Montesilvano (Pescara): disboscamento della pineta nella riserva di Santa Filomena

Il disboscamento nella riserva naturale di Santa Filomena, Montesilvano (PE) ha sconvolto i cittadini residenti nella zona: come è possibile che questo si verifichi in una riserva naturale? Le motivazione addotte non convincono e lasciano molti dubbi. Nel frattempo la pineta risulta pesantemente danneggiata.

Incuria prolungata negli anni

Dopo anni di incuria, con la motivazione di intervenire per eliminare situazioni di pericolo, è stato effettuato un massiccio intervento di sfoltimento nella pineta della riserva naturale di Santa Filomena, un’area di circa 20 ettari, al confine tra i comuni di Pescara e di Montesilvano.

Il risultato è estremamente pesante: numerosi pini abbattuti che per di più verranno solo in parte compensati, secondo le informazioni ricevuti dagli abitanti del quartiere, da noccioli e querce. Perché questa scelta? Perché cancellare l’ecosistema pineta che nel si estendeva lungo tutto il litorale circostante?

Senza risposta i cittadini constatano e testimoniano con alcuni video l’azione delle motoseghe ed i risultati generati: tronchi a terra e uno sconvolgente spazio vuoto dove prima regnava l’ombra della pineta. Uno sfoltimento così pesante sembra a molti eccessivo quanto incomprensibile: numerosi esemplari abbattuti infatti sembravano sani ma sono stati ritenuti pericolosi, mentre i rami secchi presenti lungo i tronchi di altri pini non sono stati tolti.

Un colpo duro che si abbatte sull’habitat di numerosissimi volatili che nidificano in quelle zone (nelle vicinanze è inoltre presente il Centro Recupero Rapaci di Pescara).

Il preoccupante degrado dei boschi in Italia

Questo esempio sottolinea la gravità dello stato di incuria in cui versano i boschi italiani.

La situazione è grave in quanto l’importanza ecologica e paesaggistica di questi ecosistemi non viene compresa dagli amministratori. In realtà i boschi e le aree naturali vengono considerati pesanti fardelli in termini di manutenzioni. In realtà, se sfruttato con i principi della sostenibilità, il bosco può anche diventare produttivo: gli sfalci delle potature di manutenzione possono trasformarsi in preziosoe cippato per produrre energia. Non va inoltre dimenticato il valore turistico ricreativo delle aree.

Disboscamento e cambio di destinazione dell’area?

L’intervento sulla riserva di Santa Filomena non può certo essere giustificato dall’esigenza di rimediare ad anni di incuria e mancanza di potature o manutenzione degli alberi. E’ vero che in altre aree con regolare manutenzione non si è verificata caduta alberi e quindi non son stati necessari tagli preventivi. Ma quello attuato sembra un intervento che nasconde altre motivazioni che vanno ben oltre quelle agronomiche.

Ci si chiede infatti: c’è forse altro dietro la distruzione di questa splendida area verde nel cuore della città? Lo sblocco di alcuni interventi di edificazione nell’area? L’avvio dei lavori per la costruzione di una strada, la “Strada Parco”, che qualcuno vuol far passare proprio da lì?…

2 commenti

  1. Che stupido articolo… La nevicata ha distrutto un sacco di alberi. Alberi che agli occhi delle persone senza cultura botanica appaiono sani.

    Si doveva POTARE PRIMA dell’inverno gli alberi, in modo da evitare le lesioni mortali causate dalla neve.

    Infine, tutte le allusioni ai “gombloddi” sono ridicole. Ma curatevi, caspita! La paranoia è una malattia.

  2. AGLI ITALIANI PIACE IL DESERTO….TANTO, TI RISPONDONO, A CHE SERVONO GLI ALBERI SE CI SONO…I CONDIZIONATORI?????

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