Catania: il Comune svende la riserva naturale dell’Oasi del Simeto

A circa un anno dalle elezioni comunali catanesi, riparte il Piano di utilizzo dell’area di protezione della riserva naturale Oasi del Simeto di Catania (la cosiddetta Zona B).

Un “Piano di utilizzo”, appunto, che prevede un intervento massiccio, per lo più edilizio, su circa 588,30 ettari, ai quali si aggiungono i preesistenti villaggi residenziali abusivi per circa 346,20 ettari.

Alberghi dai 15 ai 40 piani, negozi, ristoranti, complessi residenziali, centri estetici, strutture nautiche, campi da golf e specchi d’acqua artificiali,  divoreranno il verde della preriserva naturale estendendosi fino ai limiti di quei 100 metri previsti per legge e nei quali il progetto prevede comunque qualche opera di antropomorfizzazione. Un mega Project Financing dal valore di “1,8 miliardi di euro” – ci dice l’Architetto Rosario Leonardi, Responsabile del Procedimento – che costituisce variante al PRG e che porta le firme di Portnall Spa, Oasi del Simeto s.r.l. e Studio Petrina s.r.l..

L’iter è giunto al momento delle “osservazioni”, con le quali sarà possibile presentare all’Amministrazione le ragioni della propria contrarietà al progetto.

Tra queste, ci sono anche quelle presentate dal comitato catanese di Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori:Il Piano, che rientra nel Programma di Riqualificazione urbana e Sviluppo sostenibile del Territorio (PRUSST), – denuncia il Forum -, dietro i millantati obiettivi di valorizzazione della naturalità e di riqualificazione “sostenibile”, nasconde interessi privatistici e sanatorie agli abusivi che avranno l’effetto di devastare il polmone verde del territorio catanese. Senza contare che ci troviamo di fronte ad una zona tutelata da norme europee, nazionali e regionali; norme che il progetto sembra avere del tutto ignorato, focalizzandosi invece solo sull’Art.89 della legge regionale n.6 del 2001 in materia di varianti agli strumenti urbanistici comunali”.

Tecnicamente, il Piano d’utilizzo è finalizzato alla “riqualificazione ecologica ed ambientale dell’Ecosistema” della riserva naturale regionale “Oasi del Simeto”, istituita nel 1984 col fine d’incrementare le condizioni per la sosta e la nidificazione della fauna ed il restauro della vegetazione mediterranea.

In quanto alla zona particolare d’intervento, poi, vale a dire la preriserva, l’articolo 3 del Decreto 13 marzo 2002 parla di “equilibrato rapporto tra attività agricole e di allevamento ed attività turistiche e sportive”, mentre l’art.4 prescrive che il piano di utilizzazione della preriserva debba prevedere iniziative di “valorizzazione delle risorse locali con particolare riguardo alle attività artigianali, silvo-pastorali, zootecniche e alla lavorazione dei relativi prodotti, nonché alle attività ricreative, turistiche e sportive”. Ancora l’art.4, infine, dice che il Piano dovrà garantire “un’armonica integrazione del territorio dell’area di protezione della riserva (preriserva) nel sistema di tutela ambientale della riserva”.

Eppure, già ad una prima sfogliata del progetto preliminare, quello che emerge è esattamente il contrario, ossia un impoverimento di tali condizioni, una consistente perdita di suoli fertili ed un aggravamento consistente delle già precarie condizioni idrogeologiche della zona.

L’intervento avrà certo l’effetto di fare contento qualche turista facoltoso, ma allontanerà quella fruizione virtuosa e avanguardista del territorio rappresentata dal turismo naturalistico; così come allontanerà gli obiettivi di verde pro capite previsti per legge.

Un sacrificio inutile, considerato che al momento Catania ospita già sufficienti strutture alberghiere e non si vede dunque la necessità di aggiungerne delle nuove.

Come tutti i poject financing, poi, anche questo prevede l’investimento privato in cambio di un favore per il pubblico. Favore che – a parte quei finti propositi di naturalizzazione e riqualifica sostenibile sopra descritti – prevede un investimento di 150 milioni di euro destinati al cosiddetto “piano di recupero delle zone residenziali abusive”. Anzi, precisa il Consiglio comunale, la proposta va avanti solo a condizione che la Portnall Spa garantisca agli abusivi della zona – almeno sulla carta – strutture pubbliche e servizi. Insomma, una sorta di sanatoria dell’illegalità che costituisce prerogativa vincolante per la realizzazione del progetto.

C’è da precisare, al riguardo, che oggi nell’Oasi del Simeto ci sono circa 5mila costruzioni abusive e circa 30mila abusivi che negli anni non si è potuto e voluto allontanare, nonostante la mancanza di una sanificazione avesse reso del tutto illegale quel tipo di insediamento.

Ma non solo: anche su questo versante il progetto risulta alquanto limitato. I 150 milioni, infatti, non sembrano sufficienti a realizzare le opere di recupero previste dal progetto, vale a dire i servizi primari e secondari, così come la costruzione di quest’ultimi renderebbe necessario l’allargamento delle strade e dunque l’esproprio di alcune abitazioni; eventualità che ci risulta difficile potrà avverarsi. Senza contare che l’ulteriore cementificazione renderà ancora più rischiosa la vita degli stessi destinatari del piano di recupero. Le zone interessate, infatti, ricadono nelle aree di pericolosità elevata di alluvione, le cui principali cause sono proprio da attribuire all’impermeabilizzazione dei terreni causata dalla cementificazione.

E, infine, dove sono la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e la Valutazione d’Incidenza (VI)?

Inoltre, è chiaro a tutti che le opere descritte nel progetto hanno decisamente un impatto ambientale, eppure al momento nessuna VAS e VI è stata ragionata e comunicata.

Ma cosa prevede nel particolare il progetto?

Oltre 50 pagine fitte di cemento, suddivise in 4 aree d’intervento, le cosiddette Aree risorsa, tutte dislocate nella zona B, quella cioè della preriserva.

1) “Porto canale”

La prima è denominata “Porto canale” e prevede un porto turistico da 1200 posti con tanto di specchio d’acqua artificiale, un cantiere navale, un “grande Albergo di circa 15/20 piani” – come si legge nello stesso progetto –  strutture sportive, edilizia commerciale, un centro benessere, degli yacht club, bar, ristoranti, esercizi di vicinato, un centro fieristico navale, e pure un complesso residenziale dal nome “Borgo marinaro”, con tanto di “verde privato” e zone destinate alla viabilità e ai parcheggi.

2) Il Golf Resort

Il Golf Resort costituisce invece la Risorsa n.2: un enorme campo da golf per il quale il progetto “si riserva in futuro di effettuare le indagini necessarie per realizzarlo”. Campo dal golf che si andrà a sostituire a terreno agricolo e che richiederà uno spropositato utilizzo di risorse idriche per l’irrigazione. Ma non solo, in questa zona è prevista anche “Le Colture del Mediterraneo”. “Il carattere di questa zona – si legge nel progetto – trae ispirazione dalle coltivazioni tipiche della nostra isola”. Peccato che di queste coltivazioni rimarrà ben poco; verranno invece predisposte delle colture artificiali, intervallate dai cosiddetti “Alberi” e “Suite”, strutture residenziali che ricordano le tipiche costruzioni arabe e le antiche masserie siciliane, i cui originali, intanto, scompaiono a causa dell’incuria generale. Ed, infine, anche in quest’area “si prevede di inserire nuovi edifici, sia grandi che piccoli, come ristoranti, piccoli negozi e strutture ricettive”.

3) Il “Parco del Mediterraneo”

L’Area riserva n.3, invece, si chiama il “Parco del Mediterraneo”. Mai termine fu meno appropriato, visto che il “Parco” prevede sei aree tematiche di cui una – si legge nel progetto – consiste in una “grande area alberghiera immersa nel verde, 30/40 piani, situata nell’area più grande, insediata nella posizione maggiormente vantaggiosa e paesaggisticamente e  panoramicamente suggestiva dell’intera zona, ovvero quella che si affaccia sulla parte centrale dell’Oasi con tanto di area benessere nella zona a sud”.

4) Zona turistico-ricreativa

L’Area risorsa n.4, infine, si disloca lungo la fascia adiacente ai 100 mt dalla riserva. Anche qui, si prevedono attrezzature turistico-ricreative, un beauty farm, solarium, residenze, così come un ippodromo ed attrezzature balneari. Questa, infatti, è anche “l’unica zona – si legge ancora – dove è consentita la balneazione, da raggiungere attraverso un percorso pedonale adiacente alle aree sottoposte al piano di recupero”, quelle abusive appunto.

Già a questa prima superficiale descrizione, risulta difficile pensare che l’Amministrazione non concordi sull’irrealizzabilità delle opere previste, ma altrettanto vero è che – in questo particolare momento politico – è necessario rassicurare quei circa 30mila e più abitanti dell’Oasi del Simeto che il piano di recupero si farà e che i servizi arriveranno.

E così, il 7 marzo scorso il Sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, ha firmato l’atto amministrato dell’indizione della Conferenza dei servizi, la cui data sarà fissata a breve, dopo il recepimento delle osservazioni degli oppositori. Si tratta di un’evoluzione della proposta progettuale “Vivere la natura nell’Oasi del Simeto” che, presentata nel 1999 e aggiornata qualche anno dopo, veniva approvata nel 2003 dal Consiglio comunale allora presieduto dal compagno di partito, Umberto Scapagnini. Conferenza che avrà il compito di riunire tutti gli stakeholders interessati e di dare il via definitivo al piano. E viste le premesse, si preannunciano tempi lunghissimi.

16 aprile 2012

COMITATO CATANESE FORUM NAZIONALE
SALVIAMO IL PAESAGGIO, DIFENDIAMO I TERRITORI

Osservazioni ed opposizione al progetto ATI Portnall e altri – SALVIAMO IL PAESAGGIO.odt

 

8 maggio 2012

ASSOCIAZIONI CATANESI UNITE CONTRO IL PRUSST DELLA RISERVA NATURALE OASI DEL SIMETO

La riserva naturale orientata Oasi del Simeto non si tocca. O almeno non nelle modalità previste dall’ultimo intervento PRUSST “Vivere la Natura Oasi del Simeto”. Lo chiedono, in un documento congiunto, 15 associazioni catanesi:

CITTA’INSIEME – “FORUM NAZIONALE SALVIAMO IL PAESAGGIO DIFENDIAMO I TERRITORI” SEZ. DI CATANIA – ITALIA NOSTRA CATANIA – LIPU CATANIA – COMITATO CITTADINO PORTO DEL SOLE – WWF CATANIA – CENTRO ASTALLI CATANIA – CISPA – COMITATO BORGO MARINARO DI OGNINA – ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI – LA CITTA’ FELICE – MOVIMENTI CIVICI SICILIA DELEGAZIONE DI CATANIA – ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO AMBIENTALE “PUMA BIANCA” – ASSOCIAZIONE RITA ATRIA – ASSOCIAZIONE ONLUS “STELLE E AMBIENTE”

Leggi il documento congiunto (formato pdf) >

19 commenti

  1. Quanto segue è una mia opinione dovuta al fatto che alla Regione col contributo delle associazioni ambientalistiche vengono fatti studi menzogneri e vengono portati avanti con testardaggine, pur sapendo che la realtà è profondamente diversa, sono pronte speculazioni, grandi affari e contributi europei per farne un grande centro turistico, nel frattempo sono state, vengono e saranno torturate migliaia di persone per questi falsi studi, vengono vincolati territori che non dovrebbero esserlo, nascono migliaia di cause penali e civili ingiuste, ma la verità verrà fuori, nel frattempo distruggono un territorio e la popolazione che ci vive, di questo chi se ne avvantaggia, chi ci specula?

    Il PAI, SIC e ZPS nella riserva Simeto fanno riferimento alle portate del 1951 quando la riserva era una palude che arrivava al Biviere di Lentini, in questa area morivano circa 10.000 morti ogni anno, si formavano per trasporto solido dune alte 10 metri alla foce, quindi si perdeva lo sbocco a mare e si allagava per esondazione la piana di Catania, cioè l’attuale riserva era tutta una palude, motivo per cui era alto il PAI, alto il rischio idrogeologico per esondazione, la costa avanzava molti metri ogni anno per tutta la costa, dagli anni 60 la situazione è completamente diversa e gli ambientalisti lo sanno, quando lega ambiente ha ottenuto l’ordinanza del TAR da Zingales lo sapeva, ma lega ambiente ha mentito ai giudici, non ha relazionato la verita che conoscono bene e continuano a mentire agli onorevoli a Palermo. Molti Onorevoli a Palermo, specialmente del M5S preferiscono non sapere la verità, preferiscono falsi studi menzonieri, preferiscono pensare attuale la situazione del 1951, preferiscono considerare attuali falsi PAI, SIC e ZPS, falsi perchè si riferiscono al 1951, preferiscono farsi plagiare da falsi o veri Ambientalisti venduti ad interessi speculativi che vogliono buttare giù il valore delle proprietà private per poterle acquisire o fare acquisire a prezzi stracciati quando faranno valere la verità che non può essere nascosta, le menzogne producono grandi sofferenze ingiuste a miglaia di persone che hanno abitazione prima dell’illegittima istituzione della riserva con cartografia di venti anni prima. In realtà sembra evidente che esiste in Sicilia una lobby che utilizzando l’arma dell’ambiente e della natura utilizzando falsi studi vuole vincolare territori di pregio turistico e paesaggistico per determinare un abbassamento notevole del loro valore per potere effettuare con facilità grosse speculazioni. Nella costa della riserva Simeto si ha interesse a fare risultare 12 Km. di fascia di eucalipti che non hanno valore naturalistico zona A per vincolare il territorio abbassando notevolmente il loro costo e valore, si inventa un alto rischio idrogeologico utilizzando portate di massima del Simeto del 1951, quindi false in quanto ormai si sono ridotte al 10-20% massimo e tanto altro per potere abbassare notevolmente il valore di queste aree e poter successivamente comprarle a poco e valorizzare il tutto al momento opportuno, facendo finta di essersi accorti dell’errore quando conviene alla lobby speculatrice. Il M5S e tanti altri in modo più o meno consapevole si presta a tutto ciò, in Sicilia si distrugge tutto per poi speculare e poter ricostruire. E’ evidente che la maggior parte delle acque non andando più alla foce ma ai serbatoi ed altro hanno spostato i valori ambientali gli uccelli e tanto altro di valore alto ambientale in altre zone. Mi chiedevo perchè una volta reso evidente che esistono falsi studi non si è posto il dovere e la necessità a correggere il PAI, SIC e ZPS, ormai è chiato, le lobby ambientali e le lobby speculatrici a loro alleate vogliono attendere il momento opportuno per farlo. Sono convinto di avere ragione, in Sicilia sono da sempre in agguato i grossi speculatori che manovrano la Regione Sicilia, gli sbagli, i falsi studi che vengono difesi fino al momento opportuno non sono casuali, da oltre 30 anni tengono vincolati territori senza valore naturalistico particolare indicandoli zona A, gli Eucalipti sono zona A, perchè? Per gli ambientalisti integralisti questa politica di sbagliare per potere tornare indietro solo al momento opportuno sarà fonte di grande potere e corruzione, vorranno qualcosa in cambio? Aumentare i territori da vincolare aumenterà ulteriormente il loro potere ad altre zone. Tutto ciò determina e determinerà grave danno ai Sicilia, alla giustizia ed allo sviluppo della Sicilia. L’assurdo è che con le nostre tasse paghiamo i contributi per gestire zone protette con falsi studi, zone senaza valore ambientale naturalistico, zone di alto valore paesaggistico e vicine a mare stupendo, i contributi alle lobby ambientalistiche servono ad abbassare i valori dei terreni per le lobby speculative, che comprono per poco i terreni e per di più riescono ad ottenere soldi dall’Europa per aiutarli a speculare.

  2. La riserva Simeto ha rischio idrogeologico e conseguente SIC e studi successivi falsi in quanto riferendosi a oltre 100 anni di temo di ritorno non tengono conto delle dighe, emungimenti vari. In effetti si sono create tante riserve dove sono i laghi, gli uccelli seguono l’acqua non il territorio senza acqua. La riserva Simeto è di 200 ettari e non dovrebbe essere oltre i 400 in quanto in vasti territori non arriverà mai l’acqua del Simeto, ormai ridotta al 10% andando l’acqua nei laghi artificiale delle innumerevoli dighe a monte. Gli ambientalisti talebani fanatici con giochetti non corretti si allea con grossi affaristi volendo vincolare territori senza nessun valore ambientale. Sono indicate vastissime aree come zone umide quando invece non lo sono assolutamente, non si forma mai un acquitrino e in grandissima arte sono un insieme di eucalito senza valore ambientale ma incredibilmente indicate zone A.

  3. Maria Siracusa. Rispondo al Comitato CT che non intende riconoscere l’errore di aver allegato una planimetria datata laddove vi erano alberi di eucalipto al posto delle case….. mi spieghi come mai la concertazione del 1998 evidenzia invece che è vero si sapeva che l’area non era naturale e che contrada Vaccarizzo non aveva le caratteristiche ambientali naturali…. ma non si poteva disegnare l’oasi a macchia di leopardo ed allora? tutti dentro….. allegramente vincolati…. ma mi faccia il piacere…… ed allora perché la prima riperimetrazione voluta dal comitato simeto su proposta del CRPPN ci ha posto tutti fuori…. iu villaggi primosole e primosole beach solamente rimasero in B…. si è mai posto il perché? la risposta nasce spontanea…. non si puo proteggere cio’ che non sia naturale … ma artificiale costruito dalle mani dell’uomo…. il territorio era già trasformato alla data di istituzioine della riserva. Se ne facci una ragione … perché la sentenza 212 del 2014 dell Corte Costituzionale è stata cghiara: non si possono istituire parchi, oasi e riserve in terreni dei privati… bisogna prima confiscsarli per pubblica uytilità, pagarli e poi concertarsi con gli enti locali di appartenenza e allora…. solo allora se tutti sono daccordo e la proprietà è stata pagata ….. si istituisce una riserva ai fini istitutivi proprio della stessa riserva a tutel dell’habitat natura e della sua fauna preziosa….. ma si rende conto che è tutto ingessato nel degrado e l’abbandono è totale e il Piao diutilizzo particolareggiato ce lo sogniamo dal 1987? Dice bene negli incontri Legambiente , il WWF e la LIPU: se si ademoliscono le case in contrasto alla riseva fra il Buttaceto e la vecchia ANSA e il Gornalunga si rinaturalizza a spese della comunita’ europea destinati all’ambiente … gli altri possono tranquillamente andare via dall’area protetta…. per la pace di tutti…. e per la riqualificazione di 15 km di territorio. Ma ci pensate? 15 km di territorio…. solo per proteggerne uno??? il resto è di nessun valore naturalistico parola degli ambientalisti….

  4. Scusate ma che ne dite della discarica che si chiama “SICULA TRASPORTI” che ha inquinato tutta la zona?

    Che sta comprando tutti i terreni intorno per “due lire” perchè le persone
    vogliono scappare dalla puzza “Nauseabonda e cancerogena”

    Che il comune gli ha dato le autorizzazioni per realizzarla?

    Che la regione gli ha dato il benestare?

    Che i politici hanno pensato solo alla sicula trasporti e non alla popolazione e
    all’oasi del simeto?

    Cento volte meglio prima della discarica, era vendere i terreni alle multinazionali, fargli rispattare la riserva (sicuramente meglio della attuale discarica) che è uno schifo, pericoloso anche per gli umani oltre al degrato e la puzza.

    Ecco cosa siamo riusciti a fare (NOI SICILIANI) una bella discarica che piano piano fagociterà l’intera zona!!!

    Non era meglio realizzare delle strutture turistiche? e portare turismo e benessere per tutti invece che portare benefici solo a pochissimi?

    Meditate gente meditate, tanto loro fanno sempre quello che vogliono e di nopi se ne fregano anzi ci prendono in giro al solito,
    (una settimana prima delle votazioni facendo le solite promesse mai mantenute)

  5. scusate ma della discarica che si chiama sicula trasporti che sta inquinando la zona che non si puo’NEMMENO RESPIRARE DOVE SONO GLI AMBIENTALISTI”””?

  6. Mi permetto di entrare in merito alla qustione Oasi muovendo alcuni aspetti che investono principalmente la LEGGE del VOTO Mi chiedo dove erano Lega Ambiente negli anni 80 /90 .Perche non hanno fatto niente(Mi nasce il dubbio di quel vecchio detto: Chi Tace acconsente) per evitare la cementificazione.Sicuramente l’assenso politico sottobanco ha fatto si che tanti poveri cristo come il sottoscritto hanno ceduto facendosi nei limiti delle loro una casa al mare. Oggi questi Egregi Signori n’è chiedono le domolizioni. Ma con Quale coraggio ?. Andate indietro negli anni è denunciate coloro che hanno permesso tutto questo.Nino

  7. brava Lory, a testa alta hai mirato nel segno!
    – Maria Siracusa presidente comitato pre-oasi villaggi a mare e collina primosole di Vaccarizzo Mi firmo perché si sappia che il degrato delle zone non hanno confine: ho costituito il Comitato pre-oasi nel lontano 1996 iniziando proprio da Padre Musumeci in collina…… con 57 iscritti poi la lista delle famiglie si è allungata a 1300….. anche lato mare…..e da allora anche la collina secondo me ed i soci sostenitori è da riqualificare e se ci sono da abbattere case perché insanabili ben vengano le ruspe…. quindi non è questione di oasi. Il problema è di riconoscere se il territorio sottoposto a vincolo abbia le caratteristiche per ospitare la fauna….. ed in mezzo alle case non mi sembra lealmente si possa raggiungere l’obiettivo. Allora che fare? scorporare le aree a bassa o nulla naturalità è stato un obiettivo raggiunto con l’amministrazione Bianco grazie agli ambientalisti e la sottoscritta nel lontano 1998 ma la Regione decise di riperimetrare diversamente scorporando anche gli altri villaggi della pre-oasi eccetto primosole e primosole beach che nessuna proposta ha mai posto fuori dal perimetro oasi quindi neanche quella del 1998 … Ebbene il ricorso al TAR da parte degli ambientalisti ha determinato l’immobilismo di oggi….. tutti dentro anche se di uccelli neanche l’ombra come in contrada vaccarizzo… tutto mortificato e sacrificato per un gesto inconsulto di psedu ambientalisti che non amano l’ambiente naturale ma che fanno razzia di tutto ciò che leggi e norme complesse affidano loro per farne habitat…. in questo caso l’intero territorio è saltato!Nessuna tutela delle aree di vero pregio ambientale poche ma importanti come la vecchia ANSA….. finché non lo capiranno che devono fare un passo indietro non si andrà da nessuna parte. I villaggi sono ormai una realtà incontrollata sotto l’aspetto ambientale e tantomeno urbanistico perché manca un piano di utilizzo che il Comune non ha mai redatto e quello della Portnall SPA è improponibile…. lo riconosciamo anche noi abusivi per necessità perché non mi ritengo una speculatrice come invece ci additano gli ambietalisti…. ma abusivi per necessità la maggior parte….. ed allora? vogliamo salvare l’ambiente o fare guerra a tutto quanto si popone purché non passi la riqualificazione dell’esistente con una seria PERIMETRAZIONE DELL?AREA DI PREGIO e quindi porre la parola FINE!!!

  8. Ed io mi sto convicendo sempre di più che noi cosìdetti “abusivi” anche per necessità veniamo tenuti in ostaggio da pseudo ambientalisti con la scusa di proteggere l’ambiente in cui viviamo. Non solo, anche la politica di questi ultimi anni hanno contribuito a darci sconforto e tristezza nel volere a tutti i costi riqualificare ciò che si può riqualificare e restituire decoro all’ambiente e dignità alla gente. Infatti i vari MIMMO ROTELLA che si sono succeduti a tentare questa carta sono stati tutti smentiti dai fatti a loro imputati. Nessuna coerenza d’intenti, solo la presa per i fondelli! Adesso attendiamo l’ultima mossa dell’Amministrazione comunale che rivisto il progetto della Portnall e rivisionato secondo i dettami degli ambientalisti (comitato scientifico in testa), soprintendenza, Regione, Genio Civile e quant’altri devono esprimere il loro Parere possano restituicirci un po’ di serenità, perché SENZA un PIANO di RECUPERO urbanistico non si andrà da nessuna parte. Ed allora, solo dopo forse si salverà il salvabile (la zona A da rinaturalizzare la zona B dei villaggi da riqualificare l’esistente e parte del restante territorio di pre-riserva potenziarlo di strutture turistiche che possano attrarre e renderlo appetibile. Adesso è solo degrado ambientale e chiacchiere che non portano alla salvaguardia dell’ambiente ma ad ostacolarne la crescita e la potenzialità dell’intera area che lo permette, basta solo che gli ambientalisti facciano la loro parte. Un passo indietro per farne due in avanti in questo caso otterranno senz’altro il merito di essere stati protagonisti e le case in riva al fiume e al mare dovranno fare posto ad una vera OASI perché si restituisca alla natura ciò che l’uomo ha violato! Maria Siracusa presidente Comitto pre-oasi villaggi di Vaccarizzo

  9. Cari del Comitato CT tutto quanto fa comodo ….. è per voi realtà dei fatti ….. la planimetria allegata al Decreto andava impugnata perché le case non potevano essere incluse in un contesto naturale…. poiché non vi erano i presupposti di tutela. Ma purtroppo nessuno di noi ha capito subito cosa stesse maturando a nostro danno l’abbiamo capito dopo l’approvazione del Regolamento del 1987 ed ormai era troppo tardi. L’oasi andava circoscritta appunto a macchia di Leopardo (e soli 150 mt di area di protezione) e che è stato un errore includere anche l’antica contrada Vaccarizzo in pre-riserva, cosi come asserito parecchi anni fa anche da De Pietro di Legambiente appunto per garantire l’integrale protezione delle zone umide e non quelle (15 km) di edificazione sulla terra ferma di nessun pregio ambientale. Mi convalidi infatti con il tuo pensiero che Azzurro (le famose tre traverse) insistono dentro l’area A anzitempo perimetrata e le salatelle sono state ostruite per far spazio alle case (veramente abusive in tutti i sensi dentro un’area protetta ). E’ nostro auspicio fare chiarezza d’intenti:…” Tutte le case di Primosole e Primosole Beach dovranno essere demolite con l’approvazione del Piano di utilizzo (o quello del PRUSST studio Ing. Petrina “vivere la natura nell’oasi del Simeto” o quello dell’arch. Matteo Arena in fase di completamento ambedue i tecnici hanno avuto il nostro benestare di demolizire e delocalizzare i siti espropriati idem la Provincia)e non solo quelle di Azzurro poiché nessuna planimetria (giusta o errata) potrà dire che quelle non sono aree habitat degli uccelli e che quindi di conseguenza la natura dovrà riprendersi quello che l’uomo ha violato! Aspetto un aperto confronto al tavolo della conferenza dei servizi perché vi avviso saranno dolori per tutti se bloccate il ripristino della legalità a noi dovuta e la chiarezza (nero su bianco) di riqualificare ed urbanizzare i villaggi a mare della preoasi, nessuno dei proprietari che intende restituire spontaneamente le case da abbattere si troverà daccordo preferiscono che tutto resti nel degrado, zona B e l’area zona A compresa! Da buon intenditore prendere o lasciare……. dopo 30 anni io dico che il buon senso deve trovare ragione.

  10. Nata e cresciuta a Catania vivo adesso in Valsusa,la culla della lotta contro il TAV e contro tutte le opere inutili e devastanti. Se fossi li con voi appoggerei la vostra protesta come faccio qui con l’alta velocità.Resistete!!!

  11. Vorremmo unirci a voi in questa battaglia.
    Sergio Mangiameli
    presidente di Piuma Bianca, ass. di volontariato ambientale

    1. Carissimo Sergio Mangiameli, stiamo procedendo anche con un documento congiunto che riunisce le varie realtà attive nel territorio catanese. Se mi dà un indirizzo email, glielo invio , in modo da eventualmente decidere di aderire.

  12. Carissimi, probabilmente qeust’opera non si farà, ma queste azioni – nel caso specifico – hanno già di fatto “legittimato” l’abusivismo della zona. Dunque, un effetto concreto c’è già. Altra cosa, ovviamente, è la necessità di continuare a presentare comunque osservazioni e opposizioni. Senza queste, infatti, crolla il controllo sociale e ciò che adesso riteniamo irrealizzabile potrebbe trasformarsi in cantieri infiniti ed opere mai compiute. Ultima cosa, il presidente della regione sicilia, il caro Lombardo, ha appena approvato una finanziaria in cui si specifica la possibilità di intervenire urbanisticamente anche nelle riserve naturali. Diciamo che – fattibili o meno – non bisogna MAI smettere di presentare le proprie osservazioni. Proprio a Catania, noi già scontiamo cantieri su cantieri in riva al mare destinati a parcheggi e lidi. Mi sto sempre più rendendo conto che la questione matematica della Crescita 0 = crscita della qualità della vita non è una tendenza così scontata. Siamo ancora troppo pochi e il nostro principale oppositore è talvolta proprio il cittadino.

  13. Ci stiamo preoccupando per niente: di tutti questi progetti faraonici (golf, resort, solarium, alberghi, porti turistici, autostrade megagalattiche ecc) non se ne farà mai niente, nè a Catania nè a Bolzano: questa gente proprio come i professoroni al governo, alla BCE e al FMi continua a ragionare con la logica della “crescita”, del “PIL”, dei “consumi” e non ha ancora capito che sono parole che appartengono alla storia, anzi alla preistoria
    Ancora pochi mesi e crolla tutto ma davvero, la gente assalterà gli sportelli delle banche per accaparrarsi gli ultimi spiccioli, tutti gli avvoltoi , gli speculatori ed i politicanti saranno spazzati via o saranno già scappati se ne avranno avuto il tempo poi vedremo….altro che crescita
    Ed allora inizierà un mondo nuovo

    1. Mi fate pena….. che tutto debba restare incompiuto, solo per il soddisfacimeto delle vs opposizioni. Qui è tutto un immondezzaio, proprio perché si è tenuta la zona B) di pre-riserva con il fucile in canna…. e la zona A) una bomba ad orologeria, pronta a saltare. Mi auguro la Regione lo faccia, proprio perché qui la natura non è protetta dagli ambientalisti ma da noi ritenuti “abusivi” da una planimetria allegata del 1971 dove risultavano alberi di eucalipto c’erano già 4 mila case! Ed allora come si è potuto vincolare 15 Km di territorio che di naturale non ha proprio nulla quando sul San Leonardo le anatre galleggiano insieme alle costruzioni…. e quelle si che sono abusive, costruite meno di 10 anni fa e voi che fate? state a difendere l’oasi, ma quale oasi la zona A o B o tutto quello che vi capita fra le mani pezzi di carta con disegnata una planimetria illeggittima? lo sapete che mi fate veramente pensare che avete i paraocchi? L’oasi si istituisce negli ambienti naturali no degradati dall’abusismo edilizio a tutti i costi: fare spazio perché l’uccello deve avere il suo habitat. Mai visto un uccello a Vaccarizzo solo caccarazze! Andate al bivieri di Lentini, oppure a ponte barca oppure dove veramente la natura è da proteggere. Ma voi testardi come un mulo:quelli hanno costruito busivamente ed allora facciamogli la guerra per farli abbattere!

      1. Cara Maria, ancora con questa storia della cartografia. Facciamo chiarezza. Per fare la perimetraazione non poteva che essere utilizzata la carta dell’IGM (Istituto Geografico Militare), l’unica ufficiale dello stato disponibile e di provata affidabilità, mentre l’aerofotogrammetria 1:5000 del 1978 era una carta redatta dall’Aerofotoconsult, una ditta privata, per incarico del Comune di Catania, ed evidentemente la Regione siciliana non riteneva di potersi avvalere (né di potersi fidare) di una carta di un Comune subalterno.

        Il fatto però che sia stata utilizzata una carta un po’ troppo datata non significa che si sia trascurato di verificare la situazione reale dei luoghi e che nessuno si sia accorto dell’esistenza dei primi nuclei di abusivismo edilizio, realizzati negli anni tra il 1969 ed il 1984. Questo suppoto è impossibile, perché i tecnici della Regione hanno di certo fatto adeguati sopraluoghi, dato che le sole carte dell’IGM non potevano bastare ad individuare le aree di interesse naturalistico e dato che si doveva verificare la presenza e l’estensione dei pantani, degli uccelli migratori e via dicendo. Pertanto, il fatto è che, pur conoscendo l’esistenza dei primi villaggi abusivi, non si sia ritenuto di “enuclearli” per mantenere la continuità dell’area di riserva, che altrimenti sarebbe apparsa a “macchia di leopardo”, cosa probabilmente valutata come poco consona alla necessaria salvaguardia.

        Tra l’altro all’epoca, prima della sanatoria del 1985 (Legge 47/85 e L.R. 37/85), tutte le costruzioni abusive dovevano essere comunque demolite per legge, anche se non ci fossero stati vincoli ambientali. Il fatto poi che quei villaggi risultarono tutti inclusi nella zona B di pre-riserva e non nella zona A di riserva integrale dimostra che fu tenuto conto della loro esistenza.

        In conclusione, l’anzianità della cartografia adoperata non ha pregiudicato la scelta delle aree da includere entro la perimetrazione, perché essa non è stata lo strumento utilizzato per tale scelta, bensì è servita soltanto come supporto per segnare il perimetro e renderlo individuabile sul territorio.

        E credo che sia opportuno e leale non andare ancora una volta ad uscire la questione cartografia, che non va assolutamente e neanche superficialmente ad intaccare quanto da noi denunciato con forza.

        1. Buongiorno,
          sono una di quei “delinquenti” che abitano in zona preoasi..
          una di quei delinquenti e distruttori di paesaggio natulare che ha impedito non più tardi di un anno fa, che l’intera zona, fauna compresa, venisse carbonizzata e rasa al suolo (anzi sottosuolo.. il fuoco non rimane in superficie) l’intera zona da un pauroso incendio, zona sotto salvaguardia di ambientalisti e naturalisti..
          in vent’anni ne ho visti un paio di questi signori, un paio di volte..
          Non mi nascondo dietro ad un dito e so perfettamente che ci sono costruzioni assurde, incompiute, volgari e dolose per l’ambiente (strutture di palazzi di 3 /4 piani)ma mai come in questo caso le azioni dovrebbero essere mirate e non populiste.
          I nostri piccoli (garantisco) giardini con piante autoctone, costruzioni basse e tipiche isolane, non rappresentano solamente un segno di rispetto verso un ambiente che sappiamo bene essere prezioso… ma anche, per molti di noi, il sogno di una casa per la nostra famiglia, magari dopo uno sfratto…
          riqualificare non deve significare distruggere ad occhi bendati!
          Non capisco, peraltro, perchè tutto questa lotta accanita verso la gente comune e proprio al di là della strada a 30 mt esista un vero scempio (ex stabilimenti dei supermercati 3A)contro il quale, ne allora ne adesso, nessuno va contro!!
          In realtà qualche risposta di facile intuizione me la sono data, è più facile schicciare mile formiche che un solo drago!
          Usiamo la testa, non facciamoci usare!
          lori

  14. Mi sto convincendo che i questionari che sottoponiamo ai candidati Sindaci sia una perdita di tempo (producono solo parole e po una presa per i fondelli). Oggi stiamo vedendo ciò che effettivamente essi fanno “danno benessere ai capitalisti loro amici”, tutte le loro promesse servivano solo per prendere voti. Rivediamo come opporci allo sfascio del territorio.

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