Appello per il nuovo piano regolatore di Muggia (Trieste)

muggia

Care consigliere, cari consiglieri, care concittadine, cari concittadini,

il Consiglio comunale di Muggia è chiamato a deliberare sulla materia più densa di significato del  mandato consiliare, il nuovo Piano Regolatore Generale.

Molte, e tutte legittime, sono le aspettative della nostra comunità. Dalle decisioni del consiglio dipendono gli interessi diretti della metà della popolazione muggesana proprietaria della propria casa di abitazione e di terreni e, soprattutto, gli interessi più generali di tutti noi per l’assetto del territorio che verrà deliberato.

La materia è solo apparentemente complessa e specialistica. In realtà non è difficile farsi un’idea complessiva del Piano com’è e come si vorrebbe che fosse. In aiuto ai consiglieri  viene innanzitutto la Costituzione, che considera, attraverso il principio espresso all’art.9  “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” che l’interesse primario da tutelare è il paesaggio, bene comune come l’aria, l’acqua e i beni culturali.

In aiuto viene anche il fatto che per la prima volta il Piano è obbligatoriamente sottoposto alla VAS;  la Valutazione Ambientale Strategica è una procedura che agisce per valutare gli effetti ambientali prodotti da piani o programmi,  soprattutto le pressioni e le risposte ambientali. Il principio guida della VAS è quello di precauzione, che consiste nell’integrazione dell’interesse ambientale rispetto agli altri interessi (tipicamente socio-economici) che determinano piani e politiche.

Nel suo complesso l’amministrazione comunale ritiene questo nuovo Piano  “di forte connotazione ambientalista, che vede la drastica riduzione delle speculazioni edilizie vestite da sviluppo turistico”. E’ proprio così?

L’argomento principale a supporto di questa idea di Piano è che si riducono le previsioni edificatorie del piano in vigore. Questo argomento è, non casualmente, lo stesso utilizzato 13 anni fa per  l’approvazione del PRG vigente – la Variante 15 – come pure per tutti gli altri PRG successivi al primo. E’ un argomento fuorviante, un’esca avvelenata, una sorta  di analgesico per le coscienze, che ha funzionato purtroppo molto bene.

Bisogna sapere che il primo PRG è degli anni ’50 e prevedeva a Muggia più di 50.000 abitanti. Con una simile previsione di partenza tutti i  consigli comunali che si sono succeduti hanno votato , nel corso degli anni, la “riduzione” delle previsioni precedenti, facendoli sentire “migliori” dei predecessori. E’ servito? Basta un dato per rispondere.

Siamo da 60 anni poco più di 13.000 abitanti, però le superfici agricole sono pari al 7,6% di quelle registrate 50 anni fa. Lo stato iniziale , urbano, agricolo e naturale è stato sconvolto in modo permanente. Sono spariti 10 Km. quadrati di terreno agricolo, 2/3 della superficie comunale, trasformato in urbano.

Il paragone che ci serve per capire è quello tra le proposte del nuovo Piano e quanto esiste oggi.  Basta questa modifica di prospettiva per capire che non si riduce niente. Con il nuovo Piano:

– si continuano a prevedere nuove  abitazioni, in presenza di un enorme patrimonio inutilizzato e di invenduto (Costa Alta, le Dimore, tanti piccoli interventi),

– si continua a prevedere un’enorme edificazione “turistica” (minore, si, della precedente, ma sempre enorme), nelle aree di maggior pregio che ci sono rimaste, da San Rocco al Lazzaretto,

– si continua a prevedere altrettanto enormi superfici commerciali, pari a 6 volte quella del centro commerciale Freetime, in Val di Noghere e a Rabuiese.

Care consigliere e cari consiglieri,

il vostro mandato non si assolve mediante una riduzione di previsioni sbagliate, cui, tra l’altro, ha partecipato l’estensore di questo appello. Il compito primario di Voi che ci rappresentate tutti è la tutela del Bene Comune.    

Per farlo, o per porre le basi per recuperare quello che abbiamo perduto (bellezza, armonia, fruibilità del nostro territorio), è necessario fermare il consumo di suolo, che non significa fermare l’attività edilizia. Ampliamenti per il “piano casa”, ristrutturazioni, riqualificazioni energetiche e molto altro rimane possibile.

Ci rendiamo conto che non è facile fermare il consumo del suolo: fragilità del bilancio comunale, opzioni clientelari, l’egoismo proprietario coniugato con la retorica dello sviluppo. Serve il coraggio del buon senso. Serve decidere guardando avanti.

La posta in gioco è quello che lasceremo ai nostri figli e nipoti, i veri proprietari del territorio che noi abbiamo ricevuto solo in prestito.

Un sentito grazie per l’attenzione.
Jacopo Rothenaisler, Associazione Impronta Muggia

Un commento

  1. salve, penso che muggia abbia tanti problemi.
    quando la vidi la prima volta rimasi estasiata,dalla sua bellezza e ….. dal suo degrado.
    poca gente per le strade…..mah!….le strade sporche.
    la gente musona,seriosa…
    siamo andati alla darsena….tanti posti barca vuoti….gli impianti che dovrebbero vivacizzarla….desolati…
    abbiamo provato per un anno a tenere la barca li’.
    ogni settimana trovavamo il telo del copribarca….letteralmente coperto di sottile sabbia nera-argentea ……cosa cavolo gira in aria da quelle parti….cosa si respira…. e da dove arriva quella polvere….. da trieste….

I commenti sono chiusi.