“Cari Duchi vi scrivo…” – Lettera a William e Kate dal Cilento

Il principe William, futuro re d’Inghilterra, e la principessa Kate Middleton hanno particolarmente gradito l’invito a visitare il Cilento da parte del presidente del parco. Perché da un po’ di tempo sulla tavola dei reali inglesi, per volere di Kate, arrivano solo prodotti tipici cilentani.

Naturalmente è una operazione d’immagine che, in quanto tale, “ignora” la situazione grave di degrado e di abusivismo (la GF nel 2011 ha sequestrato 50 abusi edilizi nel parco) che la nostra associazione denuncia da tempo

Come “Fare Verde Cilento” abbiamo giorni fa bonificato il sito protetto sul fiume Mingardo e la spiaggia di Sapri, da mesi in condizioni di inquinamento notevole; vi sono materiali pericolosi (amianto, copertoni auto) dovunque. E il parco pensa principalmente a tavole rotonde, inaugurazioni, lancio di prodotti tipici etc… La lettera seguente è nata come scherzo ironico, ma ha avuto subito molto seguito e sarà sicuramente spedita all’ambasciata inglese.

Gentili duchi William e Kate confido che questa mia vi giunga tramite Mr Eduard Chaplin ambasciatore britannico in Italia, prima che partiate per il Cilento con esplicito invito del presidente del parco nazionale, per ammirarne le bellezze e visitare i luoghi dove si producono i prodotti tipici che da tempo prediligete sulla vostra tavola. Anzi la principessa Kate li ha inseriti nella sua dieta durante la gestazione del futuro figlio e erede del Regno più antico d’Europa.

Il Cilento era definito “terra dei tristi e dei briganti” perché tagliato dal resto d’Italia per mancanza di comunicazioni e per la sua natura selvaggia e incontaminata. Un vostro giovane compatriota, Arthur John Strutt, pittore dilettante, nel 1838 percorse a piedi, in compagnia di un amico poeta, il Cilento fino alle falde dell’Etna. Impresa questa per pochi avventurieri considerati i pericoli rappresentati dai briganti e dalla malaria. Era finita da poco l’epidemia di colera che dimezzò la popolazione nel meridione e fece vittime illustri come Giacomo Leopardi, il poeta dell’amore impossibile che certo conoscerete. I viaggiatori del Grande Tour non si spingevano più giù di Napoli. Al massimo si concedevano una visita ai famosi templi di Paestum. Invece i due giovani amici si spinsero fino in Sicilia passando dal Cilento, costa costa, dormendo in qualche povera locanda o in case ospitali, mangiando con gusto formaggio, salame, pane e gli immancabili maccheroni venduti loro dai contadini e pastori. Risulta dal diario di Arthur che non c’erano ancora i carciofi bianchi e i fagioli ci Casalbuono, anche perché seguirono la costa fino al “paesello” di Sapri per poi spingersi all’interno verso Lauria.

Arthur scopre e descrive una diversa dimensione dei paesi attraversati, diversa da quella paventata. Annota la limpidezza delle acque e la ricchezza di pesci di due ruscelli, il Lambro e il Mingardo. La corrente impetuosa del Bussento, impossibile a traversare. Descrive l’operosità e la vivacità  della gente e assaggiò i prodotti autentici, frutto di antiche selezioni naturali e umane.

Il pane poi doveva essere di grani diversi da quelli di adesso. Ad esempio esisteva nel Cilento il grano Carosella, riscoperto recentemente a Pruno, dopo decenni di oblio sebbene ricco di vitamine e sali minerali. Anzi, perché non vi è stato consigliato, giovani principi, questo prodotto genuino della nostra terra dove la civiltà contadina sopravvive tuttora? Inseritelo nella vostra dieta. Il pane ( e la pasta), che dura fresco anche una settimana, presto potrà giungere nel Regno Unito in brevissimo tempo, grazie alla Tav, costruita per far giungere le merci in “tempo reale” in Europa attraverso una galleria lunga 70 chilometri, scavata nella montagna ricca di materiali all’amianto. Pensate che con questa tratta , ce lo conferma il nostro presidente del consiglio, si raggiungerà Parigi da Torino in sole quattro ore. Chi lo desidera, e saranno certo tanti, potrà recarsi a Montparnasse , bere l’aperitivo e tornarsene a casa per vedere comodamente l’Isola dei Famosi.

Ma torniamo al Cilento, dove sarete graditi ospiti fra poco. Nel Cilento è compreso il parco naturale più blasonato d’Italia. Parco voluto dagli ecologisti, e politici illuminati, proprio per conservare le valenze culturali e naturali in epoche come queste improntate da sviluppo e crescita senza regole.

Purtroppo nel Cilento, accanto ai grandi valori culturali e naturali, si registrano situazioni di degrado quali inquinamento del suolo e delle acque, abusi edilizi, disboscamento, abbandono di rifiuti di ogni sorta anche nelle aree protette. E questo avviene per la crescente  infiltrazione camorristica e per la mancanza di sorveglianza e di tutela delle autorità preposte.

Non è certo per il gusto di fare catastrofismo, o autolesionismo, come diranno in molti, che parliamo di territorio cilentano degradato; ne parla con rammarico anche il procuratore della Repubblica di Vallo in una sua recente pubblicazione, e lo segnalano e denunciano varie associazioni  importanti.

Cari William e Kate desideriamo, se a voi piace, farvi da guida nei luoghi a protezione integrale, dove i gravi problemi accennati vi salteranno agli occhi evidenti. Desideriamo accompagnarvi in una visita disinteressata per non farvi cadere in illusioni quali ebbe Benito Mussolini, allorquando visitava l’Italia accompagnato dai gerarchi. Illusioni ottiche, quelle, poiché non si accorgeva o non voleva accorgersi che le mucche o i carrarmati mostrati erano sempre gli stessi, trasportati via via nei vari luoghi visitati.

Ci auguriamo altresì che, dopo la vostra gradita visita, il carciofo bianco e i fagioli non si chiamino William e Kate. E’ già successo alla pizza  Margherita.

P. Abbate
Fare Verde Cilento

perilcilento@yahoo.it

Un commento

  1. Finalmente un po’di genuina verità dopo tante vuote elegie bucoliche!Pensate che in Lucania è ormai tradizione consolidata chel’ENI sponsorizzi,complici docili Amministrazioni(i c.d. Comuni Polvere), ipocriti convegni, pagati praticamente con i soldi dei contribuenti,in cui addottrinati portavoci esaltano le magnifiche sorti del connubio Parco-Petrolio ed educano alle “bontà” delle falde acquifere inquinate!”Polvere fummo, polvere voi sarete”Mai frase fu piu’ appropriata! !

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