No all’inutile casello autostradale di Tagliata di Fossano (Cuneo)

caselli

18maggio-bassaI firmatari del presente comunicato, fondatori ed esponenti del movimento Stop al Consumo di territorio, insieme a diversi cittadini fossanesi e agli abitanti e agricoltori dell’area interessata, ritengono che allo stato dei fatti il casello in Frazione Tagliata – che comporterà un notevole consumo di suolo – sia superflua in termini viabilistici e impattante paesaggisticamente.

Le Associazioni ambientaliste della provincia di Cuneo, e non solo, avevano auspicato l’utilizzo della circonvallazione di Fossano, quale importante tratta del naturale percorso super-stradale Cuneo Asti, in contrapposizione al tracciato autostradale detto della “zeta rovesciata” con i relativi caselli costruiti .

Invece gli Enti preposti hanno assunto decisioni (percorsi autostradali, caselli) che si dimostrano, ancor più oggi, poco utili alla viabilità provinciale, il tutto tra l’altro spendendo al contempo centinaia di milioni di euro.

Infatti sia gli autotrasportatori che gli automobilisti sono poco propensi ad usare un’autostrada, la Cuneo-Ronchi/Carrù-Massimini, che allunga il percorso di molto e comporta di conseguenza maggior consumo di carburante, oltre a ciò vi sono pure gli onerosi costi del pedaggio.

Dal 2004 l’Amministrazione comunale di Fossano discute della necessità di costruire un nuovo casello autostradale prossimo alla Torino- Savona,  presso la Frazione di Tagliata, ma è bene ricordare che la medesima città da decenni ha un suo accesso alla Torino-Savona in località Buretto, che dista circa 6 km dal centro cittadino. Inoltre i fossanesi possono accedere sempre alla Torino-Savona od anche alla Asti-Cuneo, direzione Alba-Asti, tramite l’ex casello di Marene oggi accessibile in prossimità della Frazione Bricco di Cherasco (vedere mappe allegate).

Inoltre, quanto prima, i Fossanesi, in direzione Torino, potranno usufruire del nuovo casello di Carmagnola, attualmente in costruzione. Questo nuovo casello autostradale di Carmagnola, lo vogliamo rimarcare, si realizza utilizzando un nuovo e spropositato consumo di suolo agricolo.

Recentemente a favore della costruzione del casello di Tagliata si sono espressi il Sindaco di Fossano e da quanto si legge sugli articoli pubblicati sul settimanale La Fedeltà – settimanale locale fossanese – anche parte del mondo imprenditoriale.

Ma non è che le più importanti aziende locali, di cui gli organi di stampa hanno riferito ampiamente dei loro successi imprenditoriali, forse necessiterebbero soprattutto, ed in particolare, di una tassazione più sostenibile oltre che di una burocrazia più snella?

Al presente non è più giustificabile la costruzione del casello di Tagliata, che invece poteva essere significativamente sensato anni fa, quando non c’era ancora la Cuneo-Massimini (una delle gambe della cosiddetta zeta rovesciata) ed il casello di Marene non era ancora stato spostato vicino alla frazione Bricco di Cherasco (a pochi chilometri da Tagliata), …

Riteniamo che un’opera poco utile alla mobilità come la cosiddetta “zeta rovesciata” non debba richiedere, fosse anche in termini correttivi, un’ulteriore devastazione del terreno agricolo e del paesaggio e ciò anche a scapito di attività agricole significative.

Contrari a tale opera sono pure diversi cittadini di Fossano, tra cui Luigi Asteggiano che scrivendo la sua contrarietà all’ipotetico casello autostradale afferma: “Ho letto da più parti che il casello di Tagliata è necessario perché Fossano è isolata, ma questa è un’affermazione insensata: infatti da Fossano partono nove raccordi stradali: ss231, Alba, Bra; strada reale per Torino; ss per Savigliano-Saluzzo,’ per Levaldigi e aeroporto; per Villafalletto; per Centallo; ss per Cuneo; ss per Mondovì, e il collegamento con l’autostrada che inizia già nella parte sottostante ,quasi dal centro di Fossano… Fossano non è isolata. Fossano ha bisogno di gente avveduta e di buon senso.”

La crisi economica che attanaglia l’Italia, e voi tutti sapete quanto sia grave e preoccupante non si supera costruendo caselli autostradali, guardrail o rotonde, si supera mettendo in piedi aziende che creino ricchezza e occupazione per produrre beni per la popolazione e per l’esportazione.

Le opere inutili, che siano realizzate dallo Stato o dai privati, non sono infrastrutture, sono inutili e basta, disperdono solamente ricchezza e sono a carico di tutti i cittadini.

Facciamo un ultimo appello alle persone che hanno il potere di decidere se realizzare o meno quest’opera: fermatevi ora che siete ancora in tempo, è meno dannoso non realizzare un’opera di dubbia utilità piuttosto che andare incontro ad un sicuro fallimento. La sua realizzazione non è progresso, anzi è «cementificazione selvaggia”.

Se proprio sarà necessario, lo realizzeranno i nostri figli o le generazioni future. L’Italia è piena di cattedrali nel deserto, di opere incompiute e non terminate perché inutili, ma sono servite solamente per «scopi illeciti».

Pensate a quante opere sarebbero necessarie in Italia, ma non vengono realizzate per mancanza di fondi, perché li hanno bruciati in opere simili a questa! Quel casello non sarà mai un monumento per nessuno, e chiunque si prodighi per farlo realizzare non potrà mai vantarsi di aver promosso la sua realizzazione.”

In tale contesto appare poi contradditorio il comportamento della stessa Amministrazione fossanese, che da un lato sembra prodigarsi per la realizzazione del nuovo casello di Tagliata ed al tempo stesso dimostra interesse per la tutela del suolo come bene agricolo e paesaggistico, avendo anche recentemente dato la cittadinanza onoraria a Carlin Petrini, personalità assolutamente contraria ad ulteriore consumo di suolo in quanto tra i promotori del Forum “Salviamo il Paesaggio”.

Inoltre presentare alla cittadinanza di Fossano l’utilità del casello di Tagliata, in quanto necessario allo sviluppo economico-turistico del territorio, vuol dire dimenticare che la crescita economico-turistica nei nostri territori avverrà soprattutto grazie alla conservazione, e coltivazione, del suolo agricolo ed al mantenimento del nostro bel paesaggio e ciò attraverso l’utilizzo di una mobilità integrata, gomma più ferro.

In tal senso non è che l’Amministrazione di Fossano dovrebbe in particolare modo porre maggior attenzione a migliorare il trasporto ferroviario di cui Fossano è stata ed è, ma oggi assai meno, centro ferroviario nevralgico per tutta la Provincia di Cuneo?

Per Stop al Consumo di Territorio:
Dario Milano, Federico Sandrone, Francesco Bonamico, Gianni Rinaudo, Gino Scarsi

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Informazioni:

Comitato “No al Casello di Tagliata”
Pagina Facebook >

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Elenco parziale dei primi sottoscrittori al 9/03/14

Questa azione rivolta a salvaguardare i suoli, in questo caso agricoli, non ha leader né portavoce, non ha un’unica “testa” ma tutte quelle dei suoi firmatari e sostenitori.

Per aderire inviare una mail a gianni.rinaudo2@tin.it

6 commenti

  1. Secondo me il casello sarebbe molto utile e farebbe funzionare davvero la circonvallazione di Fossano.
    Attualmente per raggiungere il cuneese i caselli esistenti sono totalmente inadeguati:
    Carmagnola costringe a passare in mezzo a tutto il traffico locale.
    Marene spostato ormai è il casello di Bra.
    Fossano è troppo a sud e non serve per andare verso il Saluzzese.

  2. Secondo sarebbe ben fatto ed utile e più accessibile per chi da zona cuneo fissano va verso torino ed é sensato che da faccia da collettore ad un casello autostradale una circonvallazione come quella di fossano. Opere inutili sono ad esempio l’attuale accesso al casello di marene scomodo a tutti.

  3. Non condivido per nulla. Punto 1° il casello di Marene è, ormai, talmente disassato rispetto alla To-Sv che dal’area Cuneese risulta disagevole. Analogamente lo è sempre stato il Casello “Fossano”.
    La soluzione tagliata è ottimale, permettendo tempi di percorrenza (da/verso Torino) concorrenziali dal capoluogo, anzi migliorativi rispetto all’utilizzo stesso dell’autostrada direttamente dall’imbocco Cuneese. Tra l’altro basta confrontare il pedaggio per capire il rilevante risparmio economico che si avrebbe nel poter utilizzare l’ingresso Tagliata rispetto all’autostrada integrale dal capoluogo provinciale. Insomma che si faccia subito! qui gli unici che potrebbero ritrovarsi danneggiati sono il gestore autostradale (perdita transiti tratto magliano-cuneo, ma parziale recupero sulla tratta Tagliata-Torino in quanto a questo punto veramente concorrenziale, in termini di tempo, rispetto alla soluzione “reale-carmagnola”) ed i 4 agricoltori che si vedrebbero ridotto il praticello (che avrebbero, comunque, un qualche indennizzo).

  4. Niente più si sceglie di fare, a livello politico, per effettiva necessità dei cittadini o del territorio, ma solo e sempre per accontentare qualcuno, intascare bustarelle, farsi pubblicità, ecc ecc ecc

  5. E’ incredibile la somiglianza del problema con il Comune di Bisceglie: si vorrebbe aprire un terzo casello i soli 14 km ed il tutto per favorire un fantomatico “sviluppo” quando la città è servita benissimo dalla “ss. 16 bis”, una superstrada a due corsie.
    E’ inutile, i posti cambiano ma in Italia i problemi sono gli stessi.

  6. Questo è l’esempio di come sia la nostra classe politica, ovvero schizzofrenica, collusa con i poteri forti, non più credibile. Ormai così come è. diventa un peso per la nazione.

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