Roma: nell’area ex Snia avanzano le ruspe

Il Forum Territoriale Permanente “Parco delle Energie” ha sollecitato formalmente la Soprintendenza Speciale di Roma, la Sovrintendenza Capitolina, l’Assessorato Ambiente Roma Capitale, l’Ente gestore Roma Natura, il Presidente e l’Assessore all’Ambiente del V Municipio ad intervenire urgentemente per effettuare accertamenti su sbancamenti terra e rimozione di vegetazione con habitat d’interesse comunitario nell’area ex Snia ai fini della loro immediata sospensione.

il Forum Territoriale Permanente “Parco delle Energie” su sollecitazione dei cittadini allarmati chiede con urgenza sia accertato che la presenza odierna (14 dicembre) di ruspe operanti all’interno dell’area dei ruderi ex Snia di Via Prenestina, di proprietà della Società Ponente 1978, sia stata da questa comunicata alle autorità competenti, ricevendone le opportune autorizzazioni; sono infatti in corso interventi di sbancamento e asportazione della vegetazione, come da materiale fotografico allegato, ripreso in data odierna 14/12/22. Tali interventi appaiono in tutto analoghi a quanto peraltro già comunicato alle Vs Amministrazioni la scorsa primavera (Lettera FTP 31/3/21 che si allega) quando risultò che la proprietà non aveva non solo ottenuto ma nemmeno richiesto alcuna autorizzazione per procedere (Prot.15005 Roma Capitale 17/5/21). All’epoca inoltre, su segnalazione di Roma Capitale attraverso la Prefettura, il Ministero dell’Ambiente accertò “indizi di danno ambientale” (ISPRA Prot.48411 16/9/21; Prot.67730 21/12/21), danno che si sta con evidenza reiterando proprio mentre è in fase di chiusura l’istruttoria regionale volta ad ampliare le tutele ambientali dell’attiguo Monumento Naturale “Lago ex Snia Viscosa” (Prot.17050 Reg.Lazio 4/5/22), all’area dei ruderi oggi percorsa dalle ruspe, area le cui funzioni ambientali, nonché la presenza di habitat d’interesse comunitario sono state riconosciute da ISPRA e acquisite in detta istruttoria (Prot.1040437 Reg.Lazio 21/10/22).

Chiediamo pertanto siano allertate le autorità responsabili di vigilare sul vincolo paesistico c.d. “Ad duas lauros” che interessa il quadrante in cui l’area dei ruderi ricade, sulla tutela ambientale del compendio, nonché sulle salvaguardie apposte dalla Sovrintendenza capitolina per i beni riconosciuti di archeologia industriale della Capitale. Chiediamo inoltre di procedere affinché sia disposta l’immediata sospensione dei lavori, nelle more dei suddetti accertamenti, e con l’urgenza necessaria ad impedire la reiterazione dei danni già arrecati nel 2021, proprio agli ecosistemi di cui ora è prossimo l’assoggettamento a tutela.Allo scopo, si ritiene opportuno evidenziare che:

  • l’intera area, sia privata che protetta, ricade nel comprensorio noto appunto come “Ad duas lauros” vincolato con DM. 21.10.1995 (ex art.1 lett. m) D.lgs 431/1985) e come tale soggetto alle norme di tutela di cui all’art.136, comma 1, lettere c) e d) del DL. 42/04 e s.m.i. ed al regime di salvaguardia previsto per i beni paesistici vincolati ope legis ex art.134, comma 1, lett. b), e art.142 dello stesso;
  • la zona privata dei ruderi dismessi è riconosciuta dalla Sovrintendenza Capitolina, quale “area di archeologia industriale” e come tale soggetta alle tutele previste dalle norme NPRG per tale patrimonio (Elaborati G1, Foglio 18, ID 96 “Fabbrica Tessile Snia Viscosa, Via Prenestina 173”; Parere 1076 del 17.01.2013, Sovr. Capitolina) la cui consistenza è stata espressamente individuata in Conferenza dei Servizi (Prot.1076 Sovr.Capitolina 17/1/2013);
  • nell’area attigua ai ruderi è stato istituito il Monumento naturale con DPRL 108 del 30 giugno 2020 (BURL 83-2/7/2020) a tutela delle sue riconosciute ambientali rispetto al quale il previsto allargamento delle tutele ai ruderi (DPRL 19735 19/05/22) riveste funzioni di salvaguardia, oltre ad ospitare habitat d’interesse comunitario, come accertato da specifico parere ISPRA (Prot.1040437 Reg.Lazio 21/10/22);
  • sull’impatto generato dagli sbancamenti operati dalla proprietà nella primavera 2021, ISPRA si è già pronunciata, su richiesta del Ministero Ambiente, accertando “un’ampia attività di rimozione della vegetazione” con indizi di “danno ambientale” (Prot.48411 ISPRA 16/9/21; Prot.67730 ISPRA 21/12/21) – dal 2021 al 2022 si è assistito ad un processo di ricolonizzazione dell’area dei ruderi oggi nuovamente colpita dagli sbancamenti, con la ricostituzione degli habitat vegetazionali dichiarati prioritari ex Dir.92/43/CEE e riconosciuti nel DPRL 108/2020, quali percorsi substeppici di graminacee e annuali di
    Thero Brachypodietea (habitat 6220*) e pinete mediterranee endemiche con Pinus halepensis (habitat 9540), di cui in Allegato la relazione trasmessa alla Presidenza della Regione Lazio, solo pochi giorni or sono, nel tentativo di prevenire ciò che invece sta accadendo.

Certi della vostra sollecita attenzione, porgiamo distinti saluti.

per il Forum FTP:
Enzo De Martino e Alessandra Valentinelli

Un commento

  1. Forse gli autori sperano nel nuovo Governo di destra della Meloni che possa delegiferare sulle protezioni ambientali o nel nuovo Sindaco anche per allentare i controlli?

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