Laigueglia (Sv): nuovi insediamenti in terreni tutelati e agricoli, con la scusa dell’edilizia sociale

Laigueglia, un Comune del savonese di 2,78 kmq (il più piccolo della Provincia), abitato da circa 1.800 persone di inverno e circa 11.000 d’estate, ha realizzato un nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC) che prevede un incremento demografico del 18%, nonostante il trend in diminuzione da una decina d’anni (-1,7%).

Con la scusa dell’edilizia sociale si creano nuovi volumi in terreni agricoli, in zone con dissesto idrogeologico e in aree completamente boscate, mentre si lasciano in degrado importanti strutture alberghiere in posizioni strategiche o di rilievo, edifici storici di valore, non si realizza neppure il depuratore, che comporta una sanzione che ovviamente pagano i cittadini.

Laigueglia ha moltissime abitazioni vuote per la maggior parte dell’anno, che vengono occupate nei pochi mesi estivi e invece di recuperare l’esistente, fa accordi con privati per nuove costruzioni che verranno date a canone agevolato per un tot di anni e poi, come spesso accade, vendute come case private, riportando la situazione di mancanza di edilizia agevolata, alla condizione iniziale.

Ma la contraddizione si evince soprattutto leggendo i pareri della Regione e della Provincia, che, mentre nelle prime relazioni si esprimono a tutela dell’ambiente dando delle indicazioni, che dovrebbero essere vincolanti, successivamente accettano la contro-proposta del Comune, di fatto contraddicendosi. E ancor più grave la mancanza di VAS anche a fronte di pareri di vincoli della Sovrintendenza.

Permettono, addirittura, la costruzione di nuove residenze, esercizi commerciali e parcheggi, in aree collinari, boscate, già difficilmente raggiungibili in auto nel periodo estivo per l’elevato numero di auto, ove peraltro vi sono già dei box rimasti invenduti, con gravi conseguenze in termini di impatto infrastrutturale. Permettono la costruzione di un grande albergo nell’immediato interno, ove oggi c’è un’area camping, ed aree agricole e permettono altresì, la costruzione di edifici in zone ad alto pericolo di dissesto idrogeologico.

Elaborando delle proposte di legge per tutelare i terreni non edificati, la Regione da un lato si propone come colei che tutela il territorio e si prodiga per la riduzione del consumo di suolo, dall’altro concede ai Comuni ogni nefandezza… nascondendosi dietro “l’interesse generale per l’edilizia sociale”.

Per non parlare della Provincia, che, pur consapevole dell’esistenza della legge 4/99, che impedisce l’occupazione di aree verdi boscate per la realizzazione di nuovi volumi, accoglie la deroga (questa non manca mai) di poter realizzare volumi previo un piano agronomico, di utilizzo del suolo a fini produttivi. Ma vi pare che in un edificio con diverse abitazioni di edilizia a canone convenzionato, sia prevista l’attività di azienda agricola? Chi si vuole prendere in giro? È chiaro che qui ci sono in gioco terreni di amici degli amici che da anni attendono di costruire in quelle aree!

Chiediamo alla Regione, alla Provincia e al Comune di rivedere il PUC in termini di recupero degli edifici degradati esistenti (che per un Comune a vocazione turistica non sono un bel biglietto da visita) e di valorizzazione gli aspetti naturalistici, come i percorsi nel verde che dal centro salgono nelle colline retrostanti; di migliorare i collegamenti pubblici dal mare alle zone collinari, onde evitare traffico d’auto inutile; di incentivare delle attività ed opportunità lavorative, così da motivare le persone a risiedere nel paese tutto l’anno. Le abitazioni ci sono e sarebbero anche sufficienti, se non venissero lasciate sfitte nei mesi invernali, per poi affittarle a prezzi esorbitanti nei mesi estivi, spesso in nero. Nessuno ha mai controllato il ‘sommerso’. Nessuno ha censito seriamente le case sfitte o ha aumentato le tasse a chi tiene edifici o negozi sfitti e in condizioni degradate.

Bisogna fare in modo che le persone oltre a dormirci, possano anche vivere a Laigueglia, dando nuova linfa vitale ad una cittadina a cui negli anni, con la trasformazione della maggior parte delle attività turistico-ricettive in abitazioni private, è stata tolta la risorsa economica trainante in una realtà prettamente turistica.

Infine, ci risulta che la norma regionale sul servizio di depurazione, vieti nuove edificazioni, laddove questo servizio non sia adeguato o, come in questo caso, non esista neppure.

Noi, come cittadini, convinti che in questo territorio, come altrove, l’unico futuro sia nella salvaguardia del paesaggio e nel miglioramento della vita di ogni individuo, continueremo a controllare e nel caso a denunciare abusi, al fine di evitare il peggio, mentre, sia la Provincia di Savona che la Regione Liguria, non ci sembra, lo stiano facendo adeguatamente.

Stiamo valutando di fare un ricorso al TAR e chiunque fosse interessato a sostenerci anche economicamente, può contattarci a questa mail: salviamoilpaesaggiogenova@gmail.com

Sabato 9 febbraio andremo con l’avvocato a Laigueglia (dalle 15 alle 17)  per raccogliere le firme dei residenti per avviare il ricorso. Scriveteci per ulteriori informazioni >

Forum Salviamo il Paesaggio, Laigueglia

6 commenti

  1. mostruoso! Ho rischiato la vita con una persona anziana a bordo a Finale, dove dopo un temporale la strada era diventata un fiume in piena a causa della cementificazione spaventosa! Se sarà possibile raccogliere le firme di non residenti sarò lieta di aiutarvi!

  2. Esprimo la mia totale solidarietà e mi rendo disponibile a firmare, se dovessero servire firme anche da non residenti, qualsiasi ricorso o petizione che ritenate opportuni. Laigueglia è riuscita finora a”salvarsi” dai fiumi di edilizia cementificatoria, facciamo in modo che resti una “perla” tra i “mostri”, che sono già troppi!

  3. La Liguria è colma di esempi come questi.
    Il fatto è che gli amministratori degli enti locali, hanno più a cuore gli interessi dei cementificatori che quelli del paesaggio. Anzi sono la loro espressione, almeno fino a questo momento.
    Molto è stato deturpato in Liguria, e l’aspetto che sorprende di più è che non si fa nulla per salvare ciò che ancora si può salvare.
    Ad ogni modo, oggi avete l’incontro con un avvocato. Io sono un privato e in una circostanza analoga, a Spotorno, ho fatto ricorso al Tar, da solo. In questo senso non vi posso che incoraggiare ad agire, se necessario non solo fino al Tar, ma anche fino al Consiglio di Stato, se ce ne fosse bisogno. Si perché a volte si fatica a far valere il diritto anche nelle aule dei tribunali. Ma non demordete. Di solito queste operazioni presentano molti lati deboli e non è impossibile farle arenare.
    E poi, per parafrasare una vecchia pubblicità, l’amore per la terra dà solo buoni frutti.
    Con i migliori auguri.
    Teneteci informati.

  4. Si continuano a prendere in giro i cittadini, come se non contassero nulla. Purtroppo questo è il risultato della nostra politica, sporca e con tanti scheletri nell’armadio.

  5. Esprimo grande solidarietà a chi avrà il coraggio di imbarcarsi in questa avventura, e lo faccio a nome dell’associazione “Lesignano Futura”, da anni aderente al forum “salviamo il Paesaggio”. La nostra associazione, insieme con altri cittadini, ha ricorso al TAR contro una bretella di strada che avrebbe dovuto essere costruita dal comune di Lesignano de’ Bagni, col patrocinio della provincia di Parma, su un versante a grave rischio idrogeologico. Fino ad ora per ben tre volte abbiamo avuto ragione, ma le opposizioni ai ricorsi si susseguono, come pure gli escamotages burocratici da parte della Pubblica Amministrazione. E’ terribilmente complicato e richiede grande tenacia e senso di giustizia. Quello di bene comune è un concetto purtroppo raro a trovarsi, ma teniamo duro. Spero sarete ben consigliati dal Vostro avvocato, e mi permetto di consigliare di avvalersi di periti di sedi lontane dal Vostro territorio, che non risentano dell’influenza della “politica”. Per gli accessi agli atti, anche, in questi casi viene fatto molto ostruzionismo. AUGURI Se volete, trovate sul web il nostro sito con parecchi dei documenti che riguardano la nostra attività. Per Lesignano Futura Rossella Longhi

  6. Sono pienamente d’accordo con la vostra iniziativa. Sono di un’altra regione ma conosco quei posti e sono bellissimi. E’ ora di finirla con le speculazioni per ingrassare le lobby del cemento. E’ giusto recuperare il patrimonio edilizio esistente e poi… eventualmente…. procedere alla costruzione di nuovi edifici nel caso ce ne fosse bisogno.
    Come appoggio alla vs iniziativa potrei suggerire “ITALIA NOSTRA”.

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