Successo del sit in a Cagli contro il lago

Circa un centinaio di persone hanno partecipato al sit in organizzato dall’Alleanza delle associazioni ambientaliste marchigiane sabato 2 luglio a Cagli contro il progetto del lago per l’innevamento artificiale delle piste sul monte Acuto.

“No Lago” “Milioni sprecati – basta scempi” “No impianti – Catria libero” sono gli slogan portati su alcuni striscioni a rappresentare una protesta che è sempre più forte tra i cittadini e il mondo del volontariato (significativa la presenza dei giovani di FFF e di Extinction Ribellion). La scelta di Cagli è dovuta al fatto che sul progetto, redatto dal comune di Frontone e finanziato dalla Regione Marche con circa 900 mila euro, dovrà esprimersi l’Unione Montana che è competente per la Vinca (Valutazione di incidenza).

Infatti, l’area in cui sarà costruito il lago (grande come un campo di calcio e profondo fino a 7 m) si trova a 1450 m slm ed è soggetta a vari vincoli ambientali, floristici e paesaggistici. Tra i beni ambientali tutelati c’è il prato/pascolo che costituisce un habitat prioritario per l’Unione Europea (codice 6110-6210-6220) ai sensi della normativa della Rete Natura 2000, ma l’area è anche Zona Floristica Protetta. Il bacino idrico, che sarà alimentato dall’acqua piovana e da alcune fonti naturali, sarà ad uso esclusivo della società che gestisce gli impianti per lo sci da discesa e non servirà per alimentare gli animali al pascolo o per l’uso umano.

Un ulteriore squarcio che si aggiungerà a quelli già perpetrati ai danni della faggeta d’alto fusto e che resterà a futura memoria come testimonianza della insipienza degli amministratori locali (Regione, Comune e Provincia), che invece di preservare la bellezza e le potenzialità ambientali del massiccio del Catria hanno deciso di consegnarlo alla speculazione e al guadagno immediato di pochi.

I manifestanti hanno pertanto chiesto a gran voce alla Unione Montana di bocciare il progetto, non concedendo la compatibilità ambientale, e alla Giunta della Regione Marche di revocare il finanziamento.

Visto che i lavori dovranno iniziare entro il 17 luglio gli ambientalisti terranno gli occhi puntati sull’iter del progetto e nel malaugurato caso non fosse fermato da chi ha responsabilità politiche e tecniche, si rivolgeranno subito alla magistratura amministrativa perché i soldi pubblici non siano utilizzati per un ennesimo scempio ambientale.

La Alleanza della Associazioni Ambientaliste Marchigiane di: Club Alpino Italiano, ENPA, Federazione Pro Natura, Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra, Lega Abolizione Caccia, Lega Anti Vivisezione, Legambiente, Lipu, Lupus in Fabula, Salviamo il Paesaggio, WWF.