Fermare pista ciclabile e abbattimento alberi in Via Don Bosco a Vallecrosia

A Vallecrosia, in Liguria, è già in corso l’abbattimento di tutta la storica alberata di aranci ed oleandri che hanno circa sessant’anni, ed è prevista la copertura di un antico pozzo freatico, il tutto per la creazione di una pista ciclabile.

I lavori relativi alla pista ciclabile di Via Don Bosco (da via Romana a ex Casa Comunale) presentano molte criticità:

  • è già in corso l’abbattimento di tutta la storica alberata di Via Don Bosco; l’alberata di aranci ed oleandri ha circa sessant’anni: in termini ambientali, la sua perdita è irrimediabile e non compensabile con nuove piantumazioni di alberi più giovani;
  • è prevista la copertura di un antico pozzo freatico, tuttora funzionante, nel parcheggio adiacente a Via Don Bosco;
  • la perdita di 75 alberi pluridecennali e di un pozzo d’acqua privano la zona di efficaci presidi contro l’inquinamento e la crisi climatica, con il pretesto di incrementare la mobilità sostenibile;
  • la pista ciclabile si situerebbe in zona ad alta densità abitativa, innestandosi con undici passi carrabili e svariate attività commerciali;
  • non risponde alle reali esigenze dei residenti, perché diminuisce fortemente i parcheggi lungo la via;
  • restringe il marciapiede più utile, rendendolo più difficilmente percorribile;
  • molti aspetti del progetto esecutivo approvato (tra cui le misure di marciapiedi e carreggiata) non corrispondono ai rilievi effettuati sul posto;
  • si teme l’abbattimento dei tigli del secondo tratto di Via Don Bosco per la prosecuzione della pista ciclabile.

Questi interventi cancellerebbero quello che rimane del patrimonio storico, culturale e ambientale di Vallecrosia del quartiere.

Contribuiamo a impedire questo ennesimo danno sociale e ambientale sottoscrivendo questa petizione on line.

Un commento

  1. Pur essendo convinta ciclista, sono contraria alla creazione della pista ciclabile a Vallecrosia, data la devastazione dell’alberata prevista, veramente vergognosa e assolutamente in controtendenza rispetto alle esigenze di contratare il riscaldamento climatico, che prevederebbero semmai la piantumazione di molti altri alberi. Alberi di sessant’anni non sono comunque sostituibili con nuovi impianti.

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