Caorle (VE): Difendiamo Vallevecchia dalle colate di cemento


Spedisci una cartolina per salvare Vallevecchia!

Scarica la cartolina in formato pdf (250 kb) > 

_____________________________________________

L’Isola di Vallevecchia

“L’isola di Vallevecchia” è un sito costiero non urbanizzato localizzata tra i centri urbani di Caorle e Bibione. Essa si estende per circa 900 ettari ed è delimitata sui quattro versanti da acque marine, lagunari e fluviali, che contribuiscono a renderla un sito di notevole complessità ed interesse ecologico.

Dopo il 1960 furono avviate delle opere di prosciugamento e bonifica delle superfici palustri al fine di sfruttare i terreni in agricoltura. Questi interventi trasformarono l’ambiente in  una distesa di terreni cerealicoli, separandola dagli insediamenti turistici – balneari, con un complesso di dune sulle quali fu operato un rimboschimento a pini; quest’intervento contribuì a modificare il delicato micro-clima e rendere il paesaggio meno vario.

Dal 1993 sono stati operati degli interventi volti all impianto di specie tipiche dell’orno-lecceta all’interno della pineta. Inoltre a scopo fito sanitario sono stati creati 70 ettari di nuovi boschi planiziali, 15 ettari di nuove siepi campestri, 11 ettari di zone umide boscate con la funzione di fitobiodepuarzione ed oltre 60 ettari di zone riallargate con acqua salmastra e acqua dolce; tutto questo allo scopo di tutelare habitat e specie animali come richiesto dalle direttive comunitarie che includono la Vallevecchia tra le Zone di Protezione Speciale (ZPS) ed i Siti di Importanza Comunitaria.

Di proprietà della Regione Veneto, la Valle è gestita da Veneto Agricoltura, che prevede di farne un sito sperimentale destinato a progetti pilota di agricoltura ecocompatibile, al turismo naturalistico, alla didattica delle scienze naturali e alla ricerca naturalistica, oltre al turismo balnenare attuato in forme alternative e meno impattanti nell’ambiente rispetto a quello dei vicini centri di Caorle e Bibione.

localizzazione della “Valle vecchia”

L’allarme lanciato da Legambiente

Come riporta un articolo del quotidiano “ La Nuova Venezia” (on-line 10 agosto 2012) Legambiente lancia una campagna in difesa dell’area di Vallevecchia, minacciata ora da un progetto che prevedrebbe la prossima realizzazione di un villaggio turistico di quasi 7.000 posti letto:

“Una cartolina di sensibilizzazione per salvare Valle Vecchia dal Pat. La Goletta Verde di Legambiente si attiva così in difesa di una zona che rappresenta gli ultimi tratti di tutta la costa adriatica italiana che ancora conserva gli elementi originari dell’ambiente costiero. Oggetto da cui difendersi sono i progetti futuri previsti dal Comune di Caorle e dalla Provincia di Venezia che vedrebbero, in quelle aree, la realizzazione di un villaggio turistico di quasi settemila posti letto. «Dobbiamo preservare questo territorio eccezionale con un parco nazionale, promuovendo una forma di turismo che possa integrarsi in un ambiente così delicato senza distruggerlo», si legge nella missiva inoltrata al sindaco di Caorle Luciano Striuli e all’assessore provinciale Mario Dalla Tor. Ma quali sono le tipologie strutturali previste dal Pat? Dal Comune non trapela ancora alcun progetto specifico e, viste le difficoltà riscontrate anche a causa del patto di stabilità, le prospettive per questa nuova urbanizzazione continuano a slittare nel tempo”.

Secondo il  Circolo Legambiente Veneto Orientale, infatti “…nel Piano di Assetto Territoriale (PAT) è prevista l’urbanizzazione della zona adiacente a Valle vecchia, in località Brussa. Sono previsti 6750 nuovi posti letto per turisti in uno dei pochi tratti di tutta la costa Adriatica che ancora conservano parte del sistema dunario originario e della biodiversità che caratterizzavano questi ambienti. Legambiente sostiene l’istituzione del Parco della Laguna di Caorle per la protezione di un’area così importante e fragile”.

 

Una suggestiva foto dell’oasi Vallevecchia

Anche un altro quotidiano, “ Il Gazzettino”,  del 19 agosto 2012 riporta la notizia dell’allarme lanciato da Legambiente:  Subito interventi per salvaguardare l’acqua. Compreso lo “stop” alle villette al mare con piscina». L’allarme siccità è ancora una volta di Legambiente, attraverso il circolo Veneto Orientale “Pascutto-Geretto”. «Ribadiamo ciò che abbiamo già detto in primavera – dice il portavoce Maurizio Billotto – e cioè che servono provvedimenti strutturali per ridurre i consumi d’acqua e gestire al meglio le acque piovane e reflue. Ed è giunto il momento di dire basta ad espansioni urbanistiche con “piscine per tutti” che comportano consumi enormi di acqua».        Le piogge sulla Pedemontana hanno fortunatamente alimentato i fiumi di risorgiva, Sile e Livenza, garantendo il consumo idrico di quest’anno, ma le falde sono in sofferenza e in autunno saremo ancor più in debito d’acqua. «La resa dei conti si sta avvicinando – mette in guardia Legambiente – Chiediamo interventi sulle infrastrutture idriche, sul riuso delle acque di depurazione e il blocco degli interventi urbanistici con nuova occupazione di suolo». «Per quanto riguarda le coste – conclude Billotto – chiediamo l’applicazione del vincolo di inedificabilità almeno fino ad un chilometro dal limite demaniale». Nei giorni scorsi Legambiente aveva anche chiesto uno stop straordinario a fontane, autolavaggi e piscine, comprese quelle dei parchi acquatici”.

I celebri “Casoni” dei pescatori

Come ricorda il sito www.vallevecchia.it“La storia del territorio di Vallevecchia, si inserisce in quella più generale della politica europea nel comparto dell’agricoltura che, nell’arco di cinquant’anni, è passata dalla necessità di acquisire aree per la produzione estensiva a forme di produzione sempre di qualità ed ecocompatibili. Vallevecchia rappresenta un esempio didattico di questo percorso. Già nella primavera del 1992 l’Ente di Sviluppo Agricolo del Veneto e l’Azienda Regionale delle Foreste compirono il primo passo concreto nella direzione della “riconversione” ambientale dell’area con la realizzazione di un primo lotto di 14 ettari di bosco, ubicato nella porzione più orientale della valle. Oggi, dopo 10 anni di interventi, possiamo affermare che l’azienda ha raggiunto un buon equilibrio tra agricoltura ed ambiente. Ospita una rete di siepi campestri che ormai si sviluppa per circa 20 Km, oltre 170 ettari di bosco, 60 ettari di zone umide, ambienti che assieme alle zone prative e alle grandi aree coltivate, rappresentano habitat importanti per molte specie animali. L’Azienda Agricola Pilota Dimostrativa di Vallevecchia è oggi la dimostrazione concreta di come l’agricoltura, attuata secondo modalità sostenibili, possa non solo integrarsi positivamente nel territorio, ma diventare anche un’importante tessera ambientale nel complesso mosaico degli ecosistemi”.

 

7 commenti

  1. La cartolina di Legambiente in difesa di Valle Vecchia va spedita al Sindaco di Caorle (giunta@comune.caorle.ve.it), all’Assessore all’urbanistica della Provincia di Venezia (mario.dallator@provincia.venezia.it) e per conoscenza al circolo Legambiente Veneto Orientale (legambiente.venetorientale@gmail.com).
    Grazie!

  2. E’ incredibile la perseveranza dei fautori del “cemento ovunque”.
    Analogo progetto infatti è quello che vorrebbe concludere il Comune di Marano Lagunare in Valle Grotari all’interno della Laguna di Marano e Grado (rif. vallegrotari.altervista.org) con la trasformazione di una splendida zona tipicamente lacustre in un anonimo villaggio turistico all’insegna di un discutibile sviluppo economico ed occupazionale.

I commenti sono chiusi.