Il Piano “Regalatore” e i Re di Roma…

L’Agro Romano sta sparendo.

Al suo posto colate di cemento per costruire quartieri fantasma, dormitorio, dove appartamenti di 60 mq si vendono a più di un miliardo delle vecchie lire. Il Piano “Regalatore” ha concesso 60 milioni di metri cubi ai costruttori privati e solo 600.000 per l’edilizia popolare. Palazzinari 99%; case popolari 1%.

Eppure la Legge prescriverebbe una percentuale di edilizia popolare tra il 40 ed il 70% delle cubature totali di un Piano Regolatore.

In 60 milioni di metri cubi entrerebbero fino a 600.000 abitanti: per occupare tutte quelle case bisognerebbe far emigrare nella capitale  l’intera popolazione dell’Umbria o la città di Genova.
Se poi si considera che nelle zone centrali della città ci sono 200.000 appartamenti vuoti, sfitti o abbandonati (dati Eurispes), a cosa serve riempire di cemento quel poco che resta di campagna romana?

Quali capitali (e di quale provenienza …) devono essere riciclati in questa ecatombe di cemento? Con quali connivenze politico-affaristiche?

Per approvare il Piano Regolatore non si è esitato a chiedere – e ottenere – dalla Regione Lazio lacancellazione della Tutela Paesaggistica in tutte le zona dove esisteva interesse a costruire. Così è stato il Paesaggio a doversi adattare al cemento e non viceversa.
Le Soprintendenze, poi, si sono ben guardate dal rilevare o apporre vincoli in contrasto con gli interessi speculativi. A discapito di siti archeologici, ambientali, monumentali, storici e paesaggistici di assoluto pregio.

E’ il caso del sito della Torre Chiesacciasito archeologico (reperti a partire dl IV sec. A. C.),ambientale (Fosso vincolato del torrente Rio Petroso), storico monumentale (Torre e  Chiesa Medievale con “Domus Culta” e Campo fortificato, Casali di bonfica e colonizzazione dell’Agro Romano), paesaggistico (Colline dell’Agro e un bosco di Querce monumental). Nonostante ivincoli di totale inedificabiltà ex Codice Urbani, rilevati anche in sede di istruttoria da un Funzionario della soprintendenza incaricato per l’istruttoria, la pratica fu avocata a sè dal Soprintendente, nominato lì dalla politca …

Non è il primo nè l’ultimo caso del genere. Al posto di questo scorcio unico, una colata di oltre un milione di metri cubi di cemento, con parte delle cubature che devasteranno addirittura il parco di querce secolari dove “sbocceranno” 5 palazzoni di 9 piani. In totale violazione anche di quel “Piano Regalatore” di recente bocciato: ma che ai “Re di Roma” non fa un baffo …

Silvio Talarico, giornalista

 

6 commenti

  1. A Casal Monastero ci sarà una nuova colata di cemento in cambio della realizzazione del prolungamento metro B. Già sono previsti Casal Monastero 2 e 3, in più i costruttori del Project financing avranno in cambio dal Comune di Roma un’area dove costruire un edificio di circa 70m di lunghezza per 70m di altezza. Già nel quartiere ci sono molti appartamenti inutilizzati, come anche nella vicina zona di Porta di Roma.
    L’unica proposta che il Comune dovrebbe fare a questi signori è di avere una percentuale di denaro dai biglietti dell’utilizzo della stessa metro, in modo da risarcire quanto speso. Non c’è più nulla da costruire!

  2. Ciao a tutti! Silvio ti faccio i miei complimenti per aver ricordato la tristissima vicenda di Tor Chiesaccia…ogni mattina ci passo davanti e mi viene da piangere! Caltagirone non ha avuto pietà e ha trasformato quel posto meraviglioso in uno schifo…
    Non è solo colpa di Caltagirone…nella torta ci magiano tutti palazzinari, politici, soprintendenti…il XII Municipio di Roma sta costruendo senza sosta decine e decine di aree: la compensazione di Parnasi ha permesso la costruzione di quei due mostri davanti a Roma Eur di 800.000 mc, e sono previsti interventi in ogni dove, dal quartiere Laurentino a Tor de Cenci, perfino al confine con Pomezia in località Paglian Casale la politica e i palazzinari stanno forzando perfino uno dei primi vincoli paesaggistici della soprintendenza del Lazio per realizzare 900.000 mc di palazzine in mezzo ad una delle aree dell’agro romano scampate alla furia costruttrice ed ancora vergini.
    Perche non proviamo a fare qualcosa anche noi per cercare di batterci contro questo scempio????

  3. dappertutto è così, a Roma i famigerati art.11 si stanno mangiando ogni residuo fazzoletto di verde, per quanto riguarda l’Agro Romano, non c’è più…lo scempio della Portuense da affascinante campagna ad ammasso di palazzoni e centri commerciali, parcheggi e rotatorie, ha stravolto la vita di un quadrante e le abitudini degli abitanti, prigionieri delle automobili.

  4. Alla fine della lettura di questo testo si puo dire solo una cosa: facciamo qualcosa! Cosa posso fare per impedire questi danni al paesaggio? Come possiamo recuperare il recuperabile? Come far pagare le responsabilita` di questi irresponsabili?

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