Il 15 maggio gli italiani hanno esaurito le risorse naturali rinnovabili a loro disposizione

Secondo il rapporto del WWF e del Global Footprint Network EU overshoot day – Living beyond nature’s limits“, nel 2019 gli Europei hanno finito le risorse naturali a loro disposizione il 10 maggio, gli Italiani, invece, il 15 maggio.

Il range tra i diversi paesi membri dell’Unione Europea è piuttosto ampio, il Lussemburgo è il primo paese ad avere raggiunto l’overshoot, appena 46 giorni dopo l’inizio dell’anno, mentre la Romania sarà l’ultimo: la data dell’overshoot è prevista per il 22 giugno 2019.

Le diverse date sono il frutto di una comparazione tra impronta ecologica e risorse naturali disponibili per persona. In media, tenendo conto dello stile di vita degli Europei e della biocapacità disponibile, il 10 maggio l’Europa ha sfruttato tutte le risorse naturali a sua disposizione per l’anno in corso.

Questo significa che, una volta raggiunto l’overshoot, la CO2 emessa, da quel momento in poi, sarà più di quanto il pianeta sia in grado di assorbire, verrà distrutta più biomassa, con la deforestazione, rispetto a quanto la Terra sia in grado di generare ogni anno, le aree di pesca saranno sempre più impoverite, verrà persa biodiversità e più suolo rispetto alla capacità rigenerativa del Pianeta.

In tutti i paesi europei le emissioni in atmosfera sono tra le voci che influiscono maggiormente sull’impronta ecologica. Il Lussemburgo, ad esempio, ha raggiunto per primo il “triste primato dell’overshoot” in Europa a causa di una bassa tassazione sui combustibili fossili, visto che il petrolio e i suoi derivati costano poco, i cittadini di questo paese sono incoraggiati ad utilizzare il trasporto su gomma a scapito di altre forme di mobilità più sostenibile.

In altri paesi dove la contrazione economica si fa più sentire, l’overshoot si manifesta con più ritardo, come nel caso della Grecia ma anche dell’Italia. Un discorso diverso va fatto per la Francia, che, quest’anno, ha anticipato l’overshoot di 10 giorni rispetto allo scorso anno, a causa di eventi climatici estremi, che hanno alluvionato campi e pascoli, con una riduzione di biocapacità dal 20% al 30%.

Per questo, il WWF chiede ai leaders europei di impegnarsi per riportare in equilibrio l’impronta ecologica dei diversi paesi dell’Europa con le risorse naturali a disposizione.

Nello specifico l’associazione ambientalista chiede alla politica di focalizzare l’attenzione su 5 obiettivi:

1) cambiare i modelli di consumo e di produzione del cibo, attraverso

  • l’implementazione della PAC (politica agricola comunitaria) e il supporto agli agricoltori che intendono coltivare in modo sostenibile;
  • la predisposizione di un piano di azione che comprende le regole in materia di deforestazione e degrado delle foreste;

2) agire contro il cambiamento climatico,

  • adottando e attuando quanto contenuto nell’Accordo di Parigi;
  • revisionando gli obiettivi climatici ed energetici dell’Unione europea entro il 2030;

3) conservare la natura, puntando a

  • giocare un ruolo fondamentale a livello globale nella definizione di un “new deal for nature and people”;
  • rafforzare tutte le disposizioni esistenti che tutelano gli habitat naturali in particolare quelli che hanno a che fare con la risorsa idrica;

4) proteggere gli oceani,

-implementando tutte le disposizioni esistenti in materia di uso sostenibile del mare e protezione dell’ambiente marino

  • assicurando un controllo più puntuale su tutte le regole che riguardano le attività connesse al mare come la pesca e garantendo che i prodotti del mare che entrano in UE siano legali e ambientalmente sostenibili

5) investire sul futuro, ovvero

  • trasformare tutta l’area UE in una zona economicamente sostenibile improntata alla green economy
  • aumentare il bilancio UE destinato alla blue e green economy.

Leggi il rapporto EU overshoot day – Living beyond nature’s limits

Tratto da: http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2019/051-19/15-maggio-overshoot-italia