Pozzuoli: un mare di cemento

Le Mani sulla Città. Quali le opere pubbliche necessarie e quale Trasparenza?

A cura del Comitato di Pozzuoli del Forum Salviamo il Paesaggio.

Inanzitutto il quadro di riferimento. E le tempistiche…

Stiamo parlando di opere cosiddette “strategiche” che rientrano tra quelle di completamento del “Piano Intermodale dell’Area Flegrea”, funzionali ad affrontare l’emergenza “Bradisismo” tipica del territorio in questione, definito con la legge finanziaria 887 del 1984 che ne affidò l’attuazione al Presidente della Regione Campania, nelle vesti di Commissario Straordinario. Quindi opere che sarebbero dovute essere realizzate già 35 anni fa.

Opere che, in linea teorica, sono utili alla città mirando a realizzare il decongestionamento del centro storico e dell’attuale area portuale con l’apertura del Tunnel di collegamento Tangenziale-Porto, la realizzazione di un Terminal di Interscambio a monte, successivamente lo spostamento più a ovest della nuova darsena portuale per l’attracco dei traghetti diretti alle isole. Oltre ad altre due vie di fuga (a doppia carreggiata e rotonde) per ampliare e allargare i flussi di mobilità in caso di emergenza.
Di contorno aree verdi, aree attrezzate, parcheggi, piste ciclabili, infrastrutture e centro operativo per la protezione civile, insomma a complemento delle esigenze di mobilità facilitata e di sicurezza anche la funzione sociale dei servizi al territorio e alla comunità .

Tutto bello se non fosse che stiamo parlando di un mare di cemento in un contesto già densamente urbanizzato e saturo, di una forte impermeabilizzazione del suolo, di scarsa partecipazione della comunità locale e degli stessi rappresentanti istituzionali nella consultazione della documentazione tecnica e, dulcis in fundo, del conflitto di interessi che vede alcuni consiglieri di maggioranza e società proprietarie delle aree interessate dagli espropri necessari alle opere.

Certamente dubbia e spropositata nella misura e vastità l’utilità di queste opere per la collettività. Stiamo parlando di 270 milioni complessivi di euro affidati dal commissariato di governo alla Waterfront della famiglia Cosenza (la stessa che realizzerà i lavori attraverso l’impresa Copin 2, grazie ai fondi della legge 887/84 nell’ambito del Piano intermodale dell’Area Flegrea) per interventi che, tra annessi e connessi, servono a collegare lo svincolo della Tangenziale a un’area privata di proprietà della stessa famiglia di imprenditori che esegue le opere.

Se a queste opere aggiungiamo l’avvio di un richiesta di lavoro di manutenzione straordinaria con relativo adeguamento sismico sullo storico e importante complesso turistico balneare elioterapico dell’ex lido Raja- poi Lido Augusto, uno dei tanti casi in Italia di costruzione privata su demanio marittimo pubblico senza rispetto non solo dei vincoli paesaggistici ma anche dei limiti inviolabili costituzionalmente dei 5 mt di arenile, vediamo che sembra più un piano da “Mani sulla Città” di lauriana memoria. O, quanto meno, un intreccio di interessi tra privato e pubblico piuttosto dubbio. Condizione fisica che ne dovrebbe presumere la revisione e la riprogettazione rispettosa dei vincoli naturali o almeno l’arretramento se non la restituzione a bene pubblico.

Insomma, fermo restando l’utilità pubblica, le questioni di sicurezza e quelle relative al decongestionamento delle aree del centro storico, dovrebbero perlomeno essere rese esplicite e chiare, nonchè confrontabili con altre ipotesi meno invasive, gli impatti in termini di cementificazioni (metri cubi di cemento che impattano sul paesaggio e metri quadri di suolo che vengono sottratti alle funzioni ecosistemiche del territorio già pesantemente urbanizzato) ed eventualmente ridimensionate le opere con un proporzionamento più adeguato con quelle legate alle funzioni sociali (spazi pubblici) e ambientali (parchi e verde attrezzato).

In mancanza di questo confronto, comparazione e dei leciti dubbi sui conflitti di interesse sarebbe saggia una moratoria…

Un commento

  1. Premetto che non ho competenze in materia stradale ma solo certezza di come è diffusa la corruzione e il perseguimento di interessi particolari.
    Di recente ascoltando le divergenze o ipotesi diverse a riguardo di una piccola rotonda strade, quella di Lucrino, un’altro dubbio che mi viene riguarda la competenza e l’ affidabilità dei nostri amministratori e consiglieri comunali. ( vedi ultimo video e dichiarazioni del consigliere comunale di maggioranza M. Cutolo)
    Cosa può pensare un semplice cittadino ?
    A parte il cemento e gli interessi dei privati l’aspetto che più mi interessa è la presunta utilità per interesse pubblico, tutta da valutare e dimostrare.
    Sia in termini di sicurezza stradale che in maggiore e migliore viabilità.
    Dal 1984 al 2020, 36 anni passati e il previsto piano intermodale dell’area Flegrea L.887/1984, relativamente al tunnel via campana-via fasano, ancora non è attivo e fruibile.
    A parte questa “strana lentezza”, che da sola dimostra tutta l’urgenza e o emergenza dell’opera, o la sensibilità dell impresa e degli amministratori pubblici rispetto alla sicurezza dei cittadini.
    Solo il tempo dimostrerà la sua utilità pubblica, se la realizzazione e quindi l’uso non è esclusivamente per allontanarsi dal centro storico ma forse servirà più a favorire migliaia di accessi verso il centro storico e l’area portuale.
    Considerato i servizi di trasporto per le isole e la portualità turistica dei tratti di banchina dal vecchio porto.
    Una volta trasferiti i traghetti al nuovo attracco di via Fasano.
    Qualcuno dice: quel che fatto ormai è fatto.
    Vediamo il nuovo.
    Oggi, 2020, viene “ripensato” una “variante” al piano con una nuova opere: doppia carreggiata di via Fasano.
    Come mai 36 anni fa il piano non ha previsto questa nuova proposta di via di fuga?
    Se via Fasano è normalmente una strada poco trafficata ( dichiarazione dell assessore urbanistica comune di Pozzuoli, nel video del consiglio comunale di febbraio 2020 ) a cosa serve e a chi questa doppia carreggiata e l’esproprio di area del complesso monachelle ?
    Chi frequenta e vive in tale luogo sa che il traffico che in alcune ore del giorno
    si forma in via Annecchino in direzione Via Campi Flegrei è dovuto alla eccessiva presenza di strisce blu in via campi flegrei, sosta e parcheggio in entrambi i lati della strada e soprattutto in prossimità del semaforo tra via Campi Flegrei e via Domiziana.
    Perche’ non viene proposto una rotonda al posto di questi semafori ?
    Solo per consentire con più libertà e meno costi di custodia ( eliminazione dell’attraversamento dei binari ) l’ingresso di due camion che entrano ed escono dalla fabbrica Prismian ?
    L’attraversamento dei binari con l’attuale sistema custodito con segnale acustico e barra di sollevamento azionata dai custodi della ex Pirelli quanti e quali danni e o incidenti ha provocato nell’arco di 50 e più anni nella sua funzione ?
    Vista la “disponibilita” dei proprietari dell area ex sofer nel proporre al commissario regionale l’esproprio del suolo di se stesso per favorire ingresso dei camion direttamente in fabbrica della Prismian per evitare l’attuale passaggio a livello e visto anche l’interessamento della fabbrica prismian non è piu razionale, meno costoso, meno cemento, prevedere che i camion provenienti dalla tangenziale di via campana attraverso il nuovo tunnel una volta giunti in via Fasano entrano direttamente in un corridoio ( strada cieca parallela a via fasano ) che oltre ad entrare direttamente nella fabbrica Prismian servono anche per i varchi di accesso previsti dal PUA waterfront ?
    Cosi da evitare ulteriore stravolgimento di via Annecchino ( sottopasso alto 5 metri e largo altrettanto che dall ingresso del viale scuola Pergolesi entra nell’area del complesso monachelle) e dell area demaniale del cosiddetto complesso delle Monachelle.
    O è proprio questo l’obiettivo di tale nuovo piano?
    Rendere appetibile agli interessi di speculazione privata la “prendizione” del complesso monachelle.

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