Ascoli Piceno in questo periodo essa presenta due condizioni particolari: da una parte l’amministrazione cittadina è in scadenza (si voterà per il suo rinnovo nel prossimo maggio), dall’altra è, almeno apparentemente, in dirittura finale l’iter della Variante Generale al Piano Regolatore per il suo primo passaggio in consiglio comunale (cioè per l’adozione).
Tutto ciò ha indotto la sezione locale di “Italia Nostra” a farsi promotrice di un incontro con altri soggetti della vita cittadina, per portare a conoscenza degli stessi i risultati di un’analisi sullo stato della città e dunque avviare un confronto in materia per quanto possibile ancorato a dati oggettivi (sull’utilizzo del patrimonio edilizio esistente e sulla popolazione residente).
L’incontro era stato a grandi linee concordato tra gli autori dell’analisi (tra cui Luciano Speranza, ingegnere) ed il Prof. Pier Luigi Cervellati, urbanista di prestigio coinvolto nell’operazione fin dal 1996 (a partire dal 1999 si era peraltro aperta una lunghissima stasi), nello spirito di fornire alla città una base per l’interpretazione del nuovo piano e, per quanto possibile, per un suo miglioramento il più possibile condiviso.
La scadenza elettorale incombente offriva ovviamente l’occasione per una maggiore partecipazione ma anche per possibili strumentalizzazioni di parte, da cui sembrava opportuno rifuggire limitando l’intervento di forze politiche e soggetti ad esse riconducibili.
Ciò premesso, il 7 marzo scorso si è tenuto l’incontro, purtroppo in assenza sia di Cervellati, che ha comunicato la sua indisponibilità proprio a ridosso dell’evento, sia dello stesso Sindaco avv. Guido Castelli (che pure aveva preannunciato la sua intenzione di partecipare, ma alla fine aveva delegato l’assessore all’Urbanistica, Geom. Luigi Lattanzi). Ottimo è stato il risultato di presenze all’auditorium del Polo Culturale di S.Agostino, con oltre un centinaio di qualificati partecipanti ed interventi piuttosto interessanti: oltre i rappresentanti della sezione ascolana di “Italia Nostra” (tra cui Guido Biondi, che ha illustrato lo spirito e le finalità dell’iniziativa) e degli autori dell’analisi, ci sono stati contributi da parte di docenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Camerino, con sede ad Ascoli (tra gli altri il Prof. Giuseppe Losco, Direttore del centro di Architettura e Design “Eduardo Vittoria” ed il Prof. Luigi Coccia, che ha presentato una ricerca sui capannoni industriali in abbandono o sottoutilizzati), di Ordini Professionali ed associazioni culturali (FAI, Cittadinanzattiva, Ascoli Nostra).
Oggi come oggi, nel pubblicizzare alcuni dei risultati ottenuti, si stanno organizzando delle ulteriori occasioni di approfondimento della materia, in vista sia della fase di presentazione delle osservazioni al Piano, una volta adottato e messo in pubblicazione (perché un PRG a “crescita zero” non risulti tale solo in termini di uno slogan alla moda), sia di un allargamento del dibattito alle strategie con le quali fronteggiare la crisi ad Ascoli, facendo leva sulle peculiarità della città e del suo territorio. In questo senso si prospettano già due nuovi incontri il primo dei quali dedicato alla prestigiosa risorsa costituita dal “centro storico” (di Ascoli, “città del travertino”) e dai beni culturali presenti in esso e nell’intero territorio Piceno, il secondo ai termini in cui evitare che i processi di globalizzazione economica tuttora in corso conducano alla scomparsa di quanto, in millenni di storia, ha determinato ciò che, in positivo, costituisce il “genius loci” di un’area straordinaria. Ancorché non conosciuta come merita.