Sardegna, cemento in riva al mare tra residence e campi da golf

Si potrà costruire anche entro trecento metri dalla costa. Il sacco delle coste. Il governatore Cappellacci pronto a cancellare i divieti di Soru. Ambientalisti in rivolta. La legge salva coste voluta dalla giunta Soru sta per essere smantellata

Legge salva coste abolita, vecchi piani di lottizzazione tirati fuori dai cassetti, 25 campi da golf per succhiare un’acqua che con il caos climatico diventerà sempre più preziosa. E, a chiudere in bellezza, un’altra colata di cemento che la giunta regionale si appresta ad approvare. È la cura del Pdl per una Sardegna che ha resistito all’epoca d’oro dell’urbanizzazione selvaggia e rischia di cadere ora, proprio in vista del traguardo di uno sviluppo economico dolce, capace di far leva sulla bellezza del paesaggio per creare un’onda lunga di occupazione e benessere.

L’allarme viene dalle associazione ambientaliste insorte di fronte a un sistema di deroghe che aumenta la possibilità di costruire nuova cubatura sulla fascia costiera. “L’attacco è cominciato con il piano casa del 2009, il biglietto da visita della giunta Cappellacci dopo una campagna elettorale che era stata direttamente sponsorizzata dal presidente del Consiglio”, spiega Gaetano Benedetto, direttore delle politiche ambientali del Wwf. “Questo piano casa prevede ampliamenti con aumenti di volume dal 10 al 45 per cento ed elimina una serie di controlli: potrebbe portare all’apertura di circa 40 mila cantieri per opere anche entro la fascia dei 300 metri dal mare. È incredibile che una Regione dalle risorse infinite come la Sardegna immagini una crescita attraverso la strada predatoria del mattone anziché attraverso uno sviluppo armonico del suo territorio e della sua identità”.

Il Pdl replica parlando di semplificazione delle procedure. In effetti le nuove procedure sono così semplici che, nel disegnare il progetto di riforma, è saltato anche il dialogo con i diretti interessati, gli amministratori locali. Invece di consultarli, la maggioranza di centrodestra ha deciso di affidarsi alla pubblicità, sostenuta dai fondi pubblici. Sui quotidiani sardi sono comparse due pagine a pagamento per sostenere la tesi che il Piano paesaggistico regionale voluto dalla vecchia giunta Soru contiene troppi vincoli, troppi divieti, mentre per rilanciare l’economia bisogna ricorrere al mattone.

“È un segno di irresponsabilità politica: dei soldi utilizzati in questo modo in un momento in cui la gente è affamata e disperata dovranno rendere conto”, protesta Gian Valerio Sanna (Pd), padre del Piano paesaggistico regionale della giunta Soru. E sulle 90 pagine del nuovo Piano di deregulation si scatena la protesta dell’opposizione e degli ambientalisti, preoccupati che il complesso intrico di deroghe in discussione dia il via libera all’assalto delle campagne e faccia saltare i vincoli anche entro i 300 metri dalla costa.

“È particolarmente grave il progetto dei campi da golf”, sottolinea Ermete Realacci, responsabile Pd per la green economy. “Non tanto per l’intervento, pur pesante, in termini di acqua e pesticidi, ma perché costituiscono la testa di ponte per una cementificazione selvaggia”. Il meccanismo – spiega Vincenzo Tiana, presidente di Legambiente Sardegna – è semplicissimo: si crea un campo da golf sostenendo che è solo un prato verde, perché opporsi? e poi si costruisce un annesso villaggio turistico perché da qualche parte chi gioca a golf deve pure dormire.

“Con il pretesto di favorire l’occupazione si stravolgono le norme di tutela della Sardegna senza comprendere che, così facendo, si raggiunge un risultato opposto a quello dichiarato”, ricorda Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente onorario del Fai. “Solo difendendo l’incalcolabile patrimonio dell’isola in termini di paesaggio, e della cultura che ha contribuito a disegnare nel corso dei secoli questo paesaggio, si potrà mettere a punto un’economia duratura e di ampio respiro, in grado di funzionare al di là della breve stagione turistica attuale”.

 

di Antonio Cianciullo

da La Repubblica

 

 

5 commenti

  1. Carcere a vita solo per chi pensa di deturpare ancora il paesaggio . fermiamoci cosi cercando di bonificare piuttosto che deturpare col cemento. Certo la mia Sardegna vergine di quando ero piccolo io non si vedrà mai più ,ma si può ancora salvare il salvabile incominciando a incarcerare cappellacci e tutta la giunta regionale che non sta facendo gli interessi dei sardi ma solo di pochi speculatori. Ma che cazzo ne facciamo dei campi di golf? Perchè non gli viene una bella idea come quella di fare strade di penetrazione al mare affinchè tutti i cittadini sardi possano accedere alle spiagge e invece vediamo kilometri e kilometri tutto recintato e privato. Intendiamoci non ho niente per chi ha la villetta al mare , ma proibire a chi non ce l’ha di accedere al mare è un delitto che la giunta regionale non ha ancora risolto. Creare strutture anche per chi soldi ne ha pochi e non si può permettere la villetta al mare . creando posti macchina chioschi e posti di ristoro a prezzi controllati . Avete visto cosa hanno fatto a Costa Rey , vicino allo scoglio di Peppino . io ricordo una natura incontaminata dove si poteva paseggiare tranquillamente anche d’estate , ora hanno fatto il villaggio , mi sembtra che si chiama Santa giusta , villaggio costruito per continentali che arrivano per 15 giorni arrostiscono , non sanno che tutto fare barca a vela, sci nautico , motoscafi moto e altre minchiate varie e poi ripartono. Quando passi li sembrano anche scocciati che passi nella spiaggia di tutti sono 10 anni e più che non metto piede in quella zona e vado ancora solo nei posti accessibili ai sardi. Nessuno dovrebbe votare questi politici che se ne fregano dei cittadini e che non vogli0no realizzare gli accessi al mare affinchè il mare possa essere fruito da tutti. La zona di rispetto almeno di trecento metri deve valere ovunque e se piantumato ancora meglio. Quanti giovani si potrebbero assumere per il controllo di dette aree . Ma credo che il mio continuerà ad esseere solo un sogno., se i sardi continueranno a votare questa classe politica inefficiente e dannosa per il territoprio della Sardegna. Fortza paris.

  2. Leggendo l’articolo di La Repubblica, e anche il successivo commento del 2 Novembre (SIMO), ho la sensazione che molti affrontino il problema ‘rischio di cementificazione’ da una prospettiva ‘idealistica’, certamente apprezzabile, sicuramente poco efficace nel mettere a fuoco l’essenza della questione;
    Quando si spiega ai sardi che edificare villaggi turistici a meno di trecento metri dalla costa danneggerà l’economia sarda perchè depaupererà quel patrimonio irripetibile di territorio e paesaggio costiero che tutti riconoscono, si enuncia una tesi molto debole e poco difendibile;
    in effetti è molto difficile sostenere che la ricaduta economica del turismo ‘sostenibile’ quale si manifesta sulla costa sarda sud-occidentale (costa verde e limitrofi)rechi alla popolazione sarda maggiore ricchezza di quanto avvenga in costa smeralda, dove la densità abitativa costiera è forse 10 volte più elevata.
    La cementificazione del territorio danneggia il turismo solo per gradi estremi di abuso, ma, come quasi tutta la costa ligure insegna, bisogna ammettere che anche una urbanizazzione costiera spinta (la cosiddetta ‘rapallizzazione’) è tutt’altro che incompatibile con il successo turistico di un determinato territorio costiero;
    Più in generale bisogna purtroppo riconoscere che la conservazione dell’integrità del paesaggio (e non solo per quanto riguarda i luoghi selvaggi, ma anche per il paesaggio agreste e anche talvolta per quello urbano)rappresenta spesso per le popolazioni residenti un costo, quanto meno sul breve-medio termine, anche se probabilmente si possono prevedere vantaggi economici sul lungo periodo;
    dobbiamo in altre parole ammettere che l’esigenza che molti di noi sentono fortemente di vivere in un mondo ricco di bei paesaggi è una esigenza prima di tutto estetica, e quindi un lusso; e i lussi si pagano; noi benpensanti cittadini dell’Italia urbanizzata possiamo sognare e desiderare una Sardegna incontaminata, ma in qualche modo dobbiamo risarcire i sardi dei mancati introiti;
    estremizzando la posizione questo significa che se desideriamo che un determinato territorio non venga edificato, è molto più corretto che lo Stato (o qualunque altro ente interessato alla conservazione) lo acquisti, piuttosto che imporre vincoli di inedificabilità agli abitanti.
    E’ chiaro che in un paese in difficoltà economica come l’Italia, che tende ad alienare il patrimonio pubblico anzichè ampliarlo, questa prospettiva appare poco praticabile; tuttavia illudersi che la bellezza del paesaggio che tanto desideriamo sia veramente desiderabile da tutti (compresi quelli che in quel paesaggio ci vivono e lavorano) non aiuta a risolvere il problema.

    Pierpaolo

  3. Premetto che adoro la mia terra e il mare della Sardegna, Ok difendere la costa ma la Legge Soru è esagerata! Siamo in un’isola dove si può costruire solo in prossimità della costa!! Vedo che nel Principato di Monaco che è costruito fin quasi dentro il mare il turismo è eccezionale e non solo quello. Con questa Legge si è danneggiato enormemente l’edilizia e tutto ciò che ruota intorno. Qui in Sardegna questo settore è in crisi totale!!! Sono assulutamente d’accordo che ci si limiti ai 300 mt dal mare. E basta con i buonismi, dobbiamo anche mangiare!!!

  4. Qualcuno faccia capire ai Sardi che il loro valore aggiunto sta proprio nel paesaggio … deturpandolo, costruendo lungo le coste, creando nuove “coste smeralde” … perderanno tutti i posti di lavoro legati al turismo “buono”, quello cioe’ fatto da persone che amanno girare e perdersi per i loro fantastici territotio … il turismo della “gente con i soldi”, quella da campo da golf e villetta con spiaggia privata, difficilmente andranno a comprare pecorino dal pastore o cesti intrecciati in qualche paese del centro …

    1. salve:
      In questo paese mancano assolutamente i soldi per intervenire sulle situazioni prioritarie ma anche sulle semplici normalità.
      Prima che si arrivi ad una rivoluzione faccio una proposta:
      premetto che questa mia proposta non ha mai trovato un dibaTTITO PERCHè TROPPO SEMPLICE e per il rischio di sconvolgere il ns sitema economico basato su interessi di poche persone;
      Questa proposta è dirompente e credibile nonchè condivisibile da tutti di qualunque schieramento. Ormai i cittadini sono nauseati dalla politica attuale e finalmente questo è il momento favorevole per entrare in scena fuori dai vecchi schemi.
      Premetto ancora una cosa e cioè che le possibilità di ridurre l’evasione fiscale in genere si può applicando una tassazione indiretta oppure attraverso l’uso della moneta elettronica ma entrambe queste soluzioni sono avversate sia dalla Sn che dalla Ds perchè coordinate dalle lobbies .Io sono andato in pensione oltre 15 anni fa e già quella volta asserivo che non solo la mia azienda ma anche l’Italia era in metastasi ed ero considerato un pessimista ma oggi mi accorgo che sono stato un ottimista,Dalla mia esperienza di controllo a tutti i livelli ed in tutte le aree da quelle tecniche a quelle economiche ho compreso che non esiste alcuna soluzione valida per ridurre l’evasione se non spendendo enormi risorseumane e sia in termini finanziari e dopo vari ripensamenti sono venuto alla conclusione che dato il momento tragico in cui versa il ns paese si potrebbe tentare di offrire ai cittadini una soluzione credibile e condivisibile e cioè proponendo un semplice intervento come questo: utilizzare il codice fiscale per numerare tutti i conti correnti,bancomat,carte di credito ecc cioè tutti quelli che hanno rilevanza economica finanziaria ma anche tanti altri come la patente,i contratti di servizio,assicurazione, libretto lavoro,tessera sanitaria ecc. Naturalmente si lascerebbero circolare monete per 2500 euro come proposto.

      Gli enormi vantaggi che ne deriverebbero saREbbero quelli di un’enorme semplificazione burocratica con una riduzione cartacea di tante comprovanti e(quante foreste in più) addirittura la possibilità di circolare senza documenti perchè un pubblico ufficiale tramite internet avrebbe la possibilità di conoscere tutti i ns adempimenti. Insomma soppressione delle modulistiche dei vari settori,transazioni tra soggetti sia di persone fisiche che giuridiche individuabili subito,assegni circolari garantiti,transizioni immobiliari semplicissime ma anche transazioni internet sicure.
      Attraverso tutti questi vantaggi i cittadini potrebbero capirne l’importnaza di un simile intervento ed a questo si aggiungerebbero la semplificazione dei controlli ma con enormi rientri di denaro dal nero e cioè dalle mafie,dalla prostituzione,dalle tangenti,,dal commercio della droga,da miniro rapine e da una riduzione dei cassieri e dai vigilantes.Anche il controllo sulle ditte sarebbe molto semplice sui loro fondi neri insomma una grande possibilità di mettere le mani su una gran parte di quei 500 miliardi annui d’evasione.
      Come contropartita si potrebbe offrire agli italiani un’indennità di disoccupazione rivolta a tutti i cittadini,una riduzione del costo del lavoro,un miglioramento della scuola e della sanità ed accantonare l’idea di prolungare il periodo lavorativo.
      Proporrei anche un programma politico come questo:
      -riduzione drastica degli stipendi dei parlamentari anche del 50% e dei loro benefits
      -riduzione drastica delle autoblu portandole a 300 contro le 20 o 60mila in circolazione e di conseguenza anche le relative scorte.
      – due soli gradi di giudizio come in vigore in altri paesi.
      -internet gratis
      – nuovi investimenti per la scuola e per il ns patrimonio artistico culturale
      -riduzione del costo del lavoro
      -indennità di disoccupazione estesa a tutti i cittadini e non solo a quelli sindacalizzati
      -altri interventi di urgenza prioritaria
      Non sono un esaltato ma i tanti denari che occorreranno per attuare questo programma li recupereremo semplicemente dai
      evasione fiscale attra sverso una semplice nuova politica di controllo sull’evasione

      ECCO altri VANTAGGI IMMEDIATI:
      -recupero enorme dell’IVA e dell’Irpef conteggiata sui oltre 300 miliardi annui d’evasione per il lavoro nero

      -disponibilità immediata di gran parte del valore del “SIGNORAGGIO” c
      – ulteriore disponibilità per le entrate : irpef conteggiata da pochi impiegati tramite un programma informativo
      -una massa di nullafacenti addetti al controllo,commercialisti,banchieri,avvocati,giudici,impiegati diversi,ecc disponibili ad assistere gli anziani,migliorare l’ambiente, dar una mano alla giustizia , i poliziotti di quartiere,….insomma..un popolo controllato ma con un’assistenza superiore a quella svedese(dalla culla alla bara) o forse è meglio lasciare le cose come stanno così rimaniamo un popolo dinamico?
      -sparizione istantanea dei furbetti
      -riduzione drastica dei contenziosi civili e penali
      -concorsi più trasparenti
      -riduzione drastica dell’esportazione dei capitali
      -Eliminazione degli assegni a vuoto
      -Riduzione drastica del contrabbando
      -usurai e finanziarie usuraieben controllabili
      -enti di beneficenza costretti a svolgere solo questo suo lavoro
      -acquisto di merci solo di provenienza legale –
      -eliminazione dei ricettatori
      -Bilanci trasparenti sia delle ditte private che degli enti statali –
      -Eliminazione del lavoro nero –
      -Eliminazione di gran parte delle mazzette –
      -riduzione drastica del pizzo
      -Controllo degli immigrati
      -controllo semplice dei terroristi(come possono muoversicon pochi soldi?
      -minori cause di lavoro
      -riduzione drastica di certe tipologie di lavoratori come i cassieri delle banche,ecc
      -controllo dei sub-sub-appalti
      -controllo delle gestioni delle cooperative e dei loro utili –
      costi ridottissimi dei controlli e riduzione dei relativi addetti
      -controllo semplice sulle enormi spese militari oggi fuori da ogni controllo
      – Sicurezza nei pagamenti allo stato:bollo auto ed alle assicurazioni nonchè ai vari enti dei servizi (acqua luce gas)
      ed eliminazione dei vari intermediari (ACI e sub agenzie,ecc)
      -impossibilità di rivendere il materiale rubato
      –eliminazione delle merci non registrate per evadere l’IVA
      –il denaro sporco non esiste quasi più e quindi è impossibile riciclarlo in grosse quantità
      – i casinò devono emettere fishes solo in presenza di moneta elettronica,cioè di provenienza sicura
      e quindi impissibilità di riciclare denaro sporco
      – impossibilità di girare con barche superlusso senza alcun reddito o abitare in seconde o terze case intestate a prestanome o fuori controllo
      –servizi legati ai tariffari e non a taRIFFE DI comodo (servizio taxi,degli idraulici,dei dentisti,dei parrucchieri,dei meccanici,ecc)perchè facilmente controllabili col c.f. unico per tutti documenti del singolo
      -controllo sull’utilizzo dei contributi dello stato erogato ad aziende o enti vari
      -Nelle estenuenti compilazioni cartacee della superburocrazia italiana sarà sufficente indicare il proprio codice fiscale.
      – enormi capitali di provenienza mafiosa e da lavoro nero dovranno esser depositati nei conti correnti e lo stato potrebbe
      condonarli attraverso una tassa del 25% o indagare sulla loro provenienza.
      -semplice controllo sui prezzi al dettaglio facendo emergere subito chi della filiera se ne approfitta
      -.eliminazione dei bagarini .e di tanti altri approffittatori.
      …………. e tanti altri vantaggi che al momento mi sfuggono.
      Possibile che nessun partito proponga queste semplici stupidate di tipo economico? Bisogna seguire i grandi economisti per prenderla in quel posto? Forse questo tipo di intervento ci salverebbe da una irregolarità diffusa in tutti i campi e che oggi è impossibile rimediare e che l’attuale situazione economica sicuramente l’incrementerà
      Purtroppo nessun esponente politico si sente di promuovere un simile programma parlando di violazione della privacy ma non a caso Putin ha detto che l’Italia è la patria delle mafie e purtroppo sono d’accordo con lui.
      Questo intervento dovrebbe essere esteso a livello europeo e bisognerebbe anche utilizzare la disponibilità delle banche a realizzare un simile progetto; bisogna solo numerare i vari conti correnti col nr. del relativo codice fiscale del proprietario e cioè ….cod,fisc./1-2-3 a seconda del nr. dei conti che possiede
      Tutto qui. Non è una grande pensata come si dice a Napoli ma è una cosa così logica che fa paura a tutti i politici ed ai loro mandanti.
      CONCLUDO:
      poichè questa proposta è improponobile ai ns. politici perchè coordinati dalle tante ns. corporazioni che difendono a suon di milioni di euro i loro privilegi sacrosanti bisognerebbe forse publicizzarla attraVERSO un’associazione di cittadini..
      L’unico svantaggio che rappresenta è che si opporrebbero molte categorie privilegiate sventolando un abuso della loro privacy …ma quale privacy? (vedi caso Telecom) ; sarei curioso difronte a tanti vantaggi come si comporterebbero gli italiani in un referendum su questo tema.
      Naturalmente gli oppositori.cioè quelli che hanno tutto da perdere , si sentirebbero colpiti nella loro privacy che oggi viene tanto sbandierata ma che i dati di fatto dimostrano che è una pura chimera,almeno in Italia.
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      cordiali saluti

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