Il Casino dell’Orologio diventi il museo dei capolavori dimenticati di Villa Borghese

Italia Nostra, gli Amici di Villa Borghese e il Comitato per la Bellezza chiedono che le opere siano finalmente esposte, dopo un’attesa di 13 anni.

Villa Borghese è un museo a cielo aperto, paesaggistico e artistico, dotato di un patrimonio di capolavori oggi accantonato e dimenticato. Antichi bassorilievi, gruppi scultorei rinascimentali e barocchi, opere della collezione del Cardinale Borghese, che decoravano all’origine i giardini della Villa, sono stati rimossi tra il 1986 e il 1999 per sottrarli a furti e vandalismi, e molto opportunamente sostituiti da copie.

Per lungo tempo sistemati alla meglio, accatastati in una grotta-deposito, aspettano da almeno 13 anni di essere sistemati nella loro degna sede: il Casino dell’Orologio, destinato già dal 2005 dall’Amministrazione Capitolina a riprendere la sua funzione originaria di Museo.

L’attesa doveva essere breve: il tempo per il trasferimento di alcuni Uffici Comunali, temporaneamente presenti nel Casino, invece è durata circa dieci anni. Oggi e da due anni, finalmente, il Casino dell’Orologio è libero, ma le opere sono ancora nei depositi e nulla è stato fatto per la creazione del “Museo di Villa Borghese”; anzi, il Comune sta pensando di utilizzare le stanze del Casino per sistemare lì alcuni impiegati comunali. D’altronde, a chi non piacerebbe avere un ufficio in quel Paradiso?

Nell’attesa, otto anni fa (2010), una parte dei capolavori è stata ricoverata nel deposito sotterraneo del Museo Canonica, mentre il resto è ancora accatastato nel “deposito segreto”, inaccessibile e sconosciuto al pubblico. Nel tempo si è aggiunta una collezione di dipinti raffiguranti Villa Borghese nei secoli, raccolta dalle precedenti amministrazioni comunali, e ancora in attesa di sede.

Liberato finalmente il Casino dagli uffici comunali, Italia Nostra, gli Amici di Villa Borghese e il Comitato per la Bellezza chiedono di dare giusta sistemazione ai capolavori nascosti, restituendo il Casino dell’Orologio alla sua vocazione di Museo della Villa, e rispettando gli impegni presi dalle varie amministrazioni.

Un commento

I commenti sono chiusi.