Un Po ciclabile: petizione per rendere ciclabile l’argine del fiume Po

Una petizione per chiedere alla Regione Lombardia e alle Province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova di sostenere il progetto per rendere ciclabile l’intero argine del Po.

E’ un’iniziativa promossa dall’associazione Uomo e Territorio PRO NATURA.

L’associazione ritiene che si tratti di un’opera realizzabile senza grossi sforzi economici – addirittura irrisori, se paragonati all’emorragia di capitali riversati in faraoniche quanto inutili opere stradali (vedi BreBeMi e Tangenziale Esterna Milanese) – ma in grado di stimolare positivamente diversi settori.

La possibilità di fruire di un lungo percorso a contatto con la natura, e capace di offrire al contempo scorci panoramici di assoluto pregio, incentiverebbe notevolmente il turismo naturalistico, fluviale, rurale ed eno-gastronomico. Questo permetterebbe di riscoprire e finalmente valorizzare l’intera fascia pluviale del Po, con interventi concreti a tutela del fiume.

Uomo e Territorio PRO NATURA si rifà nella sua richiesta al progetto Eurovelo8, un itinerario ciclabile transnazionale di circa 5900 Km, che partendo dalla Spagna entra in Italia da Ventimiglia, punta su Cuneo, Torino ed interessa tutto il corso del fiume Po, per poi proseguire fino in Grecia. Operare interventi concreti al fine di rendere ciclabile l’intero argine del nostro più grande fiume sarebbe in questo senso fondamentale.

Vi invitiamo quindi a firmare la petizione, che l’associazione ha promosso per dare sostegno e voce alla sua richiesta presso Regione e Province lombarde.

Firma la petizione >>

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INFORMAZIONI

Di seguito, alleghiamo anche del materiale di approfondimento e informazioni di contatto dell’associazione Uomo e Territorio PRO NATURA:

Scarica il comunicato stampa in formato pdf (119 kb) >>

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foto: sudmilanociclabile

3 commenti

  1. Ma non avete mai percorso le splendide piste ciclabili lungo i fiumi dell’ Europa del nord? Non hanno certo danneggiato gli argini, anzi, li hanno migliorati e valorizzati.Senza disturbarne la fauna.
    Se qui da noi non si è capaci di fare lo stesso, si può sempre imparare copiando!

  2. forse è vero che questo progetto potrebbe sottrarre spazi e tranquillità alle specie animali e vegetali del Po. però è anche vero che, almeno nel tratto che conosco, l’argine già esiste, è sterrato e non offre alcun servizio a che ne vuole usufruire. risultato? picnic nei campi coltivati con annessi rifiuti sparsi ovunque (non c’è un cestino, nè uno spazio attrezzato e fruibile), macchine che nonostante il divieto percorrono lo stesso la strada anche ad elevate velocità (ci sono dei cancelli messi dalla AIPO, per spillare soldi agli agricoltori che hanno i campi in golena, che rimangono perennemente alzati). allora rendiamo questi spazi fruibili e diamo delle opportunità di sviluppo del turismo fluviale ben organizzate, pulite e rispettose dell’ambiente.

  3. Esprimo la mia contrarietà a questo progetto perchè gli argini del fiume Po devono rimanere il più possibile integri, ho già assistito ad operazioni analoghe in altre località che hanno prodotto risultati molto deludenti ed hanno compromesso il paesaggio e l’habitat fluviale. Tracciare una lingua (se pure sterrata) di centinaia di chilometri, sottraendo spazio alle speci viventi che popolano il lungo Po’ non mi sembra una buona idea e neppure una buona strategia comunicativà e culturale. Considero le iniziative di “Salviamo il paesaggio” e “Uomo e Territorio Pro Natura” molto interessanti ma in questo caso non sono d’accordo. Grazie, cordiali saluti.

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