Commissione Paesaggio di Varese: tutti si dimettono per solidarietà con Zanzi

Daniele Zanzi in Consiglio contro il parcheggio di Villa Augusta.

Lo scorso 1 ottobre la giunta di Varese ha sollevato Daniele Zanzi dalla presidenza della commissione comunale per il paesaggio.

Le motivazioni ufficiali? Conflitto d’interessi e incompatibilità con la carica ricoperta. L’amministrazione comunale varesina, infatti, imputa a Zanzi l’essere titolare di Fito Consult, azienda che avrebbe presentato progetti in merito ad interventi di natura edilizia ed urbanistica nel territorio comunale. Gli stessi che la commissione presieduta da Zanzi aveva il compito di esaminare. Il ruolo della commissione paesaggio del comune era, infatti, valutare, anche attraverso l’espressione di un punteggio, quei progetti che l’ufficio tecnico comunale decideva di volta in volta di sottoporre alla sua attenzione.

Tuttavia, se si scava appena sotto la superficie delle cose, si trova più d’un motivo di perplessità.

Intanto la modalità con cui è avvenuta l’esautorazione di Zanzi dal suo incarico. Il diretto interessato l’avrebbe appreso leggendolo sul web, prima che qualsiasi comunicazione ufficiale gli fosse recapitata personalmente. Ma soprattutto, a lasciare perplessi è che la giunta varesina si sia accorta improvvisamente, dopo quattro anni, dell’incompatibilità di Zanzi col suo incarico. Il provvedimento è stato preso, infatti, a sei mesi dalla naturale scadenza del mandato.

Tutto lascia pensare che i veri motivi siano legati ai numerosi contrasti che hanno contrapposto Zanzi, nel suo ruolo di presidente della commissione paesaggio, alla giunta varesina. In particolare la sua contrarietà ai recenti progetti di cementificazione di alcune aree della città.

Come per la controversa costruzione del parcheggio multipiano di Villa Augusta. Il parco annesso, infatti, rischierebbe d’essere svilito fino a scomparire e Zanzi non ha mancato di rimarcarlo. Ribadendo, anzi, la necessità di valorizzarlo, insieme a tanti altri beni della città. Nella logica, così indigesta a molte amministrazioni comunali, di rinunciare alle smanie cementificatrici per convogliarle verso lavori di recupero e di riqualificazione edilizia, spesso molto più necessari. In passato altre polemiche avevano contrapposto Zanzi alla giunta Fontana, come le questioni relative a villa Mylius e al ponte della Rasa.

I componenti della commissione, appena appreso dell’atto di forza dell’amministrazione comunale, si sono dimessi all’istante, sciogliendo di fatto la commissione paesaggio.

La cosa non è certo passata inosservata. Numerosi cittadini e associazioni hanno espresso pubblicamente la loro indignazione. E il consigliere comunale di opposizione Rocco Cordì (SEL) ha presentato un’interrogazione rivolta all’assessore all’urbanistica e al territorio e all’intera giunta. Lo scopo è far luce sui reali motivi che hanno portato a rimuovere dall’incarico una persona competente come Zanzi.

Daniele Zanzi è, infatti, è uno stimato agronomo, scelto non a caso per presiedere la commissione paesaggio. Nei giorni scorsi anche Legambiente ha preso posizione a riguardo. In una nota rivolta alla giunta Fontana si chiede, tra le altre cose, perché i milioni di euro destinati a questi progetti non vengano messi in campo per altri obbiettivi, come quello di incentivare il trasporto pubblico o per procedere ad opere di riqualificazione urbana, come dallo stesso Zanzi auspicato.

(fontiwww.prealpina.itwww.varesereport.it)