Anche i sindacati contro il porto turistico di Otranto: no a occupazione senza rispetto per l’ambiente

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La Cgil Lecce, continuando il suo percorso di proposta e condivisione di un piano del lavoro per il Salento, ha tenuto una riunione l’11 giugno con Cgil Puglia e Fillea Cgil Lecce sulla questione del Porto Turistico di Otranto.

Come ribadito nel nostro Piano del Lavoro, la Cgil sostiene che la creazione di nuova occupazione debba provenire da un modello di sviluppo che non sia devastante per il territorio e che tuteli l’ambiente e il paesaggio per garantire un futuro di benessere per tutti e non un profitto per pochi.

Sono sette anni che si cerca di far approvare la proposta del nuovo porto turistico di Otranto. La Società Condotte SPA, proponente del progetto, ha modificato più volte la proposta, anche per i vari veti determinatesi e posti dalle diverse istituzioni coinvolte.

L’ultima nuova proposta di progetto, dopo essere stata analizzata nella Conferenza di servizi in Regione Puglia dello scorso 31 di maggio, ha subito l’ennesima bocciatura.

La CGIL Puglia, che insieme a CISL e UIL regionali fa parte della Conferenza dei servizi, segue con assiduità, da anni, le sedi di discussione del progetto, non facendosi mai fuorviare da preconcetti, né condizionare da proposte non convincenti e mantenendo un filo diretto e costante con la Cgil della provincia di Lecce.

Ci siamo resi conto, sin da principio, che l’opera proposta mostrava diversi limiti e che – all’inizio fortemente impattante, poi alleggerita nella proposta e conformata, solo in parte, ai rilievi fatti – mostrava criticità che ne impedivano la sua realizzazione.

Criticità che, nonostante le ulteriori variazioni del progetto, sono state ribadite nella Conferenza del 31 maggio scorso.

Esprimiamo perplessità per il clamore mediatico e le esternazioni, non proprio consone a un ruolo da amministratore pubblico, che il Sindaco di Otranto ha più volte e ripetutamente mosso nei confronti dei pareri non conformi ai desiderata del progetto in questione.

E proprio il 31 maggio abbiamo provato a riconfermare le nostre perplessità, derivanti soprattutto da pareri mossi dalla Soprintendenza, dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, dal Comitato regionale di VIA, dall’ARPA Puglia, dall’ufficio ambiente della Provincia di Lecce, oltre che dai pareri negativi mossi dalle associazioni ambientaliste WWF e Italia Nostra Puglia.

Abbiamo provato ad argomentare al nostra posizione facendo riferimento ai pareri autorevoli espressi dalle istituzioni pubbliche che rappresentano gli interessi collettivi a tutela delle procedure, dell’ambiente e della legalità.

Così abbiamo sottolineato che, pur essendo il lavoro la nostra priorità, questo non significa che sosteniamo la creazione di occupazione senza qualità e rispetto dell’ambiente.

Per questo stigmatizziamo la reazione scomposta e sopra le righe del Sindaco di Otranto e dei suoi sodali a tali affermazioni. Le provocazioni mosse alla segretaria regionale della CGIL Puglia hanno prodotto la chiusura immediata della Conferenza che si è conclusa con un giudizio negativo alla realizzazione dell’opera.

Che dire? A nulla sono valse le proposte di mediazione, le richiesta ad abbassare i toni, il ragionare su un’ipotesi di riqualificazione del porto esistente, il suggerire la revisione del progetto cercando la collaborazione e il concorso di tutte le istituzioni coinvolte.

Alla fine la decisione del Sindaco Cariddi è stata quella di ricorrere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Noi siamo stupefatti da tutto ciò, e ribadiamo congiuntamente, come Cgil Puglia, Cgil Lecce e Fillea Cgil Lecce, la nostra posizione univoca di netta e preoccupata contrarietà alla realizzazione di un’opera che presenza molte criticità, in particolare sul fronte della tutela dell’ambiente e del territorio.

Affermazioni fuori luogo, ritenute da tutta la confederazione regionale e territoriale discutibili e rinviabili al mittente.

La CGIL Puglia e la CGIL di Lecce e la Fillea di Lecce sottolineano inoltre che le provocazioni espresse, anche a mezzo stampa, nei propri confronti troveranno compattezza nella reazione.

Lecce, 11 giugno 2014

Antonella Morga (Cgil Puglia) 
Salvatore Arnesano (Cgil Lecce)
Alessio Colella (Fillea Cgil Lecce)