Che fine hanno fatto i 133 mila mq agricoli che l’outlet Scalo Milano di Locate Triulzi aveva promesso al Parco Sud 6 anni fa?

Il prossimo 26 maggio saranno passati 6 anni dal parere positivo espresso anche dall’Ente Parco Agricolo Sud Milano, allora presieduto da Guido Podestà, all’edificazione, in piena campagna, di un Polo dei distretti produttivi situato nella parte nord-ovest del comune di Locate Triulzi che prevedeva la realizzazione del Fashion Factory Outlet Village, poi divenuto Scalo Milano e aperto nell’ottobre 2016.
Il parere era però condizionato a “misure mitigative e compensative” tra cui “la cessione dell’intera area ricadente all’interno del territorio del Parco, con esclusione delle aree necessarie per la realizzazione della viabilità“.

L’outlet di campagna (così l’abbiamo ribattezzato a suo tempo) è stato inaugurato quasi un anno e mezzo fa, ma della cessione nemmeno l’ombra.

Non solo, a oggi non c’è neanche uno straccio di progetto per valorizzare l’area vasta oltre 13 ettari, proprio di fronte al santuario di Santa Maria alla Fontana, di cui, paesaggisticamente, l’outlet ha spezzato l’incanto.
Terreni del Parco Sud completamente abbandonati

L’impegno di sviluppare un progetto per l’utilizzo dei 13 ettari l’aveva preso in carico il comune di Locate Triulzi e, almeno sino alla scorsa estate, l’assessore all’ambiente si era dato da fare coinvolgendo, per esempio, il DESR (Distretto di Economia Solidale Rurale del Parco Sud). Poi, mesi e mesi di silenzio.

Se un piccolo comune può avere anche qualche intoppo nel progettare il futuro di un’area di così grandi dimensioni, spicca purtroppo l’assenza dell’Ente Parco Agricolo Sud Milano, che è il destinatario finale dell’area.
Ma come? Riceve in compensazione (ovvero in regalo) un terreno di 13 ettari e se ne disinteressa? Sarebbe come se, ricevendo in dono un appartamento, lo lasciassimo lì per anni, pensando se affittarlo o utilizzarlo direttamente, come arredarlo, ecc.

Se non vi sono idee, chiamate le associazioni, sentite il territorio, ma non lasciate che un bene rimanga inutilizzato. Perché, se il pubblico mostra queste carenze, il privato potrebbe proporsi di valorizzarlo lui: a sue spese e, va da sé, alle sue condizioni.

Non è la prima volta che sollecitiamo l’intervento dell’Ente Parco.
Ma niente.

Vi sembra accettabile?

https://www.assparcosud.org/2-uncategorised/3298-scalomilanoterreniparco.html

 

2 commenti

  1. Perché in questo dannato Paese, l’ambiente, la natura, il paesaggio devono sempre giocare in difesa? Da anni ormai, se non da sempre, chi si batte per questi beni fondamentali lo fa per difenderli dall’assalto degli speculatori, appoggiati dai politici; non si riesce mai a giocare all’attacco, cioè per migliorare, per aumentare i boschi, le aree verdi.

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