Uno stadio in zona di protezione “C” del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni

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Previsto un nuovo stadio nel Parco del Cilento, in un’area ad alta valenza paesaggistico-ambientale. Lo stadio sarà dotato di parcheggi e altre “strutture utili”. Il progetto sembra scritto apposta per la nuova normativa sugli stadi, approvata con la legge di stabilità 2014, tanto caldeggiata dall’Associazione dei Costruttori Italiani.

Un nuovo stadio in zona di protezione “C”: lo prevede il Piano Urbanistico di Vallo della Lucania in provincia di Salerno, sede degli Uffici del Parco del Cilento e Vallo di Diano, eludendo ogni norma e previsione sopraordinata (dal Piano del Parco, al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, dalle norme del Codice dei Beni Culturali a quelle del Piano Territoriale Regionale).

Di fatto la zona C (di protezione del Piano del Parco approvato dalla Regione Campania nel 2010 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana), si riferisce ad ambiti caratterizzati dalla presenza di valori naturalistici ed ambientali inscindibilmente connessi con particolari forme colturali, produzioni agricole e modelli insediativi.

Gli usi e le attività sono finalizzate alla manutenzione, il ripristino e la riqualificazione delle attività agricole e forestali, unitamente ai segni fondamentali del paesaggio naturale ed agrario, alla conservazione della biodiversità e delle componenti naturali in esse presenti. Il Parco ha il dovere, in base all’art. 14 dello stesso Piano del Parco, “di tutelare le attività agricole esercitate nei modi e con le tecniche tradizionali di produzione, anche in ordine alla salvaguardia delle risorse esistenti nell’agroecosistema, al recupero delle specie tradizionali, finalizzata al mantenimento della biodiversità, alla tutela del paesaggio agricolo locale, al rispetto e alla conservazione delle testimonianze della cultura locale rintracciabili nell’assetto colturale, nelle opere costruite e nei comportamenti produttivi”.

L’impianto sportivo (nuovo stadio) previsto nel piano urbanistico adottato dall’Amministrazione del Comune di Vallo della Lucania, riguarda uno stadio comprensoriale (previsto nel PTCP alla frazione Vallo Scalo nei pressi della stazione ferroviaria) per “7.500 spettatori, dotato dei parcheggi opportunamente dimensionati. Inoltre l’area potrà contenere, attrezzature, servizi e quanto necessario a rendere la struttura utilizzabile e fruibile per periodi più lunghi e fasce temporali diversificate”. Sembra scritto apposta per la previsione di nuovi stadi della legge di stabilità 2014, tanto caldeggiata dall’Associazione dei Costruttori Italiani.

L’area di riferimento riguarda un uliveto intensivo tutt’ora produttivo e coltivato ad alta valenza paesaggistico-ambientale come indicato negli elaborati di analisi dei progettisti del Piano. Una evidente contraddizione in termini degli stessi progettisti che annunciavano già nel preliminare del piano urbanistico “accordi ed intese con l’Ente Parco”, ad oggi inesistenti.

Più che un Parco Nazionale, il Parco del Cilento Vallo di Diano ed Alburni sta diventando un “Parco Giochi“, dalle piste da sci sul Cervati in zona di massima tutela, (con Manuela Di Centa che annunciava con il Presidente della Provincia Cirilelli le particolari condizioni “favorevoli all’istallazione di un impianto per gli sport invernali”), agli Stadi di calcio con annessi e connessi in zona di protezione del Parco, dagli insediamenti eco turistici a Trentova, alle traversate “estreme” del progetto “Cilento no limits” finanziato dalla Regione Campania per oltre 300 mila euro.

La previsione dello STADIO appare un ulteriore perdita di valore del territorio che non sa riconoscere il suo PATRIMONIO fatto di bellezza e paesaggio, “dove tutto è possibile”, ma senza SPRECHI di denaro e valore dei territori che abbiamo in cura per le future generazioni.

Il Comitato locale “Salviamo il Paesaggio difendiamo i territori” del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, denuncia questa previsione e annuncia ricorso in tutte le sedi possibili perché nel momento in cui l’Italia perde oltre 75 ettari al giorno, sommersi da colate di cemento, e  600mila ettari di suolo produttivo ed agricolo scomparsi negli ultimi cinquant’anni, ogni ulteriore perdita di suolo agricolo, soprattutto nelle aree protette del paese, è un peso non più sostenibile.

Secondo alcune associazioni ambientaliste, il Parco del Cilento, è una delle aree protette con maggiore abusivismo e al contempo con il maggiore rischio frane e alluvioni, per colpa  della continua distruzione del suolo agricolo, ma anche della trasformazione di fiumi in strade e della scomparsa di antiche culture contadine e opere di manutenzione come quella dei muretti a secco. Non è più pensabile che tra ipotetici accordi tra chi deve tutelare e chi vuole speculare, si possa continuare a distruggerci un bene comune come il Paesaggio sancito e tutelato dall’articolo 9 della Costituzione.

Comitato Salviamo il Paesaggio “Vallo di Diano e Alburni”

 

12 commenti

  1. Mi dispiace, sono argentina imparando l’ italiano, posso avere capito che questo e un progetto per il momento e lo che si vedi nella seconda foto e solo un modello ? Che paura si hanno eliminato i olivi ed altri alberi…!!!!!!! Sono con voi nella protezione ambientale…voglio abitare la fra poco…forza e complimenti per vostro lavoro…! Marta Fernandez Cabanillas.

  2. Scempio!
    Già c’è un centro sportivo che cade a pezzi!
    VALORIZZIAMO ciò che abbiamo!!!
    Valorizziamo il territorio ma non con mostri!
    MIGLIORIAMO il centro sportivo!!!

  3. L’ennesima cattedrale nel deserto a questi politici interessa solo le tangenti e il governo fa delle leggi per arricchire questi costruttori dopo la TAV la legge sugli stadi per queste assurde infrastrutture i soldi li trovano per l’ambiente e mettere in sicurezza il territorio le scuole no

  4. AVEVO GIA’ SEGNALATO LA COSTRUZIONE DI UN UN IMPIANTO SPORTIVO AL POSTO DI UN SECOLARE ULIVETO ,AD AQUARA, NEL PARCO DEL CILENTO DOVE PURTROPPO, IN ASSENZA, CONCORDATA, DI CONTROLLI,IL PARCO NON E’ MAI DIVENUTO UNA REALTA’.

  5. Non ho mai creduto al ravvedimento in tema ambientale e di consumo del suolo dei costruttori, che insieme ai politici sono il “cancro” di questa nazione, corrotti, corruttori, speculatori e buoni solo a riempirsi le tasche di soldi pubblici per fare opere da schifo e scadenti, basta vedere le numerose inchieste della magistratura. Una nazione che affida il suo sviluppo al cemento è un paese morto, senza futuro. Basta con questa lobby vergognosa!

  6. e chi ci dovrebbe giocare in uno stadio da 7500 posti a Vallo della Lucania? non si riesce a riempire S. Siro e si pensa di fare uno stadio nel nulla… che fantasia!

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