C’è un limite al consumo di suolo? Sì, il TAR boccia il Piano di Governo Territorio di Segrate (MI)

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Eccessivo in termini di consumo di suolo e carente dal punto di vista procedurale sulla valutazione degli effetti e sulla partecipazione. La storica sentenza è stata accolta con soddisfazione dal Comitato Golfo Agricolo Segrate, protagonista da tempo di questa battaglia per la tutela del territorio. Quali sono state le carte vincenti?

Siamo già impegnati con il ricorso al Consiglio di Stato e anche con la relativa raccolta fondi“– ci dice Roberta Menegatti del Comitato Golfo Agricolo Segrate che abbiamo intervistato sulla vicenda.

L’attività del Comitato non si ferma neanche dopo questa importante vittoria che ha evitato una colata di cemento che avrebbe portato la previsione di abitanti di Segrate da 35.000 a 50.000. Il Golfo Agricolo è salvo ma non solo: “l’annullamento del PGT ci ha permesso di salvare ambiti destinati all’edificazione, diversi dal Golfo Agricolo e prati adiacenti” (TR3 e TR4 nell’immagine seguente).

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Il Comitato prende il nome da una vasta area così chiamata perché – ci spiega sempre Roberta Menegatti – è delimitata ai lati da tre quartieri segratesi (Milano 2, Rovagnasco e Villaggio Ambrosiano) e presenta un’ampia apertura, confinante con terreni “vuoti” dei comuni di Milano e Vimodrone, a ricordarne la tipica conformazione a ferro di cavallo e la funzione a cui ha sempre assolto. Una funzione agricola di importanza storica e la caratteristica di costituire un varco ecologico dalla rete regionale.

Conoscenza e partecipazione: cittadini fondamentali nella battaglia contro il consumo di suolo

Quali sono stati gli elementi principali del ricorso che hanno poi portato a questa storica sentenza del TAR?

L’opposizione al consumo di suolo può partire solo da chi meglio conosce il territorio, ossia dai cittadini. La partecipazione è, quindi, fondamentale. Sono stati altrettanto importanti la collaborazione tra le parti interessate a difendere il territorio (cittadini e associazioni ambientaliste) e la determinazione che ci ha permesso di seguire gli iter burocratici dei progetti edilizi e del P.G.T. dall’esordio fino alla loro approvazione. La nostra storia è iniziata 12 anni fa ma alla fine abbiamo ottenuto un risultato straordinario e a lungo perseguito!

Tra le carenze procedurali e le scellerate scelte in tema di consumo di suolo, qual è secondo voi l’aspetto che ha pesato maggiormente? Il Piano sarebbe stato bocciato anche se la VAS fosse stata eseguita correttamente?

L’annullamento della VAS è stato un elemento importante ai fini dell’annullamento del P.G.T. (a questo link la sentenza), in particolare la mancata valutazione delle conseguenze ambientali ed economiche delle trasformazione da suolo agricolo ad edificabile, la mancata valutazione del cumulo di tali effetti, la mancata valutazione di scenari alternativi. Tuttavia, il Piano di Governo del Territorio sarebbe stato bocciato comunque poiché, nella sentenza, vi è scritto che l’annullamento in toto dello strumento pianificatorio è dovuto anche all’accoglimento delle nostre censure circa i calcoli di consumo di suolo e all’accoglimento della maggior parte dei nostri motivi, tra questi vi sono censure circa i corridoi ecologici, il preverdissement, lo sviluppo urbanistico illogico rispetto all’andamento demografico.

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Già in passato il Piano aveva subito una bocciatura da parte della Provincia. Ora il Comune potrebbe continuare nel suo intento cercando nuove strade? Avete previsto ulteriori azioni?

La Provincia ha espresso parere favorevole circa la compatibilità tra P.G.T. e P.T.C.P. Tuttavia, la sentenza sancisce che “va annullata la valutazione di compatibilità del P.G.T. resa dalla Provincia rispetto al P.T.C.P.” (come indicato a pag. 25).
Nello stesso giorno in cui è stata pubblicata la sentenza, la Giunta di Segrate ha deliberato ad unanimità lo stanziamento di 22.220 € per un ricorso al Consiglio di Stato. Ci costituiremo in giudizio per difendere le nostre posizioni, assieme a Legambiente Lombardia e a WWF Martesana con cui abbiamo fatto ricorso al T.A.R.. Pertanto, ora ci rimettiamo a lavorare per il nuovo ricorso e a raccogliere fondi per coprire le spese (sul sito le coordinate per le donazioni), attraverso iniziative di sensibilizzazione.
Inoltre, a Maggio si terranno le elezioni amministrative a Segrate. Lanciamo un appello a tutti i candidati sindaci affinchè si impegnino pubblicamente, se eletti, a ritirare il ricorso al Consiglio di Stato.
Per il futuro, porteremo avanti la nostra proposta base, ossia far confluire tutte le aree agricole rimaste a Segrate in un P.L.I.S. (Parco Locale di Interesse Sovracomunale).

Un’esperienza da replicare

Cosa consigliate ad altri comitati che, come voi, si trovano di fronte ad Amministrazioni che spingono ostinatamente alla cementificazione nonostante pareri negativi e incongruenze riconosciute da enti superiori o tribunali?

Qualora vi siano pareri negativi di enti superiori o di tribunali, questi devono essere rispettati e vanno fatti rispettare.
In generale, il consiglio che possiamo dare è vigilare e attivarsi. Ciò significa, in concreto, raccogliere documentazione (progetti edilizi depositati in Comune o in Regione, atti comunali, delibere di consiglio comunale o di giunta), studiare la documentazione (evidenziando gli elementi critici) e fare osservazioni scritte. Inoltre, collaborare con esperti (associazioni ambientaliste, agronomi, biologi, geologi, architetti, avvocati ecc.) per raggiungere l’obbiettivo di consumo di suolo zero. Contemporaneamente, è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica, poichè il suolo è un bene comune e gli interessi di tutti valgono più dei profitti di pochi. Il ricorso al T.A.R. dovrebbe essere l’ultimo e l’unico strumento rimasto per difendere suolo, territorio, paesaggio.

Luca D’Achille

Immagini a cura del Comitato Golfo Agricolo Segrate