con un protocollo d’intesa firmato nel gennaio 2007 dai vari Comuni alla Provincia di Messina. Un protocollo d’intesa che è stato approvato da molti dei Comuni interessati attraverso semplici delibere di Giunta, mentre un’opera del genere necessitava, sotto il profilo sostanziale, della discussione nei vari consigli comunali, organi rappresentativi della cittadinanza.

Ma non è tutto. Il tracciato di elettrodotto passa all’interno del centro abitato di Passo Vela, nel comune di Pace del Mela, in una zona che già risente in maniera pesantissima dall’accumulo di fattori inquinanti, dove per i progetti di elettrificazione precedenti ed un errato modello di sviluppo economico,  basato sull’industria pesante ad elevato impatto industriale, si registrano già centinaia di morti sospette per tumori o altre malattie dipendenti da inquinamento ambientale. Tristemente noto è, proprio per questo, il “quartiere delle parrucche”, dove ogni anno decine e decine di persone si ammalano e muoiono.

Un’altra zona del messinese dove la protesta è particolarmente sentita è la piccola frazione di Serro, nel comune di Villafranca Tirrena. Anche qui, i cavi dovrebbero passare vicini al centro abitato del paese, i cui abitanti temono ripercussioni sulla propria salute e sulle abitudini di vita. Uno dei tralicci sarà situato al centro del parco urbano che si trova a monte della frazione, luogo di ritrovo estivo e sede di un pregevole sito naturale; altri tre elettrodotti aerei, a 150 KV, sono previsti proprio di fronte ad uno dei punti panoramici più incantevoli del Tirreno che spazia dalla cima dell’Etna, a Milazzo, alle Isole Eolie alla lontana costa di Capo Vaticano in Calabria .

Molti Comuni della provincia messinese hanno finora tenuto un atteggiamento piuttosto ambiguo, schierandosi, a parole, a favore della lotta intrapresa dalla società civile, dalle associazioni e dai vari comitati che si sono mobilitati chiedendo quantomeno una modifica del tracciato, ma nei fatti non si sono mai seriamente opposti al progetto di Terna.

Nessuna delibera di approvazione è stata revocata, solo i fondi per opere compensative sono rimasti in molti casi bloccati (tranne che per i comuni di Saponara, Rometta e San Pier Niceto), referendum richiesti sono stati sostanzialmente boicottati dalle amministrazioni comunali  (Pace del Mela) e ricorsi presentati dai comuni sono stati pensati in modo da non sortire alcun effetto (Villafranca Tirrena).

Il tutto mentre si attende ancora che il Tar del Lazio discuta il ricorso contro le autorizzazioni al progetto da parte dei Ministeri all’Ambiente e alle Attività produttive presentati dall’associazione Man, Lega Ambiente Sicilia, dai Comuni di Pace e San Filippo del Mela  e dai 101 cittadini di Serro.

Soltanto da poche settimane, la Provincia Regionale di Messina, intermediaria tra Terna e i Comuni nella fase di discussione del progetto, si è proposta per cercare una soluzione politica alla questione;  ma l’interrogativo rimane sempre lo stesso: sarà seriamente ricercata una soluzione che soddisfi la popolazione?

Saprà la politica dare riscontro alle attese dei cittadini? La risposta la darà il tempo, ma i cittadini hanno paura e si sentono sempre più abbandonati a se stessi; sono convinti di essere vittime di accordi illegali voluti e costruiti da un potere economico senza scrupoli.

Associazione I Cittadini Villafranca Tirrena
associttadini.villafranca@gmail.com

4 commenti

  1. Perche’ i comuni (Sindaci) che hanno tenuto atteggiamenti “ambigui” che hanno baypassato i Consigli Comunali, non sono stati denunciati all’assessorato agli E.E.LL. e chiedere un commissario ?
    Forse perchè andava fatto dalla Minoranza , ma la Minoranza era già maggioranza, così come abbiamo visto dagli schieramenti alle scorse elezioni ?

  2. Ma non si può sempre dire nò a tutto, ora ve la prendete ache con i fili della corrente. Qualora volete combattere una minaccia alla salute l’unica arma è la scienza, dimostrare con dati certi la minaccia è potete essere sicuri della vostra riuscita, non basta l’idea ci vogliono i fatti e per carità vogliamo ritornare al feudalesimo senza fili senza strade e senza rotaie?

    1. CARISSIMO PASQUALE VISTO CHE SEI COSI FUTURISTA MA TI VORREI CHIEDERE MA TU CI VIVRESTI SOTTO UN TRALICCIO?? TU CI VIVRESTI CON I FILI CHE TI PASSANO A 19 METRI DA CASA TUA?? E SE TUO FIGLIO COME IL MIO SI AMMALASSE DI LEUCEMIA TU CHE COSA FARESTI ??? PENSO CHE VIVRESTI ANCORA NEL FUTURO!!!!!!!!!! DIMENTICAVO DI DIRTI CHE MIO FIGLIO forse non riuscira’ha completare i suoi 10 anni
      AGATA BARBAGALLO MESSINA

      1. Tanta solidarietà ad Agata; dalle nostre parti il problema è sempre il solito: aspettiamo che siano gli altri a fare qualcosa; poi ci sono anche gli esperti che confondono lo sviluppo con i guadagni delle grosse imprese; l’inquinamento elettromagnetico con le strade e le rotaie. Secondo questi per il progresso (di chi?) bisognerebbe respirare per 20 anni la polvere di cemento del ponte, accettare i tralicci di 80 m e 18 cavi di alta tensione. Questi sono i fatti!

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