Terna vuole “mangiarsi” centomila mq di Parco Sud Milano. Agricoltori e ambientalisti: “Si usino aree industriali dismesse”

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Agricoltori e comitati chiedono di spostare la stazione di arrivo dell’elettrodotto progettato da Terna e bloccano la partenza della corsa ciclistica Milano-Torino. Anche l’amministrazione locale ribadisce l’importanza di tutelare un’area di elevato valore paesaggistico e agricolo

La vicenda

Da tempo si discute sul progetto dell’elettrodotto «Interconnector Italia-Svizzera» di Terna che prevede in particolare la localizzazione della stazione di arrivo nel Comune di Settimo Milanese alle porte di Milano.

Una centrale di trasformazione che occuperebbe 115.000 mq, consumando ulteriormente il suolo agricolo. Il tutto all’interno proprio del Parco Agricolo Sud Milano.

La protesta si è fatta ancora più viva con l’azione di centinaia di persone che lo scorso 1 ottobre hanno bloccato la partenza della famosa corsa ciclistica Milano-Torino prevista proprio a Settimo Milanese. Un rappresentante dei manifestanti ha ottenuto la possibilità di leggere un comunicato ai giornalisti e alle televisioni presenti.

Osservazioni al progetto

Il progetto, denominato Razionalizzazione rete Alta Tensione nella Val Formazza e Interconnector Italia-Svizzera, è stato presentato nel 2012, come si può vedere sul sito del Ministero dell’Ambiente, ed è sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Sono state presentate osservazioni da parte di numerose associazioni ambientaliste (FAI, Italia Nostra, Legambiente, WWF e Associazione per il Parco Sud Milano) e soprattutto dalle rappresentanze del mondo agricolo.

Chi si oppone alla scelta, come si legge dal sito dell’Associazione per il Parco Sud Milano, non vuole essere il classico comitato del no. Propone infatti un approccio differente nell’analisi della vicenda cercando di raggiungere un obiettivo condiviso.

La proposta è chiara: perché non localizzare l’opera in una delle tante aree industriali dismesse (come quella poco distante dell’ex Italtel)? Ci sono aree, anche molto vaste, dove da decenni la fa da padrone l’incuria e il degrado.

Anche il Comune di Settimo Milanese ha presentato le sue osservazioni, preoccupato dagli impatti ambientali (campi elettromagnetici e rumore) oltre che dall’impatto paesaggistico dell’opera. In più il sindaco ha recentemente sottoscritto la Carta di Matera della Confederazione Italiana Agricoltori. Questo per sostenere ancor di più l’agricoltura e le imprese agricole e ribadire l’importanza della vocazione agricola di quel territorio. La speranza è ora di una presa di posizione a riguardo anche dell’Ente Parco Agricolo Sud Milano e del neo-eletto consiglio della Città Metropolitana di Milano.

Luca D’Achille

Un commento

  1. le mafie odiano la natura e tutto quello che è distruzione di bene comune ,puzza di mafia.

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