No alla speculazione edilizia sull’area ex-Buon Pastore di Monza

Una petizione per lasciare alle generazioni future un quartiere più vivibile, con più verde, più spazi alla scuola e alla cultura, più servizi sociali, senza dimenticare il passato!

Si chiede all’attuale Amministrazione di ripensare l’uso delle aree abbandonate intorno al polo scolastico Frisi-Mosè Bianchi-Hensemberger, in particolare l’area Buon Pastore, a servizio anche delle scuole stesse, invece di destinarle (come attualmente previsto dal PGT approvato dall’Amministrazione precedente) prevalentemente a edilizia residenziale e commerciale.
Si chiede inoltre l’azzeramento del consumo di suolo, tutelando l’area verde e storico-artistica del Buon Pastore.

L’immensa area situata nella zona centrale di Monza, tra Via F. Cavallotti e via Pellettier, immersa nel verde di ex-giardini e orti, sembra da anni abbandonata.

Fu venduta dall’Istituto religioso Buon Pastore nel 2004 ad un privato, che aveva avviato dei lavori all’interno della struttura, in attesa di approvazione del progetto di ristrutturazione dell’area. L’ex convitto religioso verrà completamente deturpato e si presenterà con un’area “per terziario/commerciale, residenziale” (residenziale 80% e compatibili 20%), oltre ad un parco, che dovrà essere ceduto al Comune di Monza insieme alla villa storica completamente restaurata, con l’approvazione della Soprintendenza delle Belle Arti.

Secondo i progetti approvati, la chiesa annessa alla villa gentilizia del XIX secolo diventerà uno splendido negozio, tra palazzi, uffici e spazi commerciali!…
In particolare si prevede il riuso delle aree attualmente edificate per una superficie pari a 14.192 m2, di cui 2.903 m2 sono di nuovo consumo di suolo.

Un po’ di storia…

Quest’angolo di Monza, poco conosciuto dai monzesi, è un angolo storico di particolare rilevanza, tutelata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio. All’interno dell’ampia area verde, si trova infatti l’antica Villa Uboldi, soprannominata anche Villa Angela.
“La dimora fu fatta costruire intorno alla metà del XVII secolo dalla famiglia nobile dei Pollastri … caratterizzati dalla presenza di affreschi sul soffitto”.

La villa venne ceduta dagli Uboldi all’Istituto Buon Pastore di Milano, che l’affidò a Giuseppina Milani. Questa, in religione Suor Maria della Santa Famiglia, religiosa della congregazione di Nostra Signora di Carità del Buon Pastore, fondo’ l’istituto Buon Pastore di Monza, per accogliere le giovani senza famiglia.
In seguito, probabilmente nel 1868, fu acquistato a poco prezzo un edificio, posto vicino a quello già esistente acquistato dagli Uboldi, e qui il Buon Pastore negli anni successivi potè accrescersi, nonostante la morte della sua fondatrice, avvenuta il 19 dicembre 1881.

All’interno del complesso, venne costruita anche una Chiesa, voluta fortemente da Suor Maria, che ricevette la consacrazione il 3 luglio 1913 dal Cardinal Ferrari, arcivescovo di Milano.

Negli anni più recenti, intorno al 1980, la parte che probabilmente corrispondeva alla zona per la servitù di Villa Uboldi, ma utilizzata da suor Maria per dare ricovero alle sue ragazze, venne completamente ristrutturata dall’Istituto religioso e utilizzata ancora come sede di una comunità per bambine e ragazze in difficoltà e senza famiglia. Il corpo centrale, su due piani, presentava al piano terra un portico che si affacciava sul bellissimo giardino interno, diverse salette e una sala più grande, chiamata “salone delle feste“, una nuova chiesetta annessa al porticato del piano terra, utilizzata anche per le funzioni quotidiane delle Suore.
Al di sopra della chiesetta, gli alloggi delle suore. Il piano superiore dell’ala centrale era diviso in due settori speculari, con due scalinate d’accesso distinte ed era il “regno” delle piccole ospiti.
L’Istituto collaborava con diversi enti locali, alcune bambine erano affidate a famiglie, in attesa di adozione, le grandi venivano inserite nel mondo del lavoro e venivano seguite fino a quando non acquisivano una completa autonomia.

Una parte del parco, rimasto incolto per anni, veniva utilizzato da chi ne faceva richiesta alle religiose, come orto. Altre ali dello storico edificio hanno avuto diversi utilizzi nel corso degli anni. Dal 1965-1968 si erano tenuti i corsi CRACIS istituiti dal Provveditorato agli studi di Milano.
Nel 1972 l’Istituto Buon Pastore concesse al Comune di Monza un corpo del complesso sito in via Cavallotti (sul lato ovest prospiciente via Minerva) per ospitare la sede staccata della Scuola elementare Mantegazza e successivamente della Scuola media Zucchi e della Scuola elementare Marche, fino al 1983. Anche l’istituto Mosè Bianchi utilizzò una parte degli edifici del Buon Pastore, quella nell’attuale via Pellettier, come succursale dell’istituto tecnico commerciale.
Questa vecchia struttura già adibita a scuola negli anni ’70-‘80, potrebbe quindi essere ristrutturata per essere destinata ad aule, palestre e spazi per le scuole, di cui sono carenti.
La scuola Hensemberger, per esempio, ha aule in locazione in via Magenta, il Mosè Bianchi ha “in prestito” spazi nella sede della Provincia, con conseguenti spese di importo rilevante (uno spreco enorme di fondi della Provincia), il Frisi occupa praticamente tutte le aule disponibili, ed entrambi gli istituti non possono accettare ulteriori studenti.

Oggi l’area è occupata da senzatetto, segnata da un continuo degrado e da continui incendi che stanno devastando l’area di interesse storico, in attesa che l’immobiliare, il Comune e la soprintendenza arrivino ad un accordo…

Non perdiamo questo prezioso angolo di Monza!

Villa Uboldi nel 2016 è stata segnalata dal FAI nel censimento de “i luoghi del cuore“, uno dei siti abbandonati da non dimenticare, da proteggere e salvare con azioni concrete.

La petizione può essere sottoscritta qui.

2 commenti

  1. bisogna assolutamente fermare la cementificazione, c’è pieno ovunque di costruzioni recenti completamente vuote e già tendenti al degrado. è ora di fermarsi

  2. Bisogna assolutamente salvaguardare alcuni luoghi…bisogna anche andare avanti costruendo città più vivibili. Abbiamo bisogno di verde,tanto verde.
    La Brianza una volta era il polmone verde del nord Italia,ora è talmente cementificata che è irriconoscibile.
    L’aria è irrespirabile.
    È una tristezza! Goethe se dovesse rinascere non riconoscerebbe l’Italia da lui decantata nel viaggio attraverso l’Italia . Il clientelismo,il riciclo dei soldi,le famiglie”bene” che comandano nelle nostre cittadine da generazioni,quindi una politica fatta di interessi personali,famigliari e di favori a conoscenti, non ha aiutato il nostro bellissimo paese e non aiuta i nostri giovani.
    Quando negli anni 70 ci fu il blocco del petrolio noi ragazzi andammo da Desio al parco di Monza con i pattini a rotelle e ci deliziammo guardando i paesaggi, le corti,le persone che incontrammo.
    Oggi c’è solo tanto cemento, tanta solitudine e tanta paura persino nel salutare a volte il proprio vicino.
    Questo inverno per tre mesi sono tornata nei luoghi della mia infanziadove ancora vivono i miei genitori e mia sorella non vive lontano da lì.
    Sono stata ispirata da due amiche,che ringrazio e che sono stata contenta di rivedere,come ringrazio tutti gli amici che mi hanno accolta con gioia e calore dopo tanti anni. Purtroppo mi sono resa conto che quella forse non è più casa mia.
    Non per loro,ma per il clima che si respira . Per i grandi cambiamenti che ci sono stati.Monza dove ho studiato e lavorato ê invasa dalle macchine,non vi si può circolare,è triste!
    Quindi preserviamo quel poco di natura che vi resta,abbiamo il dovere di farlo per i nostri figli.

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