Fermiamo la distruzione degli ecosistemi fluviali in provincia di Siena

Il WWF e Italia Nostra Sezione di Siena denunciano le inaccettabili modalità con cui in provincia di Siena è gestita la vegetazione che cresce lungo le sponde di fiumi, torrenti, fossi e canali, nell’ambito degli interventi per la sicurezza idraulica.

Più soggetti a vario titolo, coordinati da vari Consorzi di Bonifica, Provincia di Siena e Unioni dei Comuni, stanno distruggendo uno degli habitat naturali più preziosi per la biodiversità, oltre che  disperdendo un importante patrimonio culturale e paesaggistico del nostro territorio.

L’azione messa in opera in più parti del territorio provinciale ha visto l’intervento di escavatori e mezzi pesanti che hanno trasformato l’alveo e letteralmente raso al suolo la vegetazione riparia autoctona di salici, olmi e pioppi, con operazioni effettuate anche in delicato periodo di nidificazione, come sta avvenendo in questi giorni a Poggibonsi per la pulizia del torrente Drove e del fiume Elsa. In altre parti della provincia, per esempio nel territorio fra i Comuni di San Casciano Bagni ed Acquapendente, i corsi d’acqua che costituiscono il bacino idrografico del fiume Paglia, come il torrente Elvella, vengono distrutti operando interventi di spianamento dell’alveo mediante ruspe ed escavatori, previo taglio della  vegetazione ripariale, con riporto di materiale ghiaioso a innalzare argini artificiali, risagomando l’alveo; il tutto in aree pochissimo o per niente antropizzate, che potrebbero essere sfruttate come zone in cui il torrente in piena, esondando, potrebbe rallentare la sua corsa verso valle. Il risultato si è visto in occasione della piena dello scorso novembre, quando i torrenti, così ben canalizzati, hanno convogliato le proprie acque a valle come condotte forzate provocando davvero danni, come la interruzione della strada statale Cassia in prossimità dell’antico ponte Gregoriano presso Acquapendente. Laddove sono messi in opera interventi di questo tipo, in pochi anni la vegetazione naturale eliminata è spesso sopraffatta da specie aliene infestanti come la robinia e l’ailanto o da fitti roveti, che compromettono la fisionomia del corso d’acqua e la sua funzionalità ecologica.

Le varie segnalazioni pervenute ed i primi dati della campagna “Liberafiumi in Terre di Siena” organizzata dal WWF, con il coinvolgimento del Mosca Club Siena, mostrano un quadro abbastanza chiaro. In nome di una concezione della sicurezza idraulica che le Associazioni ritengono ormai superata, i cittadini sono chiamati a pagare fior di tasse per “interventi di pulizia” che a lavori eseguiti peggiorano il rischio idraulico, aumentando in modo significativo la possibilità di smottamenti delle sponde ed elevando in modo abnorme la velocità di scorrimento delle acque. Il tutto affidandosi ad imprese che a seconda dei casi, pagano un canone irrisorio per il diritto di taglio o addirittura percepiscono un compenso per gli interventi, rivendendo il legname sotto forma di “cippato” da combustione per impianti a biomassa, secondo un meccanismo che ha oramai  relegato le funzionalità del corso d’acqua a mero canale di scolo e a fonte di facile approvvigionamento di biomassa.

Il sistema organizzativo che conduce le operazioni spesso non si cura nemmeno di coinvolgere adeguatamente i proprietari dei terreni, i quali in alcuni casi scoprono ad interventi effettuati il disboscamento della vegetazione che può estendersi, oltre l’area demaniale, anche in suolo privato.

Il WWF ed Italia Nostra ricordano che la vegetazione riparia è parte integrante del corretto funzionamento del reticolo idraulico, in quanto  conferisce “rugosità” ai corsi d’acqua consentendo il rallentamento dei deflussi, la ricarica delle falde e il conseguente abbassamento dei picchi di piena nelle zone a valle. Costituisce inoltre un elemento irrinunciabile per la funzionalità ecologica dei corsi d’acqua, oltre che rappresentare un pregiatissimo elemento paesaggistico. Rive ombrose e sponde alberate favoriscono meccanismi di auto-depurazione, contrastando l’evaporazione ed il riscaldamento delle acque (e la conseguente perdita di ossigeno), determinando occasioni di protezione per i pesci, offrendo habitat e rifugio per una moltitudine di specie. Per questi e per altri motivi lo stato della vegetazione rientra fra gli indicatori principali previsti dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE per la valutazione della funzionalità ecologica di un fiume; direttiva che fissa al 2015 l’anno entro cui l’Italia dovrà portare gli ecosistemi d’acqua dolce ad un “buono stato ecologico”.

E’ tempo di fermare immediatamente lo scempio in atto, di rivedere profondamente il sistema di gestione del rischio idraulico dei nostri fiumi e di comprendere una volta per tutte il fondamentale ruolo della vegetazione lungo i corsi d’acqua, prendendo a riferimento quanto viene già realizzato ormai da anni in altre regioni e paesi.

Comunicato stampa congiunto WWF e Italia Nostra del 18/3/2013

NELLE FOTO: Gli effetti degli interventi sui torrenti Elvella, Drove, Arbia e fiume Elsa.

 

9 commenti

  1. “Quando avrete prosciugato l’ultimo dei fiumi, quando avrete tagliato l’ultimo degli alberi, quando avrete pescato l’ultimo dei pesci, quando avrete ucciso anche l’ultimo dei bisonti, solo allora e non un momento prima, capirete che non potrete mangiare i vostri inutili soldi?”

  2. Le amministrazioni statali , regionali, provinciali stanno distruggendo quel poco che è rimasto dell’ambiente naturale. Milioni di alberi sono stati tagliati lungo strade, autostrade, ferrovie, canali e rogge. Il disastro continua : occorre fermare questo scempio. Si sta producendo il deserto e questo lo fa lo stato ! E’ pazzesco. La demenza umana non ha limiti.

  3. CI SONO TROPPI SOGGETTI COMPETENTI E CIO’PRATICAMENTE ANNULLA IL POTERE DI CONTROLLO DEI BUONI CITTADINI. POI CI SONO I CATTIVI CITTADINI CHE INGLOBANO NELLE LORO PROPRIETA’ LE ZONE DEMANIALI , COMPRESI I PASSAGGI DI ACCESSO AI SINGOLI TERRENI, CON BUONA PACE DELLE ISTITUZIONI LOCALI CHE FINGONO DI NON VEDERE PER NON PERDERE CONSENSI. E QUESTO ANCHE QUANDO IL SOLITO FURBO COSTRUISCE LUNGO GLI ALVEI O CMQ NON RISPETTA LE DISTANZE PREVISTE DALLA LEGGE!
    CHIARAMENTE, SE NON SI PUO’ AVERE GARANTITO NEPPURE IL DIRITTO DI ACCESSO AL PROPRIO FONDO PER LE RAGIONI DI CUI SOPRA ,COME SI PUO’ IMMAGINARE DI ESSERE ASCOLTATI QUANDO SI IMPLORA IL RISPETTO DELLA VEGETAZIONE AUTOCTONA PRESENTE LUNGO GLI ARGINI E SI CHIEDE DI NON RADERE AL SUOLO E SPIANARE TUTTO QUANDO BASTEREBBERO UNA SEMPLICE POTATURA ED UNA MANUTENZIONE ORDINARIA DEL’HABITAT ESISTENTE?
    DA ANNI INDIRIZZO SVARIATE E PURTROPPO INUTILI PETIZIONI AL COMUNE DI CALVELLO(PZ)DOVE HO UN PICCOLO ORTO LUNGO IL FIUME LA TERRA IL CUI ALVEO,SVENTRATO A MONTE DALLE TRIVELLAZIONI DELL’ENI,RIMANE ANCORA GRAZIOSO A VALLE ANCHE SE IN STATO DI DEGRADO PER L’ASSENZA DI MANUTENZIONE PERIODICA.
    CHIEDO CONTINUAMENTE UNA NORMALE PULIZIA DELLA ZONA,ALVEO COMPRESO,E LA GARANZIA DEL DIRITTO DI ACCESSO ALLA MIA PROPRIETA’,IN SICUREZZA, ANCHE TRAMITE IL DOVEROSO ARRETRAMENTO DEI VICINI”INVASORI” DEL PASSAGGIO DEMANIALE.
    MI DICONO SEMPRE DI NO PER L’ASSURDA RAGIONE ,ADDOTTA DALL’ U.T.DEL COMUNE, CHE I PASSAGGI DEMANIALI PULITI E PRATICABILI COSTITUIREBBERO UNA SORTA DI”INCORAGGIAMENTO AL SUICIDIO”DEI DEPRESSI DI TURNO I QUALI AVREBBERO COSI’ MINORI OSTACOLI MATERIALI ALLA LORO VOLONTA’DI LASCIARSI CADERE NEL FIUME! E UNA TALE RESPONSABILITA’L’ENTE NON PUO’ ASSUMERSELA! IN QUANTO ALLA MINIMA PULIZIA DELL’ALVEO PER CONSENTIRE IL NORMALE DEFLUSSO DELLE ACQUE ORMAI STAGNANTI, QUESTO SAREBBE UN “OPTIONAL” FUORI DALLE COMPETENZE DEL COMUNE MA RELATIVO A QUELLE DELLA PROVINCIA E DELLA REGIONE.
    QUEST’ULTIME,DA ME INTERPELLATE,RISPONDONO INDIRETTAMENTE DI CHIEDERE AL COMUNE INTERESSATO COME MAI NON ABBIA FATTO DOMANDA DI RIENTRO NEL PIANO DI PROGRAMMAZIONE DELLA PULIZIA DEI FIUMI E,AL COMUNE CHE RIBATTE INDIRETTAMENTE DI AVERLO GIA’CHIESTO, RISPONDONO INDIRETTAMENTE CHE CIO’A LORO NON RISULTA ETC. ETC……..
    E AVANTI COSI’, PER MESI ED ANNI SENZA MAI SEDERSI ATTORNO AD UN TAVOLO PER DIRIMERE CIVILMENTE LA QUESTIONE IN MANIERA CHIARA E DEFINITIVA!
    A QUESTO PUNTO MI RISULTA DIFFICILE IMMAGINARE L’USCITA DAL TUNNEL! CONTINUO A POTARMI IL MIO PASSAGGIO CON RISCHI PER LA MIA INCOLUMITA’ FISICA MENTRE IL FIUME RIMANE SEMPRE PIU’ OCCLUSO!
    DOVRO’ RICORRERE ALLE VIE LEGALI E CON LA SOLITA DENUNCIA ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA? E POI CONTRO CHI? OPPURE, STANCA, RASSEGNARMI E RINUNCIARE ,PRIMA O POI. A VIVERMI IL FIUME INSIEME AL MIO AMATO ORTO?

  4. Pienamente d’accordo. Vorrei aggiungere che lo scempio avviene anche con le potature degli alberi, anche quelli lungo le strade statali e provinciali. Potature che riducono gli alberi a dei monconi destinati a morire dopo aver cercato di buttare nuove ramificazioni. Potature effettuate sempre nei periodi meno indicati, in primavera o anche in estate, riducendo così gli ambienti per la nidificazione degli uccelli e la riduzione della ombreggiatura. Possiamo fare qualcosa per segnalare ai nostri comuni che spendono soldi pubblici per effettuare dei lavori fatti da incompetenti?

  5. Anche le rive dei laghi non vengono risparmiate. Al lago di Chiusi sono stati costruiti orrendi pontili di cemento abbattendo la vegetazione e rovinando il paesaggio in un luogo di alto valore ambientale. Nella vicina Umbria non sono da meno: sul lago Trasimeno a San Feliciano si stanno edificando villette sul crinale che degrada verso il lago col conseguente abbattimento di numerosi alberi, cementificando la collina e rovinando il paesaggio.

  6. Sono pienamente d’accordo su quanto ho letto nell’articolo su riportato e purtroppo debbo dire che questa forma di distruzione si sta compiendo anche sull’Appennino toscano, dove ogni anno abbattono un numero elevatissimo di alberi il cui scopo è principalmente economico, ma quello che è peggio è che la popolazione approva questo taglio indiscriminato giustificandolo come “pulizia del bosco”.

  7. La cosa più scandalosa è il conflitto di interessi delle ditte che prendono l’appalto per il taglio della vegetazione dei fiumi, molto spesso sono fornitori di cippato per le centrali elettriche a biomasse, per cui più distruggono, più tagliano e più guadagnano. =(Dracula ai donatori di sangue)
    http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-75f44a98-8440-4d85-b2d4-f6381bff4081.html
    http://truccobiomasse.altervista.org/ambiente.html

  8. Ma questi pseudo-tecnici hanno studiato nella loro vita? A me sembrano delle capre intente solo a fare soldi, con la complicità di una classe politica da schifo.

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