Treviso: dagli agenti immobiliari un appello contro l’edificazione di nuove case

Da Treviso ci arriva la notizia di un appello contro l’edificazione di nuovi alloggi e l’ulteriore cementificazione del territorio. La cosa singolare è che portavoce dell’appello è l’associazione degli agenti immobiliari.

Il quotidiano locale ” La Tribuna”  in un articolo del 30 settembre scorso così ci descrive il singolare SOS:

Stop alle nuove case, incentivi alle ristrutturazioni e ritorno a destinazione agricola delle aree edificabili non utilizzate. Un manifesto ambientalista, e non certo soft. Ma chi lo sottoscrive, facendone un appello ai politici e agli amministratori locali che sembra un invito alla decrescita sostenibile, è uno dei signori del mattone: Giuseppe Spagnol, presidente provinciale della Fiaip, la federazione degli agenti immobiliari.

A Treviso e provincia le compravendite di immobili continuano a calare: – 10 % , nel secondo trimestre 2012, come testimoniano i dati dell’Agenzia del Territorio . Quasi quanto – il 12% – nell’intero 2001 rispetto al 2010. Non conforta che iIn italia la situazione sia più drammatica, con un -24,9% rispetto al -17,8% del trimestre precedente.

«Anche i dati della nostra provincia, per quanto meno drammatici, confermano un trend in costante diminuzione», sbotta, «ci vuole tanto a capire che non c’è bisogno di ulteriori nuove case? La curva demografica è in discesa, la crisi in salita».

Il presidente della Fiaip ricorda come la «vicina Regione Friuli Venezia Giulia dia contributi per le ristrutturazioni». E torna all’attacco degli amministratori: «E noi cosa facciamo? Stiamo a guardare, mentre qui non si riesce a comprar casa e neanche a venderla. Da lungo tempo la nostra Federazione ha avviato una politica volta a valorizzare il patrimonio edilizio esistente, suggerendo alle istituzioni locali di dare agevolazioni ai privati che vogliano riattare l’alloggio».

Il primo esempio fornito da Spagnol è il capoluogo. «In città ci sono numerose unità abitative che posso essere ristrutturate con interventi volti a migliorarne la classe energetica e la vivibilità, senza che vengano sacrificate ulteriori aree che, anche se attualmente edificabili, potrebbero diventare agricole».

Quello che invoca Spagnol è lo stop a ulteriori lottizzazioni «Per rivitalizzare le aree urbane esistenti non c’è bisogno di nuove costruzioni, e non è sufficiente quanto previsto nel Decreto Sviluppo: ci vogliono incentivi capaci di ridare fiducia a chi sogna di comprare una casa e ossigeno al mercato».

L’appello di Spagnol sembra diretto a i comuni e alle regioni, attraverso una nuova legislazione che «preveda agevolazioni sugli oneri di urbanizzazione e la possibilità di concedere fidejussioni o contributi sugli oneri dei mutui ipotecari della prima casa». La Fiaip annuncia di aver elaborato un proprio concreto progetto, e chiede alle istituzioni di venir accreditata per presentarlo nelle sedi istituzionali proprie.


Dal mondo politico, una decisa risposta positiva all’appello di Spagnol, arriva dall’europarlamentare in quota IDV, Andrea Zanoni
, che così si esprime con un comunicato stampa datato 08 ottobre, e consultabile nelle pagine del suo sito (www.andreazanoni.it):

“A Treviso non c’è alcun bisogno di nuove costruzioni visto il calo sensibile degli acquisti di immobili. C’è invece assoluto bisogno di fermare quest’ondata di cemento che da anni investe tutta la nostra provincia e che non risponde di certo alla domanda di alloggi dei trevigiani”.

Zanoni ricorda come lo stesso Parlamento europeo il 24 maggio 2012 ha approvato la relazione “Stop Cemento 2050”, con cui ha previsto di azzerare la cementificazione dei terreni agricoli entro il 2050, aggiungendo:

“Ogni anno, 1000 chilometri quadrati di nuovi terreni sono utilizzati per attività umane. Siamo di fronte a cifre assolutamente insostenibili. È necessario cominciare a agire tenendo conto dei limiti del pianeta, con coraggio e lungimiranza”, conclude l’eurodeputato.”

Zanoni ha anche recentemente tenuto un ciclo di conferenze dal titolo “FERMIAMO I PREDONI DEL NOSTRO FUTURO” per affrontare la questione della distruzione del territorio veneto, imputabile spesso sia ad amministrazioni di destra che di sinistra, dovuta all’eccessiva cementificazione.

Un commento

  1. AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI RENDE
    A SIGNOR SINDACO DEL COMIUNE DI COSENZA
    Rende una cittadina bellissima fino a qualche anno addietro , bene urbanizzata , bene servita , con quartieri alberati e tanti parcheggi e molti servizi comuni e pubblici.
    Una città nuova, programmata bene per il futuro e che piaceva a tutti.
    Essa veniva considerata la numero uno della Calabria.
    Oggi invece sta pigliando le sembianze di un mostro .
    Sono state realizzate ultimamente tante costruzioni senza misura che hanno fatto cambiare il suo volto .
    Il paesaggio è stato trucidato , nonché la sua la bellezza conquistata in tanti anni di lavoro serio da parte degli ex Amministratori.
    Palazzi di ogni forma e dimensioni e di tutti i colori realizzati in ogni zona del territorio nonostante l’urbanizzazione inesistente, con fognature a cielo aperto e strade senza illuminazione e piene di buche.
    Nelle campagne limitrofe poi a tipo “” MORBILLO “” sono sorti quartieri anonimi con tante abitazioni senza valore destinate a case per gli studenti .
    Ma a quali studenti , se oramai l’ Università ha realizzato migliaia di appartamenti da cedere a titolo gratuito ai propri allievi?
    Ciò nonostante si continua ancora a costruire a dismisura ,in virtù di una Amministrazione in mano ai costruttori più spregiudicati e senza ritegno, specialisti in scatole vuote.
    A Rende l’invenduto delle costruzione sarà peggio della Spagna , un vero fallimento.
    Non parliamo poi della città di Cosenza , ove le regole non esistono proprio ,e pensare che li vi è un Sindaco che di urbanistica ne capisce perché ha progettato una città di 150.000 abitanti in Cina , cosa che non è di tutti.
    Ciò nonostante ed anche li con la sua presenza le cosa non cambiano affatto .
    Una vergogna ovunque.
    Ma perché le Amministrazioni comunali non la smettono di rilasciare nuovi permessi di costruzione , e pensino invece a salvaguardare , riqualificare e ripristinare l’ esistente già da tempo in stato di degrado ?
    Perché non si prende esempio dal Sindaco di Firenze che ha fatto redigere un nuovo piano urbanistico a crescita ZERO con effetto immediato ?
    Questa è la soluzione per salvare la città , altrimenti tra qualche anno oltre a far perdere ulteriormente il valore al patrimonio immobiliare e creare un serio danno soprattutto a chi ivi ha investito i propri soldi , ci troveremo in un cimitero VUOTO di futuro e di speranza.
    Rende li 06/02/2012
    Mino Pinto

    Tel 347- 3676775
    PUR TROPPO ANCHE AL SUD E’ LA STESSA COSA. E’ UN PROBLEMA DI LAVAGGIO DI SOLDI. CAPITO?

I commenti sono chiusi.