E’ datata 28 luglio la Delibera con cui il Consiglio dei Ministri impugna formalmente la legge piemontese “Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia“, che aveva già visto un importante contributo critico da parte del coordinamento piemontese del Forum Salviamo il Paesaggio.
Un particolare curioso (e parecchio indicativo): la citata L.R. 7/2022 è di circa 24 pagine e la Delibera del CdM è di circa 31 pagine…
Così recita testualmente l’atto di impugnazione:
La legge regionale, che reca disposizioni di semplificazione in materia urbanistico edilizia, è censurabile relativamente a numerose disposizioni, che, intervenendo sulla disciplina urbanistica ed edilizia regionale vigente, determinano la violazione di norme statali di riferimento, ponendosi così in contrasto con i principi fondamentali posti dallo Stato in materia di governo del territorio e tutela della salute, in violazione dell’articolo 117, terzo comma della Costituzione, violando altresì la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente, dei beni culturali e del paesaggio, in contrasto con l’articolo 117, secondo comma lettera s) della Costituzione, nonché di tutela della concorrenza, di livelli essenziali delle prestazioni e di funzioni fondamentali dei comuni, di cui all’articolo 117, secondo comma lettere e) e m) e p) della Costituzione.
Si evidenzia altresì il contrasto con gli articoli 9 e 32 della Costituzione che riconoscono quali valori imprescindibili della Repubblica, rispettivamente, la tutela dell’ambiente e del paesaggio e quella della salute, nonché con il principio di ragionevolezza di cui agli articoli 3 e 97 della Costituzione.
Risultano, in particolare, censurabili, per le ragioni che di seguito si illustrano, le sotto elencate disposizioni della legge regionale: