Abano Terme: ora degli alberi e del verde pubblico si occupa la magistratura

abanoterme-viacolombo

Aggiornamento del 16 aprile 2015:

Terremoto tangenti ad Abano Terme e Montegrotto: ora degli alberi e del verde pubblico si occuperà la Magistratura

Pare che la motosega selvaggia che imperversa da tempo dalle parti di Abano Terme (PD) non sia frutto solo di scelte molto opinabili e di dabbenaggine, più volte oggetto  di azioni legali da parte del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova pensa che vi siano ipotesi di reato. Un assessore arrestato (di Abano Terme), due sindaci indagati (di Abano Terme e di Montegrotto) per presunte tangenti, tre imprenditori del settore vivaistico sotto inchiesta.

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus attende con fiducia le conclusioni della magistratura.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Leggi l’articolo completo >

_____________________________________

Articolo del 4 luglio 2014:

Iniziati nel 2012, i lavori di “manutenzione straordinaria, riqualificazione e  rinnovo del patrimonio arboreo e dell’arredo urbano” ad Abano Terme prevedono la rimozione e sostituzione dei pini marittimi lungo diverse strade comunali. Questo progetto ha destato non poche proteste da parte di cittadini, associazioni: le perplessità riguardano il taglio di alberi sani, la tutela del paesaggio e il destino della numerosa avifauna locale.

Lo scorso 22 giugno ha avuto luogo una manifestazione organizzata da “Salviamo gli alberi” nella quale i partecipanti abbracciando gli arbusti destinati al taglio hanno protestato contro una decisione che mette in luce la mancanza di una progettazione reale della manutenzione del verde urbano. Distruggere e sostituire (alberi che hanno come unica colpa quella di avere radici importanti), invece di prendersi cura di elementi naturali e di pregio che già ci sono nel proprio territorio.

Alcuni arbusti, quelli di via Mazzini, fanno parte dell’asse viario storico della Villa comunale Bassi Rathgeb sottoposta alla tutela della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto.

taglio

ceppo

Lo scorso anno, l’antropologa veneta Nadia Breda  ha tenuto una lectio magistralis nella quale ha descritto le caratteristiche di un “alberofobia” dilagante che colpisce tanto amministrazioni locali quanto cittadini.

In seguito a quanto documentato in un lungo periodo di osservazione nel trevigiano, l’entità “albero”, le  radici che destabilizzano il manto stradale, il fogliame, rappresentano elementi di disturbo che “attentano” gli spazi controllati fatti di strade spianate e case recintate rigogliose di cemento e catrame.

Seppur possiamo dire che solitamente non vi sia taglio sconsiderato che non generi perplessità e proteste cittadine, bisogna ad ogni modo prestare attenzione alle trasformazioni percettive di parte degli abitanti: la perdita di saperi ecologici locali, lo straniamento provocato da contesti urbani non ben definiti,  una mancata progettazione paesaggistica partecipata, sono parte di una cultura diffusa nella quale la natura non trova spazio se non in maniera atrofizzata ed iper-controllata. E’ la “riduzione del vivente” della quale parla Nadia Breda, albero che rappresenta il “verde” ma non più la vita.

Salviamo il Paesaggio ha già affrontato il tema dell’inadeguata gestione del patrimonio arboreo nazionale da parte dei Comuni che si presentano inadeguati a tale compito, privi di regolamenti urbani, censimenti, figure professionali adeguate. Verde pubblico come nemico e non come prezioso alleato contro l’inquinamento.

_____________________________________________

Riportiamo il comunicato stampa di GRIG (Gruppo d’Intervento Giuridico onlus) del 1° luglio che denuncia l’emergenza avifauna selvatica proprio in questo periodo riproduttivo:

branca-di-Pino-sanoL’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (GRIG), raccogliendo numerose e preoccupate segnalazioni da parte di residenti, ha inoltrato (1 luglio 2014) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione provvedimenti riguardo il prossimo taglio di circa 160 alberi (Pini, Ippocastani, Bagolari, Tigli, Frassini, Ginkghi) lungo varie strade comunali (vie Volta, Flacco, Petrarca, Mazzini, Appia Monterosso, ecc.) di Abano Terme (PD).

Sono stati interessati il Ministero per i beni e attività culturali, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia, il Comune di Abano Terme, il Corpo forestale dello Stato e, per opportuna informazione preventiva, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova.

Il taglio degli alberi sembra rientrare in un programma ben più ampio, quello dei lavori di “manutenzione straordinaria dei marciapiedi”, il cui Progetto definitivo – 2° Stralcio è stato approvato con deliberazione della Giunta comunale n. 61 del 10 novembre 2011.

Negli anni scorsi altri tagli di alberi sarebbero stati giustificati con la sostituzione con altre essenze, in realtà mai effettuata.

Fra i tagli ora previsti sembrano esserci anche quelli della storica alberatura di Via Mazzini, la principale via d’accesso alla Villa comunale Bassi Rathgebstradone alberato fin dal ‘600, il cui particolare pregio paesaggistico, storico, monumentale e naturalistico andrebbe concretamente valutato anche ai sensi della legge n. 10/2013 per la tutela e lo sviluppo del verde urbano.

In ogni caso, non è questo il momento per procedere al taglio o potatura degli alberi: infatti, è in corso il periodo riproduttivo per le specie dell’avifauna selvatica.

L’art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i., comporta in favore di “tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri” (art. 1 della direttiva) il divieto:

a) di ucciderli o di catturarli deliberatamente con qualsiasi metodo;

b) di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi;

c) di raccogliere le uova nell’ambiente naturale e di detenerle anche vuote;

d) di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva;

e) di detenere le specie di cui sono vietate la caccia e la cattura”.

Il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato (artt. 544 ter cod. pen., 30, comma 1°, lettera h, della legge n. 157/1992 e s.m.i.) o violazioni di carattere amministrativo (art. 31 della legge n. 157/1992 e s.m.i.).

Ci sarebbe, quindi, il tempo per rivedere con maggiore attenzione scelte così importanti per il verde pubblico e il contesto urbano della cittadina termale.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

FONTI:

http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com

http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/05/per-molti-sindaci-il-verde-pubblico-e-un-nemico-anziche-un-alleato-contro-linquinamento/

Il Mattino di Padova (18 novembre 2012)

Il Gazzettino di Padova (22 giugno 2014)

Nadia Breda, “Antropologia del Terzo Paesaggio per un vivere comune”, lectio magistralis tenuta all’università Alma Mater Studiorum di Bologna (aprile 2013) consultabile su www.academia.edu

9 commenti

  1. salve amici di Abano; io vivo in montagna, nell’entroterra ligure, la regione più boscosa d’Italia e nella provincia più boscosa d’Italia. Bene vi dirò certi alberi in centri abitati sono controproducenti, avete mai sentito parlare della morte di un boscaiolo per la caduta di un albero?, eppure ne tagliano milioni di piante. In citta basta un po’ di vento e una grossa pianta precipita ed uccide. Sia ben chiaro che non sono contrario al verde cittadino, ma deve essere un verde adeguato al luogo. Ho visto alcune foto della vostra città e, vi assicuro, preferisco quelle senza gli alberi, basterebbe, dove possibile, piantumare alberi di piccola taglia e poi dargli una adeguata manutenzione, gli alberi stanno bene nei boschi, specialmente quelli di grandi dimensioni. Da noi imperversano gli imprenditori eolici, continuano a deturpare l’appennino impiantando i loro mostruosi mulini a vento, grazie alle regalie statali pagate dai cittadini nelle bollette elettriche, componente A3. Per installare questi “Parchi Eolici Industriali” vengono abbattuti alberi e costruite strade con careggiate da provinciale. mentre le strade da esbosco non possono essere più di 2,5 mt. Questo comporta un grave danno ecologico per gli alberi e idrogeologico per il territorio, ma nessuno dice niente. I cittadini, ormai molto lontani dalla natura, pensano che questi impianti diano la possibilità di eliminare le centrali convenzionali, quindi carbone e idrocarburi, niente di più falso, le fonti di energia rinnovabili, sole e vento in particolar modo, sono intermittenti ed incostanti, per compensare questo le centrali convenzionali hanno dei grandi problemi, quelle a carbone non sono in grado di intervenire in tempo, se sono ferme servono un paio di giorni per portarle a regime, le uni che in grado di intervenire in tempi brevissimi sono quelle a gas o le idroelettriche. Non lamentatevi se vi tagliano gli alberi in città, piantate alberi che non diventino enormi e curateli, poi pensate ai boschi, alle centrali a biomasse altro pericolo per i boschi, ai biocombustibili altro pericolo per le colture alimentari, per le piantagioni di palme da olio e altri prodotti di agricoltura industriale che distruggono le foreste pluviali in America latina ed estremo oriente. Qualche albero in città è poca cosa in confronto. Ciao Fate l’amore, non fate figli

  2. A parte l’aspetto decorativo e ornamentale degli alberi in città, che pure hanno la loro importanza, gli amministratori sanno quanto ossigeno danno gli alberi, che fanno da filtro all’inquinamento? Sanno che sono importanti per la salute di tutti anche quella dei loro figli, parenti e nipoti? Sanno che le malattie delle vie respiratorie sono in aumento e costano alla sanità pubblica? Se questi amministratori sono esperti ignoranti in materia si facciano consigliare da agronomi, botanici, alcuni si sono messi a disposizione gratuitamente. Non ci sono giustificazioni di alcun genere all’assurdo taglio degli alberi, ci nascono solo molti dubbi su interessi speculativi!

  3. ma possibile che gli abitanti di abano i cittadini non insorgono non fanno sentire la propia voce , possibile che non gli frega niente e che lascino fare impunemente a questi coglioni che hanno tsgliato tutti quei bei alberi , possibile che due tre coglioni possano decidere di tagliare alberi snza dar conto a nessuno . ma possibile questo ?

  4. UN VERO SCEMPIO AMBIENTALE AD ABANO TERME
    L’Amministrazione Comunale di Abano Terme sta tagliando oltre 100 monumentali alberi nelle vie principali.
    Le dichiarazioni del consigliere al Verde pubblico del Comune di Abano Terme, Massimo Barcaro, il quale ha rilasciato dichiarazioni al quotidiano “il mattino di Padova” in data 3 e 11 set.’14 dicendo:

    «Le piante che verranno abbattute sono ammalate e pericolanti. Ho sentito che le associazioni ambientaliste avrebbero fatto redarre una loro perizia sulle piante, sostenendo che solamente 5 su 117 sarebbero ammalate. Sono delle falsità usate chiaramente per una strumentalizzazione politica»;
    «Gli alberi sono ammalati o talmente vecchi che rappresentano un pericolo. Li sostituiremo con piante autoctone».
    Al momento le piante già tagliate sono risultate in buona salute e vigorosamente in forma!! Questo testimonia che le dichiarazioni del consigliere al Verde pubblico del Comune di Abano Terme, Massimo Barcaro sono infondate e prive di ogni razionalità!!

  5. Come ex docente di botanica sistematica all’università di Padova e consulente per la gestione degli alberi dei parchi reali italiani di proprietà del Mibac, ho molto imbarazzo a non capire gli ingiustificati abbattimenti (certamente nei viali di Abano vivono piante messe a dimora da amministratori mal consigliati da persone non qualificate che hanno determinato ad Abano la presenza di specie ecologicamente meno adatte a questa città, pertanto mancò allora una logica intelligente e scientificamente corretta. Tuttavia da come vedo gestire la situazione attuale DEVO rilevare che a parte il colore politico, nulla è cambiato.
    il verde pubblico va gestito senza i drammatici traumi che solo l’inettitudine di architetti botanicamente IGNORANTI vuol determinare. in una città vivono popolazioni miste e disetanee (con individui di età diversa)che garantiscono nelle loro diversità la sopravvivenza della popolazione. Il metodo qui seguito è peggiore del precedente, perché ancora più drastico e feroce: mi ricorda (ho l’età per averlo vissuto purtroppo) le persecuzioni ebraiche della Polonia, le frasi: il lavoro rende liberi, i gulag sono mezzi indispensabili per educare il popolo! Mi dia retta il Sindaco di Abano di cui conosco solo il nome di battesimo il verde va gestito tutti i giorni con INTELLIGENTE impegno, senza distruggere una foresta artificiale per sostituirla con un’altra altrettanto artificiale (oggi ce n’è già una in centro di Abano messa a dimora da pochi anni dai soliti architetti di Gingko biloba).
    Cambiare tutto per non cambiare niente serve solo per far sospettare che ci siano altri interessi in gioco e con l’aria che tira è meglio non destare sospetti (siamo ormai vaccinati!).
    Come Le ho già detto in una missiva non pubblica a cui Lei con l’arroganza del personaggio politico non ha risposto: sono a disposizione gratuitamente di Abano per rivedere il suo verde e per gestirlo con metodo di ingegneria forestale.
    Sono convinto che la posizione della dottoressa Fassina (laurea in Scienze Naturali) sia un cattivo sospetto (giustificato dai troppi esempi passati); in realtà l’Amministrazione continua a dar retta a falsi profeti che contano di far soldi e subito (tanto in Italia nessuna Amministrazione ha pagato mai i danni).
    il tempo potrebbe finalmente insegnarci che non può andare avanti così…

    1. Penso che il pensiero del Prof. Giulini coincida con quello dei comitati e delle associazioni che in questi anni e in questi ultimi giorni stanno chiedendo, in tutti i modi, all’Amministrazione comunale di fermarsi e non tagliare gli alberi. Siamo ben consapevoli che il Pino domestico non è la pianta più indicata per Abano. E sappiamo che non sono autoctoni. Ma nemmeno le Palme (piantate da questa amministrazione che ora invoca gli alberi autoctoni), gli Ippocastani, le Magnolie grandiflora, i Liquidambar, la Quercia rossa, i Ginkghi biloba (piantati da questa amministrazione), e l’elenco potrebbe continuare all’infinito..(tutte piante presenti ad Abano!) …ma allora, vogliamo continuare con questo atteggiamento da caccia alle streghe? Prima va di moda “l’esotismo” e allora ci riempiamo di piante alloctone…poi torna il “localismo” e allora dobbiamo buttare giù le piante esotiche per sostituirle con quelle autoctone…poi magari tornano di moda quelle esotiche…e tutte queste operazioni non tengono conto di tutti gli altri aspetti che andrebbero valutati quando giudichiamo il valore di una pianta..e allora se ci troviamo tra le mani un Cedro dell’Himalaya di grande valore in piena Pianura Padana, lo tagliamo perchè non autoctono? ..e poi il problema non sussiste dal momento che, piantando Palme, l’amministrazione comunale dimostra una totale incoerenza di fondo. A che gioco stiamo giocando quindi? Far girare i contanti tra amministrazioni comunali, periti di dubbia professionalità e ditte che si professano “esperte” solo perchè sanno maneggiare una motosega? Teniamo gli alberi che abbiamo, favoriamo eventualmente un re-inserimento progressivo di specie autoctone (qualora ci fossero davvero delle piante ormai arrivate a fine ciclo, per i più diversi motivi..) e pensiamo piuttosto a non commettere più errori in futuro, cambiare totalmente ottica delle cose e modo di procedere, e incrementare il patrimonio arboreo delle città, che siamo con il sedere per terra su questo fronte.

  6. Qualsiasi abbattimento di alberature sane è un fatto molto triste e decisamente grave, se non dettato da esigenze davvero importanti. L’abbattimento durante la stagione estiva delle piante di interi viali, oltre ad essere illegale, è veramente sintomo di una mentalità ottusa e insensibile da parte di chi l’autorizza. Porta danno alla cittadinanza, peggiorando il microclima locale e la calura, ma ovviamente porta danno anche agli abitanti degli alberi, in primis gli uccelli. In questi giorni di luglio in città ci sono ancora in corso nidificazioni di tortora dal collare, merlo, capinera, verzellino, cardellino, fringuello. Essi utilizzano gli stessi alberi anche per dormire, per cantare, per cercare cibo, essendo ad essi legati come le persone sono legate alla loro casa. Li conoscono, li scelgono, li distinguono e sicuramente hanno per loro una forma di attaccamento.
    L’abbattimento degli alberi di Abano va sicuramente fermato perché non ha nessuna logica particolare, se non quella del capriccio, del volere impuntarsi per sperperare soldi dei cittadini. Se le sostituzioni vanno fatte, queste devono essere graduali, limitate alle piante malate, adeguate anche nella scelta delle sostituzioni e mai rivolte alla sostituzione totale del verde col grigio cemento.

  7. Ma vorrei sapere chi ha votato questi buffoni da quattro soldi vestiti da politici?

  8. La falsità dell’amministrazione comunale di Abano: Il consigliere al Verde Pubblico Massimo Barcaro: “(…)Saranno presto sostituite con aceri e carpini, specie autoctone che ridaranno al sagrato della chiesa l’aspetto che ha sempre avuto”. FALSO. LE PIANTE SONO STATE ELIMINATE E LA LORO SEDE RICOPERTA DI ASFALTO. http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2014/03/09/news/disboscato-il-parcheggio-del-santuario-di-monteortone-1.8820106
    Sindaco di Abano Luca Claudio: “Andremo a piantumare più alberi di quelli che ci sono.” FALSO. IN VIA COLOMBO E IN VIA VOLTA E’ STATO ELIMINATO UN DOPPIO FILARE DI PINI E LA LORO DIMORA E’ STATA CHIUSA CON CEMENTO E PORFIDO. http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2014/06/24/news/il-taglio-degli-alberi-claudio-inizieremo-da-via-mazzini-1.9482879

I commenti sono chiusi.