Compriamo l’isola di Budelli? Sì, se ci avanzano soldi

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Presso il Tribunale civile di Tempio Pausania l’1 ottobre 2013 andrà all’asta fallimentare l’Isola di Budelli, con la famosa Spiaggia rosa, nell’Arcipelago della Maddalena, all’interno del parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena. 

Il prezzo a base d’asta è di soli 2.945.000,00 euro, un vero affare.

L’affare non dev’essere poi così conveniente, visto che da anni la Nuova Gallura s.r.l., la società proprietaria, l’aveva inutilmente messa in vendita.

Così come Serpentara, come Mal di Ventre, la cui vendita è stata negli anni scorsi – insieme a quella di Budelli – un vero e proprio tormentone estivo.

Sono state numerose le reazioni, alcuna anche accalorate, tese a evitare ogni speculazione immobiliare. Il Presidente dell’Ente Parco nazionale Giuseppe Bonanno ha promosso una sottoscrizione pubblica, coinvolgendo il Ministero dell’ambiente, la Regione autonoma della Sardegna e anche alcune associazioni ambientaliste, per la raccolta dei fondi necessari all’acquisto di Budelli.

Allora compriamo Budelli?   Sì, se ci avanzano soldi.

la spiaggia rosaL’Isola di Budelli è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993), è inedificabile in base alla disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R.), l’intero Arcipelago della Maddalena è un parco nazionale ed è individuato quale sito di importanza comunitaria (S.I.C.) e zona di protezione speciale (Z.P.S.).

 L’isoletta e il suo mare sono iper-tutelati, sulla carta. 

 Il problema è far rispettare le norme di tutela ambientale, avere un adeguato servizio di vigilanza e – se vi fossero 3 milioni di euro – per lungo tempo sarebbe assicurato, a terra e a mare.

Guardia costiera, Corpo forestale e di vigilanza ambientale, Carabinieri, Guardia di Finanza, addetti del parco fanno quello che possono: il personale e i mezzi sono limitati, il carburante per i natanti costa.

Tre milioni di euro sono certamente più utili qui.

La Regione autonoma della Sardegna, in perenne difficoltà (per non dire altro) per la spendita corretta ed efficace dei fondi comunitari, potrebbe e dovrebbe, invece, predisporre rapidamente un programma per acquistare isolette e tratti di costa da affidare alla gestione dell’Agenzia della Conservatoria delle coste della Sardegna.  

Esiste proprio per questo.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com

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Non svendiamo l’Italia:
chiediamo che l’isola di Budelli diventi Bene Comune

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4 commenti

  1. che è molto intelligente.Se non ci sbrighiamo questa meravigliosa isola andrà nelle mani di qualche emiro.

  2. Ci sono cose che non hanno prezzo ed altre che non dovrebbero averlo per natura intrinseca. Se sono patrimonio della comunità non devono essere messe nelle mani di pochi e magari, con intenzioni poco cristalline. I dissesti di bilancio non possono tradursi in feudalesimo. Bisogna trovare altre soluzioni.

  3. Bellissima iniziativa PUBBLICA che dimostra, differentemente dalla vulgata dei “Beni comuni” come sia invece fondamentale il regime patrimoniale, l’acquisto pubblico, il regime di separatezza, la demanialità pubblica…rispetto alle confusioni pubblico-privatistiche che stanno privatizzando il nostro patrimonio! A Roma, nel 1967 venne acquistata grazie ad Italia Nostra con una sottoscrizione pubblica e rilascio di certificato(notaio Tito Staderini) l’intera Villa Pamphilj.Fate presto, un bel sito con Paypal etc, e avanzamento raccolta fondi che partano però da un nucleo duro di donors pubblici.

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